Cap. 23

651 24 3
                                    

Prima di cominciare il capitolo vorrei scusarmi per non aver aggiornato fino adesso. Dico solo che non è un bel periodo per me quindi non sono proprio riuscita a continuare. Non so quando aggiornerò di nuovo e spero che questo capitolo non vi deludi soprattutto a causa del ritardo. Buona lettura e buona festa della donna a tutte le donne che leggono questo 💐
-------------------------------------------------------

<< Buon giorno piccola streghetta. >>
<< Da quanto tempo sei sveglio? >> gli domanda strofinandosi l'occhio.
<< Mi sono appena svegliato. Non temere, anche i vampiri dormono. >>
<< Davvero? Pensavo foste tutti come Edward Cullen. >> scherza lei.
<< Non mi nominare quella famiglia di vampiri fasulli. È un insulto per noi veri vampiri! >> esclama, si alza dal letto e si dirige verso il bagno.
Dopo un paio di minuti, mentre Faith è ancora a letto, qualcuno bussa alla porta. Avvolgendosi la coperta attorno al corpo, si alza per aprire la porta.
<< Hope? >> domanda confusa.
<< Volevo parlarti ma non pensavo avessi compagnia. >>
<< Faith, dov'è che tieni gli asciugamani? >> esce dal bagno il ragazzo facendosi vedere dalla nipote coperto solo dalle gocce d'acqua della doccia. Si schiarisce la voce dopo essersi coperto con un cuscinetto sulla sedia accanto a lui.
<< Ok, questo è stato imbarazzante.>> sussurra Hope spostando il suo sguardo sul pavimento.
Faith, invece, si dirige verso l'armadio, prende un asciugamano e lo porge a Kol.
<< Ti dispiace se parlassimo fuori? - si schiarisce anche lei la voce - Sono ancora "traumatizzata" da ciò che... ho visto prima. >> ride imbarazzata.
<< Dammi un minuto per vestirmi. Ci vediamo sotto. >>.

<< Di cosa volevi parlarmi? >>
<< Volevo semplicemente scusarmi. Ho ripensato alla nostra discussione e mi sono resa conto che ho esagerato. Non avevo nessun diritto di parlarti in quel modo. Ero arrabbiata per il fatto che non ti fossi fidata di me. >>
<< Il mio problema non era la fiducia... >>
<< ... lo so. Adesso l'ho capito, infatti voglio scusarmi anche per questo. Ma c'è dell'altro. Ho fatto una stupidaggine! Per un po' mi sono incontrata in segreto con Freya, Marcel e Vincent. - l'altra ragazza sgrana leggermente gli occhi - Ho raccontato a loro del tuo piano sul trasferire l'ombra in Vincent. Il loro obbiettivo è di deviare l'incantesimo su di te. >>
<< Che cosa? >>
<< Mi dispiace, va bene? Ti ho avvertita perché, nonostante tutto, non voglio che ti sia fatto del male. Ci tengo ancora a te... Faith. >>
<< Il problema, adesso, è che non posso più trasferire l'ombra in nessun altro! - alza di poco la voce - Era la nostra unica possibilità di sbarazzarci dell'ombra! Se io dovessi procedere con questo piano, l'ombra entrerebbe in me. >>
<< Penseremo a qualcos'altro! >> dice l'amica consapevole del suo errore.
<< Non esiste un altro modo Hope! Non c'è altro a cui possiamo pensare. Questa era la nostra unica chance! >> comincia a pronunciare con delle lacrime agli occhi che, però, non scendono.
<< Faith... mi dispiace. >>
<< Ti costava tanto stare dalla mia parte ancora un po'? Io ho avuto le mie colpe, ne sono consapevole, ma non ti avrei mai fatto una cosa del genere. >>
<< Parlerò con Freya. La convincerò che... >>
<< ... non la convincerai mai! Inoltre, se la conosco abbastanza bene, ha già lanciato l'incantesimo. Alla mia prima mossa, non ci sarà più nulla che io possa fare. >> si congeda così.

Dopo aver capito il grosso sbaglio da lei commesso, Hope rivive il ricordo di Faith con molto dolore. Dolore che ha causato all'amica nel essersi unita con coloro che farebbero di tutto per ucciderla.

