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Sono passate due settimane.

Dieci giorni per l'esattezza, senza contare il week end di mezzo, dalla prima volta in cui ci siamo visti e da quel momento trovo interesse solo nello scrutare le sue fattezze.

Sembrerò strana, ma io che mi beo di colori, forme, volumi, luci ed ombre, abbia completamente perso l'interesse di scegliere il viso sulla quale poter cucire avventure e peripezie.

Di studiare, osservare, imprimere qualcos'altro che non sia solo quell'uomo.

Che non ha nome, età, voce, anni.
Un involucro vivente si è rubato tutta la mia attenzione.

Giorno dopo giorno è salito ad una fermata prima, come se volesse prolungare il tempo che dedichiamo nello studiarci.

Non ci siamo mai parlati, nessuno dei due ha mai accennato una sola parola. Niente.

Ed è così enigmatica tutta questa storia, strana anche, ma non riesco più a farne a meno.

Per adesso ci basta esaminarci attentamente per riscontrare appagamento.

Questa mattina però è mancato al nostro appuntamento.

Mi aspettavo di vederlo ed ho continuato a cercarlo tra le persone impaziente che salisse alla prima, quella dopo e quella dopo ancora, ma nulla.

Ho continuato ad attendere, a setacciare fra le chiome quella folta e scura dai capelli ondulati.

Purtroppo la delusione ha completamente sotterrato l'allegria dei giorni precedenti.

Forse, mi son detta, ho cavalcato troppo l'onda.

Io che sono sempre stata guardinga e prudente ho lasciato che la ragione tornasse a far luce fra i miei pensieri.

Scuoto la testa ritmicamente riportando ordine nel caos della mia testa.

Che cosa mi aspettavo d'altronde da questa pagliacciata?
Sarebbe potuta andare avanti ancora a lungo?

Mi rimprovero perché non perdo mai il controllo delle emozioni.

Non ho scelto io di essere così dura con me stessa, sia chiaro, ma sono stati i duri colpi della vita a rendermi così determinata.

Mi ha privato troppo presto delle colonne portanti e non posso più permettermi di ricadere e non solo, mi ha illusa che l'amore potesse esistere davvero.

Quell'amore che ti toglie il respiro, ti fa ribellare il cuore e ti illumina di una luce nuova, una luce diversa, una luce che risiede negli occhi.

Quel sentimento che vive fra le pagine dei libri, che ha ispirato centinaia di racconti, che ha dato successo a canti famosi, ed invece l'unico uomo con la quale ho pensato di provare quest'emozione non ha fatto altro se non marchiarmi per sempre seppellendo la spensieratezza della mia età.

Io ti ammazzo Anna se non torni da me. Ti ammazzo.

Non voglio che un perfetto sconosciuto mi destabilizzi di questa sicurezza che difendo con le unghie e con i denti.

Ricordi vividi si palesano nella mia testa senza volerlo: rivedo i suoi denti che mordono dolcemente il labbro inferiore nello stesso istante in cui socchiude gli occhi in uno stato di completo trasporto come se stesse assaporando il succo dolce di un frutto proibito;

Quando stringe alcune ciocche di capelli fra le mani e contrae la mascella per qualche pensiero che gli aleggia in testa;

Quando con la sua ilarità cerca il mio sguardo ogni qualvolta un personaggio strampalato prende posto sul vagone.

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