Capitolo sette

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"Caddi a terra, vidi   l'ombra di un uomo correre verso di me,e poi tutto buio"
Le immagini dell'accaduto mi passarono per la mente.
"AIUTOO!!! VI PREGO NO NO!"

Improvvisamente sentí delle voci e di scatto aprì i miei occhi.
In quel momento mi resi conto di due cose: la prima è che ero viva anche se non capivo come ,dato che mi avevano conficcato un qualcosa nello stomaco;istintivamente guardai verso lo stomaco, la ferita che avevo era ricoperta da punti ed ero ben fasciata.
La seconda è che ero sdraiata su un letto non mio e che avevo un flebo attaccata al braccio...
Inizialmente non capì dove fossi,sconvolta com'ero, ma poi feci due più due e mi resi conto della situazione: ero in ospedale.
In quel momento sentì delle grida:"Signore veda di darsi una calmata stiamo facendo il possibile per sua figlia"
"Evidentemente non state facendo abbastanza dato che mia figlia sta dentro da più di due ore e non ha ancora dato segni di vita!"
"Comprendiamo la sua ansia ma adesso lei deve stare qui è attendere"
"Ma non ci penso nemmeno voglio vederla!e da più di un' ora che me lo impedite!"
Improvvisamente la porta si aprì di colpo facendomi sussultare.
Il suo sguardo preoccupato cambiò non appena vide che ero sveglia.
"Cristo Rose! Dottore!dottore! mia figlia si è svegliata!venga!"
E in quel momento arrivo il dottore.
"Salve signorina Rose io sono il dottor Boudler,come ti senti,hai mal di testa?mal di pancia?cosa ti senti?"

Ma che razza di domande sono !?
E come se qualcuno mi chiedesse dopo che sono caduta ,e di conseguenza,sbucciato il ginocchio ,se sto bene.
Ovviamente lasciai a me i miei pensieri e risposi:"bhe ecco....diciamo che sto bene...per modo di dire..ho solo un po di mal di testa..."
Non gli desi il tempo di rispondere che gli domandai:"ma come diamine sono finita qui ?che cosa è successo?"
Il dottore mi rispose: "è stata aggredita da un gruppo di ragazzi,e uno di loro vi ha conficcato una bottiglia di vetro nella schiena,ricordi?"
"Em si ricordo bene purtroppo...qualcuno mi aveva-
Ma aspetti,lei come fa a sapere che sono stata aggredita?"
"Grazie ad un Giovanotto...era arrivato con voi in braccio e aveva confessato di aver visto quel gruppo di ragazzi aggredirvi e che purtroppo non era arrivato in tempo ad impedire il motivo per cui siete qui ora"
"Lui dov'è? Devo ringraziarlo."
Feci per alzarmi di busto ma il dottore mi bloccò gentilmente mettendomi una mano sulla spalla:
"Signorina la prego di muoversi delicatamente ok?
Ha subito una forte ferita."
"Ma io devo-"
"Non è qui è andato via già due ore fa" rispose mio padre.
La mia testa era sempre più confusa ...perché scapperei subito dopo avermi portata in ospedale?
"So quello che stai pensando e si ho provato a convincerlo a restare o per lo meno cercai di ricompensarlo. Ma niente"
Io pensierosa dissi: "E il suo nome?perlomeno sai il suo nome?"
"No era andato via prima che potessi fargli qualsiasi genere di domanda."
Sbuffai e Rimasi delusa per un attimo.
Nel frattempo che io e mio padre parlavamo il dottore aveva finito di visitarmi dicendo che domani stesso sarei potuta uscire dall'ospedale. Mio padre rimase a parlare ancora un po con me:non voleva lasciarmi sola sapendo ciò che avevo passato e questa cosa mi fece sorridere dato che ormai non avevamo più quel rapporto stretto tra padre e figlia. Ma purtroppo le cose belle durano poco e,dato che mio padre era stanco e leggermente assonnato ,decisi di dirgli che poteva andare.
Che ci saremo visti domani e che non doveva preoccuparsi. E cosi fece: mi diede un bacio casto sulla fronte e uscii dalla stanza.
E poi il silenzio calò.
Dopo un paio di attimi cercai di dormire o per lo meno di rilassarmi.....ma nulla non facevo altro che rigirarmi nel letto per colpa di un dubbio...."Chi diamine mi aveva salvato?"

E in quel preciso istante la porta si chiuse e le luci si spensensero.
Sussultai per un attimo ma poi...entro in scena una voce:"Non temete non voglio farvi del male,volevo solo fare una chiacchierata con voi,non abbiate paura."
Questa voce...
Perché mi sembra familiare?
Ma soprattutto...perché non ho paura?
Ha un che di famigliare che mi permise di rispondere:
"Io non ho paura"
Dissi guardandomi intorno cercando il volto:
"Dovresti"
"Perché dovrei?"
"Bhe...
Se lei prova normale che uno sconosciuto per parlarvi Debba spegnere la luce, allora è tutto a posto..."
Evitai di rispondere al suo sarcasmo e con decisione chiesi:
"Chi siete?"
Percepì una risata una risata amara.
"Vedrà che prima o poi ci incontreremo,New Orleans sarà anche grande ma mi conoscono tutti e di conseguenza tu mi conoscerai....."
"In poche parole non hai intenzione di dirmi chi sei?"
"Esattamente..."
"Allora perché sei qui?"
"Semplicemente per metterla in guarda dai pericoli di New Orleans signorina Rose...se deve proprio fare una passeggiata notturna la faccia in compagnia perché purtroppo non ci sarà sempre qualcuno pronto a salvarla."

Ma non sarà che..:"sei stato tu a salvarmi?"
"Che domanda scontata..."
"Perché non vi volete mostrare?"
"Non occorre vedere il mio volto"
"Come farò a riconoscere il mio salvatore se non si vuole mostrare?"
"Io credo che lo capirai...buonanotte signorina Rose.."
In un attimo la finestra si aprì ,le luci si accesero e la porta venne aperta da un'infermiera
"Signorina va tutto bene?"
"O ehm si e tutto a posto dottoressa perché?"
"Mi era sembrato che stesse farfugliando qualcosa e quindi mi sono precipitata da lei."
"Sto bene non si preoccupi"
"Va bene cerchi di riposare signorina...buonanotte."
Quando la dottoressa era abbastanza lontana ebbi come la sensazione che lui fosse ancora li...e ,senza pensarci, prima di addormentarmi dissi:"grazie".

Secondo voi chi è lo sconosciuto che ha salvato Rose?

Una nuova vita (o quasi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora