Cap. 7

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- Terza persona -

Quella sera due persone si stavano scambiando diverse emozioni a vicenda ma altre cose successero quella stessa notte.
Hope e suo padre passarono tutta la sera con diversi giochi da tavola.
<< Ho vinto di nuovo io! >> esclama la figlia.
<< I trucchetti da strega non valgono però. >> risponde il padre sorridendo.
Rebekah e Marcel andarono a cena fuori, e poi ritornarono a casa.
E poi, in un'altra stanza, si trovava Elijah da solo. Non ha mostrato nessuna emozione di dolore da quando ha recuperato la memoria. Questo fino adesso... non davanti a tutti gli altri.

In quella stanza vuota si sentiva solo il dolore di questo povero uomo

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In quella stanza vuota si sentiva solo il dolore di questo povero uomo. Si vedevano solo le sue lacrime brillare nell'oscurità. L'oscurità della sua anima. Prima costretto (seppure da se stesso) a dimenticare tutto: la sua famiglia, la donna che più amava, tutte le promesse fatte e tutti i bei e brutti momenti vissuti con loro. Dopo questo, poi c'è stato l'aver scoperto che la donna che amava così tanto se n'è andata. Andata per sempre. Non hanno mai avuto un vero momento felice, senza essere in continuazione sotto pressione o con problemi uno di seguito all'altro. Elijah non ha mai pensato che avrebbe potuto perdere l'unica cosa importante per lui ma così è stato. Lui, sempre gentile, onesto e fedele. Con sani principi e che non farebbe mai del male ad una persona innocente, è finito con il fare del male a se stesso. Ha sempre messo gli altri davanti a se stesso e adesso la sua felicità è svanita nel nulla.
La sua sagoma di fronte la finestra a fissare le coppie felici... i suoi occhi dominati dalle lacrime di dolore e il suo cuore sul punto di esplodere.

 i suoi occhi dominati dalle lacrime di dolore e il suo cuore sul punto di esplodere

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Mai come in questo preciso istante aveva rimpianto la sua vita. Le decisioni prese. I sentimenti annegati. Hayley era la sua luce e, allo stesso tempo, la sua oscurità. La sua felicità ma il suo punto debole. E adesso che lei non c'è si sente come perso, appunto, nell'oscurità. Chi può dimenticare la porta rossa? Lui no di certo. L'unico motivo per cui continua a vivere è la sua famiglia. L'unica cosa per cui valga la pena combattere.

Intanto, Kol e Felicity tornarono a casa dopo aver litigato su chi avrebbe guidato la moto: Kol. A casa entrarono uno dopo l'altro per non dare troppo sospetto. Prima entra lui.
<< Ciao zio Kol! >> esclama Hope all'entrata dell'uomo.
<< Hope! Non pensavo fossi ancora sveglia. È tardi. >>
<< Sto aspettando Felicity... - aggrottando poi la fronte continua - il colletto della tua maglietta si sta strappando. >>
<< Davvero? - guardando la maglietta - A me non sembra. Io vado a dormire. Buona notte nipotina. >>
<< Notte. >> sorride lei consapevole del fatto che suo zio si è divertito questa sera... parecchio.
Nel momento in cui Kol sale le scale, Felicity fa la sua entrata.
<< Hope!? >> domanda ed esclama allo stesso tempo, stupita dal fatto che lei era ancora in piedi.
<< City! Finalmente sei tornata. Dove sei stata? Sono le 4 di notte. >>
<< Manco fossi mio padre! >> esclama divertita provocando una risata alla migliore amica.
<< Cos'hai al collo? >> ricomincia la Mikaelson dopo che l'amica le si siede accanto.
<< Che cosa? >> chiede toccandosi il collo e cercando di guardarsi ma gesto inutile.
<< Aspetta... anche lo zio ha avuto la stessa reazione. Non è che tu e mio zio...? >>.
Felicity sorride (quasi) imbarazzata.
<< Non è successo niente. Ci siamo solo baciati per un po'. >>
<< Davvero? A me sembra anche qualcos'altro. >> indicando i lividi che Kol le lasciò. Inizialmente, quest'ultima, temeva che l'amica si riferisse al morso del vampiro ma, in un secondo momento, si ricordò che lui le diede il suo sangue per rimarginare la ferita.
<< Non è successo altro Hope, davvero. >>.
Per qualche strana ragione, Felicity non voleva farle sapere che Kol aveva bevuto direttamente dalla sua vena. Forse perché un gesto molto intimo ma fatto sta che questo non doveva sapersi ed entrambi erano d'accordo su questo.
<< City, io so come tu sei con i ragazzi. Le relazioni non ti calzano bene e Kol ha sofferto tanto. Non illuderlo. >>
<< Hope, ti voglio bene ma in questi momenti così seri vorrei picchiarti. Non ci siamo messi assieme. Vogliamo semplicemente divertirci un po'. Come hai detto tu: lui ha sofferto per Davina. Non vuole altri legami affettivi e così anche io. Tutto qui. Ma... a te va bene? Io e Kol? >>
<< Si, cioè, è mio zio però sarebbe stato più imbarazzante con mio padre! A me va bene se anche a voi va bene. >>
<< D'accordo. >>
<< Buona notte City. >>
<< Buona notte Hope. >>.
Dopo aver scambiato il loro saluto con le dita incrociate, Hope torna in camera ma qualcun'altro raggiunge Felicity prima che anche lei raggiungesse la propria dimora.
<< Quel gesto... ricordo che lo faceva sempre con Hayle. >> interviene Klaus sedendosi in una poltrona affianco la sua, mentre in una mano reggeva un bicchiere di scotch.
<< Questo non me lo aveva detto. Sapevo che aveva la sua importanza ma non pensavo che... che fosse legato ad Hayley. >>
<< Si. Io ed Hayley non andavamo tanto d'accordo all'inizio ma la nascita di Hope ci ha uniti. Mi ha reso una persona migliore. >>
<< E perché lo dici come se fosse una cosa negativa? >> domanda spostandosi nella poltrona nella quale era seduto lui.
<< Perché mi fa ricordare il mostro che ero. Voi non mi conoscete bene. Nessuna di voi due può immaginare com'ero una volta. Le orrende cose di cui mi sono macchiato le mani. Eppure, nonostante questa mia reputazione, non sono riuscito ad evitare la morte della madre della mia piccola. Non me lo perdonerò mai... lei non me lo perdonerà mai! >>
<< Klaus... - appoggia la mano sulla sua guancia addolorata - Non puoi ritenerti responsabile per quanto successo quella notte. Non eri nemmeno presente, come avresti potuto evitarlo? E, per quel che vale, io non trovo che tu sia un mostro, anzi. Credo che tu sia una delle persone più forti e buone che ci siano di questi tempi. Io sarei orgogliosa di avere una persona come te al mio fianco. E poi, vuoi sapere un segreto? Hope ti adora, non potrebbe mai odiarti. >> lui le sorride appoggiando la propria mano su quella della ragazza.
<< Quindi tu e Kol né? >> ricomincia l'ibrido.
<< Ma siete tutti così interessati a questa storia? >> dice alzandosi per dirigersi in camera sua.
<< Il coprifuoco è a mezzanotte. >> conclude Klaus ancora seduto.

Prima di andare in camera, Felicity bussa alla porta di Freya. Lei le apre.
<< Senti, io volevo ancora scusarmi per come mi sono comportata. È solo che io ho qualche problema a controllare la rabbia. >>
<< Questo l'avevo capito ma stai tranquilla. Hope ha ragione: dobbiamo restare uniti. >> dice Freya sorridente.
<< D'accordo. Buona notte allora. >>.
Questa volta si dirige davvero verso la camera ma una cosa è successa non appena Freya chiude la porta. Una cosa che lei non avrebbe mai potuto immaginare.
Non appena Freya chiude la porta, Marcel esce fuori da dove si era nascosto:
<< Non hai cambiato idea, vero? >> domanda lui.
<< Assolutamente no! Non mi fido di lei e della sua recita da brava amica che vuole aiutare. Nasconde qualcosa di oscuro e io voglio sapere di cosa si tratta. Ma lei non deve sospettare niente. È più forte di me e Hope messe assieme, lo percepisco. Devo trovare un modo per assorbire il suo potere così da poterla eliminare una volta per tutte e per questo serve qualcuno di cui lei possa fidarsi. Qualcuno che la distragga. Kol ha già cominciato? >>
<< Li ho spiati prima. Kol si sta dando da fare per ottenersi la sua fiducia a quanto pare. >>
<< Bene. >> conclude la strega.

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