CAPITOLO 33

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Per colpa di Ant sono costretta a farmi una doccia per non morire congelata.

Il getto d'acqua calda mi fa scorrere i brividi lungo la schiena e dopo pochi minuti mi scaldo.

Mi fiondo sotto le coperte e mentre mi sto per addormentare mi suona il telefono.

Chi può mai essere a quest'ora?

Rispondo contro voglia.

"Ciao italian" dice Jesy con un tono duro che non avevo mai sentito prima d'ora.

"È successo qualcosa?" Chiedo preoccupata.

"No..cioè sì. Senti, metto in vivavoce così anche Cho può sentirci" dice e la cosa mi sembra troppo strana.

"Ciao Marta" dice Cho e io la saluto.

"Scusami se ti ho chiamata così tardi, ma ho bisogno di parlare sia a te che a Cho urgentemente. Devo raccontarvi la verità su di me e John" dice e per poco non mi scivola il telefono dalle mani per la sorpresa.

"Dai racconta" dico e Cho: "Siamo tue amiche"

"Okay, parto dall'inizio. La scorsa estate prima che voi arrivaste, avevo capito che provavo qualcosa di forte per lui anche se ho provato in tutti modi di nascondere i miei sentimenti davanti agli altri. Ero fidanzata con Mike da ormai due anni, ma non avevo il coraggio di lasciarlo perché non volevo ferirlo. A luglio c'è stata una festa in spiaggia e Anthony aveva organizzato tutto nei minimi particolari. Ero venuta con Mike; non avevo mai partecipato ad una festa prima di quel giorno e insomma, ero riuscita a dir di sì al mio ragazzo dopo chissà quanti declini. Vidi John al tavolo del bere e Mike ebbe la brillantissima idea di parlare con lui mentre io stavo bevendo da quanto ero agitata. La testa aveva inziato a girarmi pesantemente e mi accorsi che Mike era scomparso e John pure. Li ho cercati ovunque e quando trovai il mio ragazzo rimasi spiazzata: si stava facendo Dove davanti ai miei occhi e io non potevo fare nulla. Sono andata verso di lui e l'ho lasciato mentre stavo piangendo e il mio cuore stava cadendo a pezzi. Sono corsa via e ho bevuto degli shots mentre mi stavo consumando a causa del dolore e continuavo a vedere la bocca di Dove su quella di Mike. John si era avvicinato per chiedermi cosa fosse successo e io gli raccontai tutto. Decidemmo di entrare a casa di Ant perché io dovevo fare la pipì. Appena uscita dal bagno, mi ritrovai davanti un John ubriaco che mi guardava con malizia. Nel giro di pochi minuti, eravamo sul divano e lo abbiamo fatto senza protezioni. Dopo quella sera, non ci siamo più parlati fino a quando dopo una settimana, ho deciso di fare il test e lo contattai. Il mio mondo crollò: ero incinta. John mi ha evitata, derisa e presa in giro davanti alla mia famiglia e ricevetti l'umiliazione più grande della mia vita. Ero riuscita a combattere la leucemia e essere incinta rovinò tutto il processo di guarigione. Dopo un mese d'inferno, io e miei decidemmo che era meglio perdere il bimbo e così tra una visita e l'altra, sono riuscita ad abortire quasi per miracolo. È per questo che in tutti questi mesi ho mentito riguardo ai miei sentimenti per lui. John ci ha messo tanti mesi per digerire la cosa e siamo tornati amici. Stamattina sono arrivata per prima a casa sua e finalmente abbiamo chiarito tutto e mi ha baciata. Io lo amo, ma ho paura che mi possa capitare di nuovo. Vi chiedo scusa se non ve ne ho mai parlato"

Appena finisce il racconto, io devo respirare profondamente per metabolizzare il tutto.

"Oh sorella, mi dispiace tanto che tu abbia dovuto soffrire così tanto. Sono contenta però che lui ti abbia parlato. È innamorato di te Jes e lo sarà per sempre" dice Cho mentre Jesy inizia a piangere.

Non so cosa dirle: ho paura di ferirla.

"Mi dispiace amica mia. Non potevo immaginare una cosa del genere! Concordo con Cho: John farebbe di tutto per te" dico senza trasmettere alcuna emozione.

LA FINTA AMERICANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora