CAPITOLO 10: Lea

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LEA

Non sto a dirvi come abbiamo trovato le macchine necessarie per tutti quanti perché è una questione un po' illegale.

Eravamo quattordici ragazzi. Si, eravamo andati in quasi tutte le città che il Mandante aveva scritto.

< So che...ehm...nessuno conosce nessuno qui ma pensavo di fare delle specie di presentazioni. Non so...che forma ha il nostro ciondolo, se si è stati adottati oppure no, qualunque cosa voi vogliate dire.
Ho il presentimento che passeremo molto tempo insieme quindi sarebbe meglio conoscersi. Dopo poi magari leggiamo tutti insieme il libro che parla di noi. >

Stava per venirmi un attacco di panico, non avevo mai parlato davanti a così tanta gente.

< Se mi permettete comincio io, così da alleviare un po' la tensione ok? > Blaine mi sorrise e si alzò.

< Mi chiamo Blaine, ho 17 anni e sono sempre vissuto in un orfanotrofio a Charleston. I miei genitori sono morti quando io avevo un anno, è stata colpa di un incidente. La prima persona che ho conosciuto con il mio stesso potere è Lea, la ragazza che ha parlato poco fa. Il mio ciondolo ha la forma di orso. Non abbiamo ancora capito il perché tutti noi abbiamo una collana con un animale ma pensiamo che più avanti, nel libro, ci sia scritto. >

Vedevo dai visi degli altri ragazzi che l'atmosfera si era sciolta. Non c'era più quel velo di imbarazzo per via di essere tutti degli sconosciuti.

< Io sono Jacky, ho sedici anni e vivevo in un orfanotrofio di Chicago. Come Blaine i miei genitori sono morti in un incidente solo che io ho un vago ricordo dei loro volti. Ho sempre chiesto che tipo di incidente fosse stato ma nessuno mi sapeva rispondere. Blaine e Lea mi hanno trovato a Chicago e poi io sono andata con loro. Sono molto contenta di questa mia scelta. La mia collana è un pipistrello. Giudico già tutti voi... > e allargò le braccia come se volesse abbracciare ognuno di quei ragazzi.
< come la mia famiglia. > arrossì e ritornò a sedersi.

< Io mi chiamo Gabriel Rise. > un ragazzo muscoloso, con grandi occhi marroni e i capelli del medesimo colore si alzò. < Io non sono mai vissuto in un orfanotrofio, dopo la morte dei miei genitori subito un'altra famiglia mi adottò. I miei genitori adottivi sono agenti immobiliari. Non li giudico molto genitori perché non sanno esserlo però qualunque cosa io avessi bisogno loro facevano di tutto per potermela dare. Vivevo a New Orleans, la città dei fenomeni sovrannaturali. Comunque, il mio ciondolo è un'aquila e spero davvero che in quel libro ci sia scritto qualcosa in più su chi siamo noi. >

Una ragazza si alzò. < Io sono Eleanor, ho sempre abitato in un orfanotrofio di San Francisco. Una famiglia aveva provato ad adottarmi ma poi io non volevo stare con loro quindi mi hanno rimandato in quello squallore, ma lasciamo perdere. La mia collana è un castoro e penso che c'entri molto con me perché mi piace molto costruire cose. Ho accettato di venire qui perché, e mi costa molto ammetterlo dato il mio carattere, ero sola e non mi piace per niente stare sola. > Eleanor era una ragazza carina e piccolina. Aveva i capelli marroni che le mettevano in risalto gli occhi azzurri quasi come il ghiaccio.

< Io sono Adrian, ho 18 anni e vivevo da solo a New York. Il mio amuleto è a forma di airone. Sono molto felice e bla bla bla. > alzai gli occhi al cielo. Che scortese.

L'unica ragazza con gli occhiali si mise in piedi. < Io mi chiamo Alyssa Moore e vivevo a New Orleans con i miei genitori adottivi. Loro lavoravano come commercianti d'arte in tutto il mondo quindi non c'erano molto ma per questo non li odio, mi hanno salvata da quell'orribile orfanotrofio. Sono con loro da quando avevo 11 anni e ora ne sedici quindi sono ben cinque anni. Wow non me ne ero accorta. I miei veri genitori sono morti praticamente appena io sono nata. Il mio ciondolo è un istrice. Sono davvero molto felice che mi abbiate trovato perché non sopportavo più quella città, senza offesa Gabriel. >

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