- Ricordo di Faith (punto di vista interno) -

<< Madre, padre, qual'è il mio obbiettivo in questo mondo? >> chiedo d'un tratto durante la nostra silenziosa cena.
<< A cosa vi riferite piccola? >> domanda mio padre, sempre gentile e calmo... tutt'altro la madre.
<< Insomma, mi avete portata in questo mondo per cosa precisamente? Cosa vorreste da me? >> noto che mia madre sbatte le posate sul tavolo, mi fissa per qualche secondo e poi si alza dal tavolo. Non capisco perché si comporta sempre così. Pensavo che fosse felice di avermi portata in vita, invece così non è.
<< Tranquillizzatevi figlia, vostra madre è nervosa. >>
<< Lo è sempre quando si tratta di me. Padre, perché mi odia profondamente? >>
<< Odiarti? Vostra madre vi ama tantissimo, è solo che è un po' giù di morale ultimamente. >>.
Voglio fare qualcosa per la mia famiglia. Mi chiamo Faith, loro hanno fede in me. L'unica cosa che so è che loro sperano che io possa rendere questo mondo migliore grazie ai miei poteri. Sono l'unica della mia specie, ma non sarà così per molto. Voglio che anche altra gente abbia la mia stessa capacità. Il mondo diverebbe un luogo nel quale vivere sarebbe una benedizione. Solo felicità, alberi e fiori, prati e boschi nei quali correre, giocare e divertirsi.
Voglio fare quello che i miei genitori hanno fatto con me: donare una vita che possiede i miei stessi poteri, anzi, più poteri rispetto a me e fare incredibili cose insieme. Non voglio che lei sia la fede in un mondo migliore. No, lei sarà la luce di questo pianeta! E mia madre darà la vita anche a questa preziosa creatura, così potrò, finalmente, renderla fiera di me.

(dopo un paio di giorni)

Dal giardino sento delle urla dentro la casa, decido di entrare per capire cosa succede: sono i miei genitori che litigano.
<< Non ho peccato! - urla mia madre - Non ho commesso nessun peccato carnale..... non sono stata con nessuno! >>
<< E allora come puoi essere incinta? Noi non siamo stati insieme per mesi! E se sei incinta, ovviamente, qualcuno sarà il padre! >>
<< No. - intervengo io - Sono stata io. Volevo rendervi fiera di me, quindi, vi ho fatto un dono da parte mia: il dono della luce in questo mondo così opaco.>>
<< Tu che cos'hai fatto? >> sento ancora urlare la donna. Non è per niente compiaciuta.
<< Volevo so... >>
<< ... non avevi nessun diritto! Nessuno!! >> urla sempre la stessa.
<< Ma io... >>
<< ... questa volta non avresti dovuto Faith. - anche mio padre sembra deluso di me - Ci sono cose che possono essere comprese ma altre no. Il mondo non è un luogo tanto pacifico, e se questa cosa che hai voluto creare ti si rivoltasse contro? Le persone possono convertirsi al male in un istante. >>
<< Al male, padre? Il male non esiste. Il mondo è... >>
<< ... il mondo è crudele e spietato! E tu sei troppo ingenua ed immatura per capire certe cose. >> riprende la donna di casa.
<< Queste parole mi feriscono. >> dico sincera.
<< Questo ti ferisce? Bene. Come pensi che possa sentirmi io? Io mi sento tradita dalla mia stessa figlia! Sono io che ti ho portato al mondo! >> le sento dire mentre mi stringe un braccio. Sussulto leggermente dallo spavento che in quel momento provavo, e gli occhi versano poche lacrime.
<< Carmela, basta adesso. Non era cosciente del danno che avrebbe potuto causare. >>
<< Questa bambina non sarà nessun tipo di luce. Lei sarà la cattiveria in persona, sarà un'ombra oscura e maledetta. Spero tu sia compiaciuta del tuo capolavoro. >> mi sorride falsamente e poi mi lascia il braccio e anche la casa. Non so se sarebbe tornata in fretta.

the Original family Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora