CAPITOLO 31: Ben

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BEN

Ero super felice del fatto che Eleanor fosse a casa e che Jacky stava per arrivare; finalmente potevamo essere di nuovo tutti insieme, tutti uniti.

Dopo l'arrivo di Eleanor mi aspettavo anche l'arrivo di Jacky ma mi avevano informato che lei era andata a 'vivere' a Phoenix,  più lontana da San Francisco, e quindi dalla residenza.

Comunque andammo a dormire tranquilli perché sapevamo che sarebbe arrivata, se non alla mattina al pomeriggio. Alla sera, dopo che io avevo perso un milione di volte ad un gioco e dopo che ci eravamo divertiti come matti, eravamo andati a dormire.

In quel periodo lì, il bello di avere un fidanzato era di svegliarsi sempre, o quasi sempre, con un bacio o con qualche altra smanceria. Di solito, tra i due, ero io a svegliarsi presto la mattina e a non riuscire a restare fermo per via della mia iperattività ma quel mattino fu Lucas ad alzarsi dal letto per primo. Aveva una delicatezza disarmante per uno della sua stazza e a momenti non lo sentii scendere dal letto. 

Nella soffitta c'erano sempre stati due letti matrimoniali ma noi, io e Lucas, li avevamo uniti così da poter dormire insieme e così da avere un letto molto molto più grande. Immaginatevi due letti matrimoniali uniti, era un piccolo accampamento. 

< Buongiorno. > mi diede un bacio sulla fronte, prima di scendere di sotto, e io gli risposi con dei grugniti.

Normalmente di notte lo usavo come peluche e svegliandomi di conseguenza svegliavo anche lui; però non lo avevo mai svegliato con un 'buongiorno', non era da me farlo. Lo faceva sempre e solo lui, non che io fossi poco romantico eh. Mi svegliavo, lui si svegliava e poi io lo riempivo di coccole e di cose che fanno i fidanzati. Quello per me era il buongiorno, le coccole...il risveglio perfetto. 

Dopo quella che mi era sembrata un'ora mi decisi a scendere da quel meraviglioso e caldo letto anche io. Mi sembrava che le lenzuola, il materasso, tutto, mi chiamassero per tornare da loro ma dovevo andare al piano di sotto perché, oltretutto, avevo anche fame. 

Ancora mezzo addormentato scesi le scale barcollando e tenendo stretta la ringhiera per non cadere; gli altri erano tutti in cucina e facevano un baccano enorme. Dicevano che con il mio casino ero io a svegliare tutti ma neanche loro scherzavano. 

Entrai nella cucina e li salutai con un semplice 'ciao' facendo scorrere il mio sguardo su di loro frettolosamente e con poca attenzione. Non potevano pretendere che stessi attento anche di prima mattina.

Presi la MIA tazza, nessuno la doveva toccare, tranne Lucas ovviamente, perché era stato proprio lui a comprarmela; me l'ha presa l'unica volta in cui siamo andati a fare la spesa. Era un regalo. 

Comunque in quella stupenda tazza rossa ci misi, sistemandomi i capelli e sbadigliando, del latte con cereali e poi guardai di nuovo gli altri ragazzi, ancora mezzo addormentato. 

< Aspettate un attimo...3,2,1. > fece Lucas sorridendo. 

< Oh ciao Jacky! > mi ero completamente scordato di lei, del suo arrivo, non l'avevo nemmeno vista da quanto ero distratto.

< È un piacere rivederti Ben. > la ragazza con gli occhi viola rise e si avvicinò a me scuotendo la testa, mi scompigliò i capelli e rise di nuovo. 

< Non si tocca. > io, per gioco, le diedi un piccolo schiaffo sulla mano e fece una faccia scherzosamente offesa e si mise una mano sul petto, proprio sul cuore. 

< Te li ho solo sistemati. > mi fece la linguaccia e andò a sedersi nuovamente al tavolo. Al suo posto mi raggiunse Lucas sorridendo e mi diede un bacio a stampo. 

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