CAPITOLO 6

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È da una settimana che io ed Anthony non ci parliamo.

Ora passo più tempo con gli altri e mi diverto con loro, perchè mi apprezzano per quella che sono.

È sabato mattina.

Esco di casa e mi avvio in spiaggia quando vedo una scena orribile: Ant sta cadendo dalla tavola e poi sparisce.

Inizio a correre, mi tolgo il copri costume e mi butto in acqua.

Vedo solo la sua tavola e decido di immergermi e lo vedo affondare.

Prendo aria e mi butto sotto; riesco a tirarlo su e lo appoggio sulla tavola.

Uso tutta la forza che ho e riesco a trascinare la tavola con lui sopra fino alla riva e poi lo accascio sulla sabbia.

"Ant, Ant! Dai svegliati! Ti prego!" Urlo.

Non risponde ai segnali e io mi sento morire.

Poi inzia a tossire e si mette seduto e io lo abbraccio.

"Sei vivo!"

"Cosa è successo Marta?"

E io: "Stavi per annegare, ti ho salvato in tempo" dico mentre mi accorgo che lo sto stritolando e allora mi siedo.

"Grazie. Scusami Marta, sono un idiota patentato. Ti tratto male e tu mi aiuti comunque. Ti ringrazio. Se non ci fossi stata tu sarei morto sicuramente. Ti ho spaventata a morte"

Mi guarda dritto negli occhi e io rispondo: "Non scusarti, sei perdonato perchè sei vivo. Stai attento la prossima volta, ok?"

E lui: "Sisi capo!" Lo aiuto ad alzarsi, ma noto che zoppica.

Lo accompagno fino a casa sua.

Si siede sul divano e prende del ghiaccio.

"Vai pure a casa tranquilla. Ci vediamo domani"

Lo saluto e me ne vado.

La mattina inizia bene: per colazione prendo il Mocaccino con una torta alla vaniglia e anche il succo d'arancia.

Anthony accende la radio mentre io sto cantando come una dodicenne pazzoide e lui ride.

Arriviamo a scuola.

Lui mi saluta e io raggiungo Cho e Jesy.

Scopro, a distanza di settimane, che Cho è ospitata da Jes.

Vediamo passare Mic che scivola per terra e noi tre iniziamo a ridere.

"Cosa ridete galline?" Dice mentre si rialza.

"Tu non stai bene, vuoi fare tanto il figo e poi cadi come un pollo" dice Jesy.

John arriva con Ant e abbraccia l'amico caduto.

"A dopo ragazzi" diciamo in coro io, Cho ed Ant.

Gli americani non sanno proprio parlare lo spagnolo.

La seconda ora è la più bella, inglese.

La situazione è questa: John, Mic e Ant si siedono dietro a me, Jes e Cho.

Mic inizia a cantare Alarm di Anne-Marie e fa morire dal ridere, John prende due penne e fa finta di suonare la batteria e Ant fa la voce femminile.

Cho inizia a ridere così forte che prof Willis ci riprende, ma i ragazzi non ce la fanno proprio a smettere e veniamo sospesi tutti e sei per tutta la giornata.

"Ragazzi, andiamo al mare. Tutti sulla mia cabrio!" Dice Ant mentre stiamo uscendo.

"E come ci stiamo sulla tua macchina da quattro?" Chiedo io.

LA FINTA AMERICANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora