Cap. 21

653 31 3
                                        

<< Madre, padre! - chiama i genitori in modo molto felice - Guardate cosa ho imparato a fare! >>.
I genitori la osservano attentamente ed in modo molto curioso. La bambina prende un mazzo di fiori appassiti, li lascia a terra, chiude gli occhi e distende le mani sopra i fiori. In pochissimi secondi il busto del fiore riprende a splendere di quel magnifico smeraldo, le foglie attorno riprendono la loro forma originaria con tanto di riflesso, mentre i petali tornano al loro vivido color rosa-viola con qualche sottotono di azzurro.
<< Come hai fatto? >> domanda sorpresa la madre.
<< Non lo so. Ho visto questi fiori appassiti mentre facevo una passeggiata intorno il villaggio. Sentivo qualcosa dentro di me che mi diceva che sarei riuscita a farcela. Che sarei riuscita a riportarli belli com'erano una volta. Così, senza che nessuno potesse vedermi, mi sono seduta davanti a loro e ci ho provato... ci sono riuscita. Questa non è una brutta cosa, vero? >>
<< Non lo sappiamo con certezza. Questa cosa è del tutto nuova per noi. Questa tua capacità è qualcosa di straordinario ma può essere anche dannoso. >>
<< Madre... io so da dove proviene la mia anima. La mia carne è la vostra carne e di questo ve ne sarò eternamente grata ma la mia anima? Potete affermare che voi non eravate a conoscenza di questo immenso potere che scorre dentro il mio corpo? Perché io vi osservavo da lassù. Sono stata io a scegliere voi due, così che l'umanità potesse prosperare in questo incredibile mondo. Era mia la voce che avete sempre udito dentro di voi, ero io a parlarvi. Voi siete stati gli unici a percepire il mio potere, vi ho uditi e quindi io mi sono rivelata a voi. Siate onesti: ne siete sorpresi? >>
<< No. >> afferma il padre sorridendo dolcemente alla figlia fin troppo matura.
<< E durante tutto questo tempo, perché non ce ne hai mai parlato? >> domanda ancora la madre.
<< Anche se la mia anima è più antica dell'inizio dell'universo, si è trasferito in questo corpo mortale e quindi ha preso quasi tutte le sue caratteristiche. Questo comporta anche l'utilizzo della mente con conseguenza alla poco sviluppata memoria. Però adesso sto crescendo, velocemente anche, e quindi comincio a riacquistare i miei ricordi. C'è un motivo se voi mi avete voluta qui. >>
<< Si: migliorare il mondo con tue incredibili doti. >> interviene l'uomo.

Passarono altri dici anni. La bambina dovrebbe avere quindici anni,  venticinque se seguiva l'avanzata crescita che aveva intrapreso sin dalla nascita, ma ne ha semplicemente venti. Dopo i dieci anni, con la mente e la fisicità di una ventenne, Faith smise di crescere. Ovviamente la sua mente è sempre in un continuo ampliamento ma il suo corpo è arrivato al limite. Questo comporta anche al non invecchiare mai più di nemmeno un giorno.
Adesso Faith è rimasta sola. La sua famiglia non c'è più, distrutta all'ombra. Le persone rimaste ancora in vita che assistero alle rovine che l'ombra portò nutrivano forte disprezzo per la ragazza che aveva promesso un futuro migliore. Le persone più giovani, invece, crebbero con i racconti di Faith Dark (così chiamata a causa della sua oscurità). Più che racconti, erano come delle fiabe che servivano spaventare i bambini per evitare la loro rivolta ai genitori. Quel piccolo ed innocente villaggio che aveva accolto Faith come il più grande miracolo che la terra potesse mai avere, aveva appena girato le spalle alla donna della fede. Ma lei non li biasimava, era consapevole dell'enorme sbaglio da lei compiuto. L'unico suo obbiettivo, adesso, era riacquistare la fiducia dei cittadini:
<< Grazie per tutti quelli che sono qui oggi. - comincia la strega dopo aver chiesto all'intera popolazione di presentarsi al centro del villaggio - So di essermi meritata il vostro disprezzo. Il vostro abbandono. So di meritare quelle orrende favole che adesso raccontate ai vostri figli prima di farli addormentare. Mi merito tutte queste cose, forse anche peggio. Non c'è un giorno che io rimpianga più di quella volta in cui ho creato l'ombra. Io pensavo davvero di fare il meglio per la nostra gente, per il nostro futuro... e per voi. Ma mi sono sbagliata. Ho creato un mostro che ha distrutto una parte innocente di tutti noi. Non era nelle mie intenzioni rubare la vostra innocenza, ve lo giuro. L'ombra ha rubato tanto anche a me quel giorno.>>
<< Noi non ci fidiamo di te strega! >> urla un uomo impaurito. Dopo si volta e comincia ad andarsene via. Altri uomini seguono il primo, vengono accompagnati dalle loro donne e dai loro figli. Faith rimane lì sola. In una oscura giornata si aggiunge anche un oscuro umore. Ha perso la fiducia della propria gente. Non l'avrebbe mai più recuperata.

