JACKY
Ero così felice di aver trovato persone come me. Sono sempre rimasta da sola, non avevo amici ma neanche nemici ecco. Le persone stavano lontane da me come io stavo lontana da loro.
Ero diversa, tutto qua.
Ma erano arrivati Lea, Blaine, Naomi e Max. Tutti uguali a me.
Beh non proprio uguali, ma simili.
Volevo già bene a tutti.
Parlavo con Naomi, era una ragazza interessante; aveva i capelli lunghi, di un marrone chiaro, quasi biondo scuro. I suoi occhi erano marrone chiaro, trasmettevano gentilezza ma lei era...misteriosa, non riuscivo a capire se fosse davvero gentile o no. Non diceva nulla della sua vita a Chicago, non parlava dell'orfanotrofio in cui era stata.
Ma pazienza, ognuno ha i suoi tempi.Infatti Max ci ha raccontato tutto su di lui. Ci ha detto che i suoi genitori l'avevano adottato all'età di un anno e che da quel momento lì è sempre rimasto insieme a loro. Provavo una sorta di gelosia nei suoi confronti. Lui aveva trovato una famiglia, io no. Ci ha detto che ha scoperto di poter fermare il tempo all'età di 12 anni, come me, Blaine e Lea. Quest'ultima ha detto che forse il potere si manifesta dai dodici anni in su, però non ne era sicura.
Per me era tutto così entusiasmante, sapere che c'era un libro che parlava di me, non proprio di me ma persone con il mio stesso potere, era bello. L'unica cosa che non avevamo ancora capito era l'argomento dei ciondoli.
Per quel momento, nessuno di noi, aveva trovato niente al riguardo. Non c'era niente neanche sul libro.
Però erano tutti animali strani: io avevo un pipistrello, Max un leone, Naomi un coccodrillo, Lea un grifone e Blaine un orso. Non erano collane che si vedono tutti i giorni...
Ero sicura che avremmo trovato qualcosa.
< Jacky? Vieni? > mi chiese Lea da fuori la porta.
< Per cosa? >
Tutti insieme avevamo deciso che ci saremmo fermati per almeno un giorno in un hotel, così da poterci riposare e così che Lea e Blaine ci potessero insegnare come si fanno quelle scie.
< Per trovare gli altri. >
Giusto! La lezione!
Uscii dalla stanza che mi ero presa e andai fuori, all'esterno. Dietro a questo albergo, i proprietari, avevano fatto costruire un giardino. Di per sé era molto bello, spazioso, circondato da una fitta siepe verde, con posti a sedere e un laghetto, l'unico problema era che non aveva mantenuto la sua bellezza, l'avevano abbandonato. C'era erba secca e rovi dappertutto, muschio attaccato agli alberi e al tavolo.
Guardai dove erano gli altri: Naomi era seduta su una sedia, quella che ancora non era stata colpita dal muschio, Max stava cercando di allungare il collo per vedere al di là della siepe, ma a me sembrava un po' improbabile riuscirci, sarà stata alta due metri, forse di più. Blaine e Lea stavano parlando in un angolo.
Si vedeva lontano un miglio che si piacevano. Si vedeva dalle occhiate che lui le mandava quando lei era girata o distratta e dai sorrisi che lei faceva a lui ogni volta che parlavano. Erano così carini.
< Beh iniziamo? > dissi io e tutti quanti si girarono.
< Ma che hai in testa? > mi chiese Max.
< I miei capelli perché? > sentii ridere Naomi della mia battuta.
< Penso che intenda il cappello. > mi spiegò Blaine che stava cercando di trattenere una risata.
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I Figli Del Tempo
Fantasy"Il tempo è come una lente che rende più nitida la visione della realtà." Lea vede il mondo in modo diverso, forse perché riesce a fermare il tempo... Orfana da tutti e due i genitori Lea decide di voler scoprire di più sul suo potere e sulla sua fa...