Capitolo 34

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Raggiungo il bar dove ho dato appuntamento a Melanie.

-"Ehi stai bene?"
-"No non sto bene"
-"Il bambino?"
-"No riguarda Carlos,ha confessato tutto stasera...non posso crederci lui -abbasso il tono di voce- spaccia droga"
-"Che cosaaa?"
-"Shh non urlare!"
-"Ma come...allora questo era quello che dicevano tutti"annuisco.

-"Ora cosa farai?"
-"Cosa dovrei fare Melanie,non posso mettere in pericolo mio figlio"
-"Ma lui è sempre suo padre e lo ami"
-"Perché deve essere tutto così complicato con lui,non poteva semplicemente fare un lavoro normale,una vita normale...Dio!"sospiro stanca.

È sera inoltrata quando decido di tornare a casa da Carlos,non saprei dove andare.

Quando apro la porta di casa è avvolta dal buio e non sento nessun rumore.

Salgo le scale e mi dirigo nella camera matrimoniale.

Di Carlos nessuna traccia,dove sarà finito?

Indosso il pigiama e ritorno di sotto,in cucina per bere un po' d'acqua.

-"Dove cazzo sei stata?"urla.

Sobbalzo dalla paura e il bicchiere mi cade da mano rompendosi e riversando tutta l'acqua per terra.

-"Sono ore che ti chiamo,sono le due di notte ti rendi conto?"
-"Mi dispiace se non faccio sempre quello che mi dici,ma sai ognuno è libero di fare quello che vuole"
-"Sei sotto il mio tetto,vivi con me...dove sei stata?"
-"Allora cacciami via!"sbotto.
-"Cazzo Cris ancora non capisci che non potrei mai lasciarti? io ti amo maledizione e hai mio figlio lì"indica la pancia.
-"Io...Carlos non so se..."
-"Ti prego non...non lasciarmi"dice triste abbassando la testa.

Vado verso di lui prendendogli le mani.

-"Carlos cerca di capirmi,io non voglio correre rischi e poi spacciare droga è pericoloso"
-"Si lo so,farò in modo di uscirmene quanto prima"
-"Ok va bene"

Ma so che non sarà così.

~~~~

La notte la passo tra il letto ed il bagno,queste nausee mi stanno uccidendo.

-"Stai bene?"chiede Carlos con la voce impastata dal sonno.
-"Si non preoccuparti"
-"Dovremmo chiedere al medico che cosa possiamo fare con queste nausee,non puoi stare sempre così"
-"Non ce n'è bisogno,il dottore ha detto che è normale"
-"Non posso vederti in questo stato e non poter fare niente"
-"Fai già tanto standomi vicino,sta tranquillo"sorrido appena.

Scendo di sotto per prendere un po' d'acqua.

All'improvviso sento un allarme suonare e degli uomini entrare in casa seguiti da Bad.

-"Oddio!"urlo indietreggiando.

Sento Carlos correre per le scale e avvicinarsi a me.

-"Carlos che succede?"
-"Vai di sopra"
-"No,voglio sapere cosa sta succedendo"
-"Ti spiego dopo"

Salgo di sopra impaurita e mi siedo sul letto ad aspettare.

Dopo mezz'ora la porta si apre e Carlos fa la sua comparsa.

-"Chi erano quelli?"
-"Le mie guardie del corpo,qualcuno ha cercato di entrare nella villa"
-"Cosa? Che volevano?"
-"Me!"
-"Perché? spiegami cosa succede?"
-"Non posso dirti oltre,devo tenerti al sicuro"
-"Ma..."
-"Non chiedermi altro per favore"si passa una mano tra i capelli.

Abbasso gli occhi intimorita.
Non posso vivere così,non posso mettere in pericolo mio figlio.

-"So cosa stai pensando,non ti faranno mai del male Cris,io non lo permetterò"
-"Carlos io non..."
-"Non dirlo,non dirlo cazzo!"sbatte un pugno sul muro.

-"Forse è meglio se vado un po' dai miei"
-"No non puoi"
-"Starò bene lì,mia madre si prenderà cura di me...solo per calmare le acque"
-"Avevi promesso Cris,mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciato"
-"Non lo farò,non ti lascerò mai lo sai ma è solo temporaneo...non è per me,ma per lui"gli prendo la mano e la poso sul mio ventre.

Sussulta al tocco e mi guarda con occhi imploranti.

-"Come farai con la scuola?"
-"La avviserò e seguirò i corsi on line"

Si avvicina e mi stringe tra le sue braccia.
Sento tutto il suo calore e la sua paura che io lo possa abbandonare,non riuscirei mai a lasciarlo anche dopo quello che mi ha confessato.

-"Ritornerai vero?"
-"Si ma dipende da te Carlos,io non voglio che mio figlio viva nei tuoi problemi,devi essere tu a risolverli quanto prima"
-"Prima di te non mi importava di nulla te l'ho detto,ora è tutto diverso...non voglio più questo,voglio vivere una vita normale e darti ciò che meriti"
-"Anche io lo voglio...ti amo tanto"dico dandogli un bacio.

Ritorniamo a letto,domani mattina dovrò fare le valigie anche se non vorrei.

~~~~

La mattina arriva presto,sto mettendo le mie cose in valigia.Carlos mi guarda da lontano appoggiato allo stipite della porta,non ha detto una parola da quando si è svegliato.

Chiudo la cerniera e la valigia è pronta,lui si avvicina per prenderla e senza degnarmi di uno sguardo la porta di sotto.
Prima di scendere guardo un ultima volta la camera in cui sono stata con l'uomo che amo,le notti che ho dormito con lui abbracciata,le risate e i dolci baci,oltre a fare l'amore.
Mi faccio coraggio e chiudo alle mie spalle la porta sospirando.

Nel corridoio intravedo una luce da sotto un porta così mi avvicino e la apro piano.
Rimango a bocca aperta quando vedo una mia foto in formato gigante sulla parete,c'è una scrivania con diversi fogli sparsi e faccio qualche passo per vedere.

-"Dio!"dico con le lacrime agli occhi.

C'è un mio ritratto disegnato,sono distesa sul letto ed ho le lenzuola avvolte al mio corpo.
Riconosco la stanza e ricordo quando siamo andati a Tokyo per la sua riunione con i giapponesi,e quando ho dormito con lui.
Non sapevo che sapeva disegnare,è bravissimo e non mi ha mai dato modo di scoprire questa sua dote.

Rimango altri cinque minuti ad ammirare la stanza e con le lacrime agli occhi scendo le scale lentamente per perdere altro tempo e stare un po' di più in quella che ormai è diventata la mia casa.

-"Signorina"

Jen,la domestica,mi prende una mano e la stringe per farmi coraggio.In questi giorni ho instaurato un bel rapporto con lei,è molto dolce e buona.

-"A rivederla presto signorina"
-"Ciao Jen,mi mancherete"sorrido abbracciandola.

Varco la porta e mi giro per ammirare la possente casa.

-"Signorina Cristal"
-"Oh Bad"mi giro di scatto.
-"Dobbiamo andare,perderete l'aereo"
-"E Carlos dov'è?"

Distoglie lo sguardo.

-"Bad dov'è?"
-"È andato in ufficio"
-"Ma...non mi ha nemmeno salutato"dico con occhi umidi.

Mi prende per le spalle e mi apre la portiera.

-"Ehi Cristal"
-"Alex?"
-"Ti accompagnerò io all'aeroporto"

Annuisco tristemente.

-"È fatto così lo sai,non ti avrebbe mai permesso di andartene se fosse stato qui"
-"Lo so però pensavo che..."una lacrima mi riga il viso.

Alex mi stringe la mano dandomi conforto.
Alzo la testa vedendolo tra le tende della finestra.

-"Ma...fammi scendere Alex"
-"Non posso"
-"Cazzo Bad ferma la macchina"urlo.

Strattono la maniglia della portiera imprecando.

-"Fatemi scendere...mi hai mentito Alex,voglio salutarlo per favore"urlo.

Apro il finestrino cacciando la testa fuori e urlando il suo nome.

-"Carlos,ti amo!"urlo piangendo.

Dolce ossesioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora