Cap. 20

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Dopo un paio di ore fra contrazioni e dolori, la bambina nasce. Faith è stata la prima bambina data alla luce dai primi essere umani. Anche per gli anziani è stata un'esperienza del tutto nuova. Così chiamati non per la loro avanzata età, ma per la loro estrema conoscenza. Oggi deriva da questo il termine anziano, colui che conosce più cose perché in vita da più giorni, ma a quei tempi gli anziani avevano appena vent'anni.
<< Come farà di nome? >> chiede la donna che ha aiutato Carmela.
<< Faith... fede in Dio. >> le risponde con un sorriso sulle labbra. La ragazza di prima, posa le labbra sulla fronte della bambina come segno di benedizione:
<< Benvenuta in questo mondo piccola Faith. Che tu possa essere il dono più grande di cui la Terra possa aver bisogno. Con questo bacio io ti benedico, e che la tua lunga esistenza possa essere piena di gioia e felicità. Che la tua anima sia dominata dalla bontà, dalla luce e dalla misericordia. Che tu possa essere il bene e la forza in persona. A te! >>.
Queste parole pronunciate, rendono felici i giovani genitori perché, se pronunciate da quella ragazza, sono vero segno di benedizione.
È inutile dire che Faith è stato il dono più bello che Carmela e Teodoro potessero mai ottenere, e che questo riempì il loro cuore di felicità, ma è altrettanto vero che era dura crescere una bambina in quei tempi. Nei tempi dove non esisteva niente, nemmeno la conoscenza. L'unica cosa su cui potevano contare era l'istinto paterno e materno, quell'istinto che sarebbe servito a non far mancare nulla alla piccola.
Il tempo passava e la bambina cresceva, più velocemente di quanto ci si aspettasse. In più, non era più l'unica bambina. Anche gli anziani si unirono fra loro e comincianorono ad allargare la loro stirpe. Passati cinque anni, Faith sembrava una bambina di dieci. Un pomeriggio fece una passeggiata vicino al lago e raccolse dei fiori dopo aver fatto una nuotata nel laghetto proibito. Le persone più grandi pensavano che quella che era una fossa, fosse stata riempita dalle lacrime dei demoni. Nessuno si era mai avvicinato tanto, forse per timore o chissà per quale altro motivo ma Faith immerse se stessa in quell'acqua, nonostante fosse a conoscenza della strana storia che passava per le teste dei cittadini. Lei semplicemente non ci credeva... o forse la parte oscura in lei cedette alla tentazione della malvagità.

<< Madre, padre, vi ho preso un dono.>> dice allegramente la bambina con dei fiori colorati in mano, e i capelli e gli indumenti ancora fradici.
<< Faith! Dove hai preso questi! - urla la madre strappando i fiori dalle mani della figlia - E come mai sei così bagnata? >>. La piccola sposta lo sguardo a terra mentre delle lacrime scendono dai suoi occhi unendosi alle gocce d'acqua.
<< Perdono madre. Volevo solo fare una nuotata nel lago. >>
<< Nuotata? - domanda non sapendo cosa quel termine significasse - Aspetta, Faith, non dirmi che sei andata al lago del demonio! >>
<< Il lago non può essere del demonio, madre. È troppo puro per possedere malvagità. >>
<< Non dovrai più tornare là! >> urla infuriata la madre. Il marito la tranquillizza, poi si abbassa al livello della bambina e accarezzandole la guancia:
<< Quello che voleva dire vostra madre, piccola, è che in quella zona è vietata la circolazione. Gli anziani pensano determinate cose nonostante queste non siano vere. Però noi dobbiamo seguire le loro regole perché la loro conoscenza è maggiore della nostra. Anche se vogliamo fare certe cose, non possiamo se sono vietate. Questo metterebbe in pericolo la nostra famiglia e non credo che voi lo vogliate. Lo capite vero? >>. Intanto Carmela lascia la loro piccola casetta ormai costruita in legno, non più una grotta.
<< Ma anche io so tante cose padre! Ve lo giuro! Quell'acqua è pura. >>
<< Faith, piccola mia, fate ciò che vi dico, altrimenti ci saranno delle conseguenze e non per me o vostra madre, ma per voi... e questo non lo sopporterei. Va bene? Me lo promettete? >>
<< Si padre, ve lo prometto! >> dice fra le lacrime, abbracciando l'uomo di fronte a lei.
Dopo il discorso con la figlia, Teodoro raggiunge la moglie, seduta sul terreno dietro la casa, che piangeva silenziosamente.
<< Carmela, cosa vi turba? >>
<< Che cos'abbiamo creato Teodoro? Cosa abbiamo creato? >> dice fra i singhiozzi.
<< Cosa intendete? Per il fatto che è entrata nel lago? È una bambina, è normale che faccia ciò che le viene proibito. >>
<< Ciò che è proibito, è proibito! Lei non avrebbe dovuto! Dovrebbe distinguere il male dal bene. >>
<< Carmela, state esagerando. Quel lago non è il male, è una semplice leggenda. >>
<< Una leggenda alla quale noi abbiamo assistito però! >>
<< Non ci avete mai creduto, cos'è cambiato? >>
<< Lei! - comincia ad abbassare il tono per non farsi sentire - Il suo scopo era quello di rendere il mondo un posto migliore per la futura generazione e non... >> viene interrotta.
<< ... madre, io non volevo deluderevi. Non volevo deludere nessuno di voi due. Io so qual'è il mio scopo, lo giuro. Non volevo compiere un peccato, e se l'ho fatto chiedo umilmente perdono. Io non ci ho pensato e so che avrei dovuto. Chiedo scusa anche per questo. Io desidero solamente rendere fieri i miei genitori perché voi siete quello di cui più caro ho. Vi voglio bene. >>
<< Che cos'avete detto? >> domanda la madre asciugandosi le lacrime e guardando attentamente la figlia.
<< Vi voglio bene. Significa avere un sentimento o un affetto per una persona. Lo si sente da dentro, è accoglievole e caloroso. Rende felici ed unisce più persone. Io provo affetto per voi, come una figlia dovrebbe per un genitore. Un sentimento che si chiama amore. Come il sentimento che vi ha legato quella notte in cui io sono stata concepita. Si chiama amore quel dolore piacevole al cuore. Non dovete sentirvi in colpa o a disagio perché l'amore è l'unica cosa per cui valga la pena lottare... vivere. Senza non avrebbe nemmeno senso essere qui.>>
<< Come fate a sapere tutte queste cose. >> ancora la madre incredula. La bambina ha solo cinque anni anche se ne dimostra il doppio, e anche se ne avesse dieci, sarebbe ancora troppo giovane per comprendere qualcosa che nessuno sa che esiste.
<< Sinceramente non so come faccio a sapere queste cose. >>
<< Io si. Questo è il tuo obbiettivo: insegnare a noi cose che ancora non comprendiamo. Abbiamo sempre saputo che tu saresti stato il dono del mondo. - internieve il padre - Il nostro dono! >>.

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