- Presente -

<< Sono entrata nella sua testa! >>
<< Ha funzionato? >> sorride trionfante lo sciamano.
<< Si, ha funzionato. >>
<< Ebbene? Cos'ha i scoperto? >> domanda ansiosa la zia.
<< Niente di utile. - sospira la giovane - Se mi scusate, ho un impegno. >>
<< Hope! Non so cosa tu abbia visto ma rammenta chi è il vero nemico. >> frase pronunciata dal vampiro.
<< Il nostro unico nemico è l'ombra, Marcel. Felicit... Faith non è un nemico. Lei... non lo so! >> chiude così l'incontro.
Una volta a conoscenza che Faith non si trova più nella casata Mikaelson, la più giovane delle streghe manda un messaggio attraverso la telepatia all'interessata: " Torna a casa. Dobbiamo parlare di una cosa e tu dovrai rispondere. Se anche solo una piccola parte del tuo affetto era vero, sarai qui a breve. ".
<< Sono qui. >> afferma Faith (accompagnata da Kol) dopo circa un'ora dall'aver compreso il messaggio dell'amica.
Hope, intanto, aveva fatto riunire tutta la sua famiglia, includendo Marcel e Vincent.
<< Pensavo ci mettessi meno tempo grazie al teletrasporto. >> replica ancora irritata la stessa strega.
<< Senti Hope, sono qui. Dimmi di cosa vuoi parlare. >>
<< Parliamo dell'ombra. Com'è stato possibile che una bambina potesse creare qualcosa di così potente ed oscuro? >>
<< L'ombra sarebbe dovuta essere la luce. È stata creata con la mia magia. Sarebbe dovuta essere la mia copia immortale... >>
<< ... se l'obbiettivo era essere la tua copia, allora hai avuto successo. >> la sfida Freya.
<< Non ero così una volta. Hope, tu sei stata nella mia mente. Hai scovato nel mio passato, è inutile negare, ti ho percepita. Cos'hai scoperto su di me.>>
<< Solo che i tuoi genitori hanno percepito la tua forza semplicemente guardandoti nel cielo. Ti hanno creato e tu li hai profondamente delusi. Hai creato l'ombra e loro sono morti. Faith Dark. Non so come hai fatto, non sono riuscita a vederlo. >>
<< Perché è ben nascosta. Si trova verso la parte più profonda dei miei ricordi e del mio cuore così da non ricordarlo ogni singolo giorno. Così da non soffrire ogni singolo giorno. >>.
Hope comincia a ridere rumorosamente: << Ma davvero? Per non soffrire! >> e continua a ridere.
Faith guarda in basso e serra la mascella.

<< D'accordo. Vuoi sapere davvero com'è nata l'ombra? Vuoi sapere come sono morti i miei genitori? - pronuncia a denti stretti - Ecco a te la verità! >> velocemente prosegue verso l'amica, appoggia le proprie mani sulle tempie della ragazza e le manda i suoi ricordi. In quei istanti Hope non dice nulla ed i suoi occhi aperti si riempono di lacrime subito versate.

the Original family Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora