NAOMI
Avevo deciso di andare a fare un passeggiata nei dintorni; volevo vedere cosa c'era intorno, volevo vedere se era tutto tranquillo. Ghia mi stava seguendo silenziosamente, come se anche lei volesse stare in ascolto delle cose che succedevano.
Non c'erano esattamente dei rumori di cui potersi preoccupare: uccelli che cinguettavano e il lieve fruscio del vento sulle foglie. Era rilassante rimanere un attimo da sola.
Se avevo un minimo di paura per tutto quello che stava succedendo? Si, ce l'avevo. Sentivo un stato d'ansia continuo. Ma oltre all'ansia c'era anche la gratitudine verso Lea che, coraggiosamente, era andata a cercare tutti in molte città diverse.
I miei nuovi occhi, che non sono ancora riuscita a vedere come mi stanno, cadono sul mio animale: per essere un coccodrillo era molto tranquilla.
Ad un certo punto lei si fermò ed io continuai a camminare non sapendo della sua sosta e, non sentendo più il rumore che provocava muovendosi sulle foglie, mi voltai a guardare che cosa fosse successo. < Ghia? Che succede? >
Lei, in risposta, fece una specie di sibilo.
< Scusi signorina, mi potrebbe indicare la strada per tornare sulla tangenziale? > mi voltai lentamente verso la voce. Era un uomo di mezza età con un fucile da caccia appeso alla spalla.
Ghia, per proteggermi, fece uno dei suoi versi e l'uomo si accorse di lei. Se prima sul suo volto c'era un'espressione gentile ed educata ora c'era solo l'espressione del terrore puro.
< Q-quello è un coccodrillo? > balbettò cercando di prendere l'arma con le mani tremanti.
< Non provi a premere quel grilletto o io le...le... > cosa gli avrei fatto? Gli avrei solo fatto credere una cosa non reale. Ma tanto l'individuo armato stava già puntando verso il mio coccodrillo.
Mi misi in mezzo a loro, non avrebbe mai sparato a me, o almeno pensavo. < Ghia diventa la collana, ora! > mi concentrai esclusivamente sul far credere all'uomo di essere nel deserto del Sahara così diedi il tempo necessario all'animale di diventare una cosa inanimata.
Certo, avrei potuto fermare il tempo ma, per qualche motivo a me ignoto, la mia mente non riusciva a concentrarsi sul tempo, era dedicata solo al pensiero di salvare la vita di Ghia.
Ad una velocità per me inimmaginabile mi misi a correre verso gli altri. Non avrei mai dovuto andare in giro da sola ma non avrei mai pensato di trovare qualcuno, per giunta armato.
Corsi fino a farmi bruciare i polpacci, dovevo avvisarli in fretta perché magari quel cacciatore non era solo.
< Ragazzi... > urlai fermandomi al confine della radura in cui ci eravamo stabiliti; non avevo più fiato, neanche per pronunciare poche parole. Lea fu l'unica a girarsi prontamente verso di me e, con il suo nuovo potere della lettura della mente, capì prima degli altri l'avvenimento appena accaduto. < Siamo in pericolo... > mi raddrizzai e riempii i miei polmoni di una buona quantità di aria fresca. < Non noi esattamente, ma loro - indicai gli animali -. Dannazione, datemi ascolto.>
Finalmente si voltarono e ascoltarono il mio breve resoconto.
< Dobbiamo andare via. > disse Gabriel facendo trasformare Hakan, la sua aquila, in collana.
< Ho appena avuto una visione, se si può definire così, del futuro. > dichiarò Max tranquillamente, non aveva un minimo di paura ma, d'altronde, il non provare la paura era uno dei suoi nuovi poteri. < Ci dobbiamo dirigere verso sud; c'è una residenza estiva abbandonata, sarà stata appartenuta a dei ricchi signori perché è piuttosto grande...ho visto che ci dirigevamo verso quella casa...>
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I Figli Del Tempo
Fantasy"Il tempo è come una lente che rende più nitida la visione della realtà." Lea vede il mondo in modo diverso, forse perché riesce a fermare il tempo... Orfana da tutti e due i genitori Lea decide di voler scoprire di più sul suo potere e sulla sua fa...