CAPITOLO 18

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Mic mette in moto l'auto pronto per tornare a casa.

Siamo tutti stanchi e desideriamo solo dormire.

Quando io e Ant siamo rientrati nella villa, abbiamo visto Jesy vomitare mentre John cercava di tenerla in piedi e perciò abbiamo optato per tornare a Santa Cruz.

In questo momento Jesy ha la testa appoggiata sulle mie gambe e sta dormendo tranquilla.

John e Cho stanno parlando di tecnologia e sono noiosi mentre io faccio finta di essere interessata al discorso.

Mic guida fortissimo, ma è attento ad ogni ostacolo.

Infine Ant guarda fuori dal finestrino e io lo osservo di nascosto e vorrei che si girasse e dicesse una delle sue frecciatine da antipatico così lo odierei e lo fisserei di meno.

I miei pensieri vengo interrotti dal rombo della macchina di Mic che si ferma davanti a casa di Ant e io devo scendere senza svegliare Jesy.

"Ciao ragazzi!" Dico mentre saluto ognuno di loro e così fa anche Ant.

"Hey scema! Notte eh" dice lo scorbutico.

"Ciao Ant-ipatico" dico in italiano e lui ride senza aver capito quello che ho detto.

"Prima o poi capirò l'italiano!" Dice pensieroso.

"Sai dire qualcosa in italiano?"

"Oltre a pizza?! Certo" dice mostrando interesse.

"Dai, sentiamo" dico con curiosità mentre vedo che lui si avvicina a me con cautela.

"Ti amo, che significa ti voglio bene" dice scandendo la parola "ti" e io lo guardo perplessa e confusa allo stesso tempo.

"Ma questa frase si dice solo tra fidanzati Ant!" Dico ridendo per nascondere l'imbarazzo.

"Lo so benissimo! Mi piace dirlo, perchè so che è una frase importante e sembra quasi una melodia. E so che ti ho stupito ed era proprio ciò che volevo. Sappi che sei la prima ragazza a cui dico 'ti voglio bene' " finisce la frase così ed entra a casa sua.

Apro la porta della camera e mi butto sul letto.

Come faccio a dirgli ciò che sento per lui?

Ho paura di ferirlo, ma non riesco a togliermelo dalla testa e quando dice delle frasi forti, mi piace di più e quando me lo ritrovo davanti, mi mancano le parole e faccio la dura per non farglielo capire.

Sono davvero patetica!

Mi ritrovo a fissare il soffitto per non so quale ragione mentre cerco in tutti i modi di prendere sonno, ma a quanto pare ha deciso di prendersi una vacanza e di lasciarmi in balia dei miei dubbi che si muovono nella mia testa e che non mi abbandonano mai.

Quindi decido di sgattaiolare fuori di casa e di andare in spiaggia come faccio tutte le sere quando non riesco a dormire.

Prendo la felpa dalla scrivania e le ciabatte e esco dalla porta della cucina in punta di piedi per non fare rumore.

È buio pesto, ma la luce della luna illumina giusto per vedere le onde del mare che si muovono avanti e indietro creando un loro ritmo ed equilibrio.

Mi siedo e mi lascio coccolare dalla brezza marina dell'oceano.

Il silenzio che mi circonda è bellissimo e vorrei che fosse così sempre.

Poi intravedo una figura nel buio, ma non riesco a distinguerla.

"Heyyy" dice la voce.

"Ant?! Che ci fai qui?" Chiedo spaesata.

LA FINTA AMERICANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora