I Mikaelson. Una famiglia antica e leggendaria. Crudele e spietata. Oscura e malvagia. Sono sulla terra da migliaia di anni eppure non hanno mai incontrato la felicità. La stessa madre è stata l'artefice a privare i figli di tale emozione rendendoli...
Klaus aveva deciso di non pugnalare Kol. Di non pugnalare più nessuno. Il momento della daga era ormai finito. Il fratello svenuto lo avevano portato nella sua vecchia stanza, disteso sul letto fino a che non si sarebbe svegliato. Io presi un panno bagnato e lo strofinai sul suo volto ancora sporco di sangue. Quando finii vidi che stava per svegliarsi e subito dopo mi ritrovai a terra.
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<< Si può sapere cosa ti prende? >> domando ancora a terra toccandomi la testa che avevo appena sbattuto. << Davvero lo chiedi? >> ma più che una domanda era una specie di animale feroce. << Senti Kol, non volevo spezzarti il collo ma qualcosa mi dice che non saresti venuto di tua spontanea volontà. La tua famiglia ha bisogno di te qui, a New Orleans. >> << Cosa? New Orleans? Quanto ho dormito? >> << Poche ore. Sei qui grazie ad un incantesimo, altrimenti non saremmo tornati così in fretta. E poi... il collo spezzato, a dirla tutta, te lo meritavi per aver morso la mia amica. >> << Quella streghetta è amica tua? >> << Si, nonché tua nipote, Hope Mikaelson, ovvero, figlia di Klaus Mikaelson. >> concludo con un lieve sorriso. << Oh. Penso di essere nei guai. >> semplicemente sospira, capendo finalmente la situazione. << No. Non oggi. >> ed esco dalla stanza.
Dopo aver bussato alla porta, entro dentro la stanza di Hope. << Allora? Usciamo questa sera? >> domando entusiasta. A me piace festeggiare. Bere e ballare fino lo sfinimento. Mi piace quell'ambiente. Si è giovani una volta sola e, dopo una certa età, non si potrà continuare ad uscire ed ubriacarsi con le amiche. << City - si, ogni tanto mi chiama così - mi sono appena riunita alla mia famiglia. A mio padre. Vorrei trascorrere la serata con loro. >> << Oh avanti Hope! Ci saranno altri giorni che potrai trascorrere con loro. Oggi esci con me. Andiamo, divertiamoci. Sono mesi che siamo bloccate, senza uscire per poter trovare un modo per distruggere la stronza. Abbiamo trovato il modo, abbiamo riunito la famiglia, adesso è di dovere divertirci. Allora? >>. Mi sorride dolcemente. Sta cedendo. << Mi dispiace. - io sospiro - Però anche noi avremo altri giorni insieme per poter uscire. Ma tu vai pure: divertiti anche per me. >> << Ma ovvio! - confermo - Pensavi che sarei rimasta anche io a casa? >> << Speravo. >> scherza lei. Mi dirigo verso la mia stanza, quella affidatomi dal capo dei Mikaelson. Indosso una canotta stretta nera, leggins altrettanto stretti e neri, cellulare ed esco. Subito all'entrata prendo in "prestito" una moto e parto. Vado dove la moto mi porterà.
