CAPITOLO 29: Max

44 16 0
                                    

MAX

Era quasi giunta l'ora di mettere in atto il piano che avevamo studiato per bene, ogni dettaglio, ogni conseguenza che poteva accadere era stata risolta e al loro posto avevamo messo altri attacchi.

Piano piano, con molto esercizio, avevo imparato ad usare ogni singola cellula del mio potere e quindi creare quel piano non era stato così difficile.
Poteva sembrare scorretto, poteva sembrare un imbroglio prevedere quello che sarebbe successo, ma i dottori se lo meritavano e su meritavano anche di peggio.

< Dobbiamo esserci tutti. > disse Lea. Eravamo tutti intorno al tavolo da pranzo a parlare e riparlare su ciò che dovevamo fare.

< Siamo già tutti. > disse senza pensarci Ben; da una parte aveva ragione , eravamo davvero al completo ma dall'altra no, Eleanor e Jacky mancavano ma avevano deciso loro di andarsene, di uscire da quest'aria di continua ansia, e non sembrava giusto disturbarle però ci servivano.

< Oh giusto, grazie Lea. > parlò ancora Ben; probabilmente Lea gli aveva dato un piccolo suggerimento nella mente perché la ragazza con gli occhi rossi non aveva aperto bocca.

< Non ho la minima idea di come poter fare per contattarle, quindi spremete le meningi e cercate qualche modo. > dissi io perché tutti si erano voltati verso di me.

< Io...proporrei di andare in biblioteca, sicuramente ci sarà qualcosa. > propose Hope nel silenzio.

Era una delle poche volte in cui la sentivo prendere parola quando nessuno parlava e quando nessuno è aveva chiesto niente.

< Beh, è un'ottima idea. Andateci tu ed Isaac nel mentre noi vi aspettiamo a casa. > le dissi io senza prima far parlare anche gli altri.

La ragazza luce guardò il ragazzo spettro e insieme presero le chiavi di una delle macchine e uscirono dalla porta principale.

Era strano il fatto che non ci fosse anche una porta posteriore, di solito nelle case come quella c'erano.

Nelle abitazioni in cui andavo in vacanza con i miei genitori adottivi c'erano e la maggior parte era come la residenza; sempre troppo grandi silenziose ma per noi, per quel momento e per il futuro andava più che bene.

E poi continuavo a non capire come delle persone potessero abbandonare una casa del genere.

< Vabbé, visto che no c'è nulla da fare e sono le nove e mezza del mattino, io me ne ritorno a dormire.
E mi raccomando, non svegliatemi neanche se Max dovesse ridere come un pazzo. > disse Adrian sorridendo.

< Grazie amico, molto divertente. > guardai male il ragazzo che stava salendo le scale e alzai gli occhi al cielo.

< Noi facciamo lo stesso. > Ben prese Lucas per mano e anche loro si diressero di sopra nella soffitta.

< Stanno scappando tutti. > ci informò Naomi, ma tanto lo vedevamo con i nostri occhi.

< Allora ce ne andiamo anche noi, io e Lea andiamo a fare una passeggiata. > la ragazza con il grifone rise perché Blaine l'aveva presa sulle spalle, a
mo' di koala.

< Aly mi daresti una piccola mano? > Cara era ancora una bambina ma avevamo avuto un'idea: dato che aveva il potere di guarire gli altri il suo dono funzionava anche su di lei, ma inconsciamente, così la sostanza che aveva al suo interno, nel suo corpo, diciamo che guariva più in fretta.

La ragazza bionda, che per quel momento lì non era più una ragazza ma bensì una bambina sui 3-4 anni, non riusciva a salire su una delle sedie alte che erano intorno al bancone della cucina.

I Figli Del TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora