LEA
< Amos andiamo. > chiamai il mio grifone per andare a prendere la legna per poter accendere il camino nel salotto.
Eravamo tutti svegli già da un po' e tutti quanti si lamentavano di avere freddo; Lucas era già pronto con le sue fiammelle tra le dita solo che mancava il legname così mi offrii io per andare a prenderlo.
Blaine non mi parlava da tre giorni e non sapevo il motivo per cui faceva così...
< E Amos...certe volte trovo davvero difficile essere un essere umana. > l'animale davanti ai miei occhi mi guardò con i suoi occhioni luccicanti.
< Lo trovo difficile perché gli animali non provano esattamente tutte le emozioni di noi umani; ad esempio la delusione o la confusione per specifici argomenti. >L'animale abbassò il muso come se fosse dispiaciuto per me, ma magari lo era veramente.
Mi ero accorta che alcune volte io provavo determinate cose e sembrava che le provasse anche il mio Amos.Caricai le mie braccia di semplici legnetti asciutti e feci per ritornare alla residenza.
< Ma che bell'esemplare di grifone signorina. > mi spaventai della voce che aveva appena parlato.
Voltandomi velocemente vidi la persona che mi stava osservando; era un uomo sulla cinquantina, aveva i capelli corti e bianchi, portava gli occhiali calati sulla punta del naso e aveva una cicatrice che gli sfiorava l'occhio destro e arrivava fino all'orecchio.
< Come scusi? >
< Oh, l'hai capito benissimo
Lea Allen. >Io non avevo un cognome e quell'uomo non avrebbe dovuto sapere neanche il mio nome.
< Non provare ad usare i tuoi poteri con me perché, mi dispiace dirtelo, non funzionano. > fece un sorrisino inquietante e mi fissò.
Non avevo notato il suo abbigliamento: portava una normale camicia azzurra con una cravatta del medesimo colore solo di una tonalità più scura, dei pantaloni eleganti che gli cadevano elegantemente sulle scarpe nere e un camice da dottore bianco.
< Non avere quell'espressione confusa, stona molto con il tuo viso. > questa volta fece la tipica risata da cattivo nei film.
Indietreggiai di qualche passo e poi scappai verso casa.
Non sapevo e non capivo chi fosse quell'uomo angosciante.Arrivai dentro tutta trafelata e attirai l'attenzione su di me.
< Che succede? > mi chiese, stranamente, Blaine.
< C'era...un uomo...un dottore penso. > dalla fretta non mi ero neanche accorta che Amos si era trasformato nella collana.
< Intendi quello che sta guardando la casa in un modo strano? > mi chiese Eleanor.
Mi avvicinai alla finestra e sì, l'uomo era lì che guardava in questa direzione.
< Ma che cosa vuole? > chiese Hope nascondendosi, quasi, dietro ad Isaac e lui mi guardava e nel mentre cercava di proteggerla.
< M-mi ha detto che Amos era un bell'esemplare di grifone e no Naomi, non era spaventato come l'uomo che hai visto tu, lui lo guardava con molto interesse e ammirazione. >
< Ti ha chiesto o detto altro? > mi chiese qualcuno del gruppo.
Stavamo formando un semicerchio intorno alla finestra e mi era anche difficile concentrarmi perché c'erano troppi pensieri da ascoltare.< Mi ha chiamata per cognome, ma io il cognome non ce l'ho e sapeva anche il mio nome. >
< Sembra un dottore con quella giacca bianca. > disse Max.

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I Figli Del Tempo
Фэнтези"Il tempo è come una lente che rende più nitida la visione della realtà." Lea vede il mondo in modo diverso, forse perché riesce a fermare il tempo... Orfana da tutti e due i genitori Lea decide di voler scoprire di più sul suo potere e sulla sua fa...