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Arrivo in un luogo isolato. Non c'è quasi nessuno ed è molto buio. Forse è un luogo non molto trafficato a causa della gentaglia che gira da queste parti. Ma i vampiri a me non spaventano. Per niente. Mi distesi su una panchina, in una mano una canna ed, intanto, guardavo attentamente le stelle. Sin da quando ero piccola mi piaceva guardare le stelle, è come se riuscissi a vedere le persone che ho perso. Mi sembra di vedere il loro animo splendere lassù nell'oscurità dell'universo. << È pericoloso per una giovane e bella ragazza come te stare qui tutta sola. >>. Giro il volto verso di lui, dopo aver fatto un tiro, gli sorrido. Capisco perfettamente a cui appartiene quella voce. << Fidati, sono più pericolosa io di tutti loro. >> intanto il mio umore diventa leggermente più allegro. << Allora, forse, dovrei starti alla larga. >> dice lui spostando le mie gambe ancora distese, per fare spazio a se stesso. Resto ancora sdraiata, allungando le mie gambe sopra le ginocchia di Kol. Allungo la mia mano passandogli lo spinello. << Non dovresti fumare certe cose. Non fanno bene alla salute. >> gli sento affermare. << Si si. Voi vampiri riuscite a sentire i vari sapori? >> << A cosa ti riferisci? >> mi domanda dopo aver dato un tiro. << Se riuscite a sentire il sapore delle sigarette o delle canne. Dell'alcool. >> << Si. Sentiamo tutti i sapori ma amplificati. Semplicemente non ci manda... fuori di testa. >> questa volta sono io fare un tiro. << Ma allora non ha senso. Fumate e non vi cambia niente. Bevete e non vi ubriacate. Come fate a divertirvi se niente vi fa effetto? >> sento le sue mani accarezzare le mie gambe provocando un qualcosa di leggero in me. << Noi ci divertiamo in un altro modo piccola strega. >> mi fissa negli occhi mentre lo dice, osservo anche un mezzo sorriso. Le su mani si spostano fin sopra le mie ginocchia e la sensazione non è più qualcosa di leggero. << E com'è che vi divertite in altro modo voi vampiri? >> domando sedendomi, reggendomi con le braccia distese. Lui si avvicina di più. << Io non spiego... faccio solo dimostrazioni. - adesso è il suo volto ad avvicinarsi - Prendere o lasciare!>> sussurra sulla mie labbra, sfiorandole con le sue. << Beh, in tal caso... >> sussurro lasciando la frase incompiuta. Appoggio le mie labbra alle sue, un braccio attorno al suo collo con la mano che gli accarezza i capelli, con l'altra stringo lo scollo della sua maglietta. Lui stringe, con una mano i miei capelli in modo delicato, con l'altra mi stringe la coscia. Sento tante emozioni in questo momento: passione. Ci avviciniamo sempre di più e le sue mani stringono sempre di più... così come le mie. Petto contro petto. Ogni centimetro del nostro corpo è attaccato all'altro. C'è tanta voglia in questo momento. Già dal nostro primo scambio di sguardi ho sentito una scarica elettrica dentro. Ci stacchiamo giusto un attimo per riprendere respiro (o almeno io) per poi riprendere di nuovo. Più continuavamo e più la voglia di allontanarci se ne andava. Mi sento come una calamita in questo preciso istante: non voglio staccarmi. Senza accorgermene mi ritrovo a cavalcioni su di lui. La sua mano si sposta dalla mia coscia fino al mio addome... sotto la maglietta. I suoi baci si spostano dalle labbra al collo. Il mio punto debole. Mentre le sue labbra sono sul mio collo, le sue mani vanno sul mio fondoschiena, le mie sulle sue spalle e ci affondo le dita. Adesso è la lingua che percepisco sul collo, alternato da altri baci. Inarco la schiena e mi mordo il labbro quando i suoi denti mi tirano la pelle. All'istante si stacca e intravedo i suoi canini e delle vene sotto i suoi occhi. Ma questo non mi spaventa. Passo leggermente le dita sopra le vene. Lui gira la testa di lato, scansando il mio tocco. << Hei, va tutto bene. >> gli giro il volto verso di me. Sposto i capelli da un lato e gli abbasso la testa verso il mio collo. << Potrei non riuscire a fermarmi.>> lo sento sussurrare sulla mia pelle. << So che sei fuori controllo, lo slnl anche io ma... mi fido di te. >> gli dico avvicinandogli ancora di più le labbra al mio collo. Dopodiché riesco a percepire la pelle leggermente forarsi, dopo che i sui denti penetrano dentro il mio collo, la sua lingua contro la mia pelle e le sue labbra... Sento il sangue bollire e passare dalle mie vene verso la sua bocca. Non fa male, anzi, provoca delle belle sensazioni. Forse perché il modo in cui mi morde è sensuale e non brutale.
Ciao a tutti. Non so se questo capitolo vi piaccia, non so nemmeno se la storia di per sé vi piaccia ma spero proprio di si. Fatemi sapere cosa ne pensate, giusto da farmi qualche idea. Grazie e buona notte 😘