Rimaniamo fusi. Combinati alla perfezione. Stretti. Uniti. Complici. Aggrappati. Respiri. Baci. Saliva. Denti. Profumo. Mani. Pancia. Noi. Più uno.
"Scusatemi, ma ve la rubo per tutta la vita" annuncia ad alta voce, infila le dita tra le mie sigillandole fra di loro in un pugno ermetico e si avvia verso l'uscita.
"andiamo a casa nostra", suggerisco mentre aumentiamo il passo.
Uniti. Noi. Più uno.
Sorrisi stampati senza riuscire a cancellarli.
Odori, sudori.
LiberiPrendiamo l'ascensore, felici. Ritrovati. Mai persi.
Mi solleva la gamba afferrandomi per la coscia e scende giù, sempre più giù con la bocca
Desiderio.
Occhi chiusi, abbandonati.
È troppo forte.Gli tolgo la giacca di pelle mentre mi sorreggo con il piede sul lato opposto, blindata dal suo bacino ostacolato, a sua volta, dalla mia sporgenza
Sudore. Odore. Passione. Carnale.
Barcolliamo ubriachi sul pianerottolo, di cosa? Di tutto.
Richiude la porta alle mie spalle e ci separiamo, seppur a malincuore. Seguita da lui alle spalle entro in camera, questa camera che ha visto e origliato.
Mi giro e gli sono di fronte
Eccoci.
Noi.
Piu uno.Mi sfilo l'abito dai piedi, abbandonandolo sulle piastrelle e seguito dalle scarpe
Io semivestita
Lui vestito.E mi studia dalla testa ai piedi.
Il sorriso morto.
Gli occhi accesi.
Mi vuoi.
Anch'io.
Noi.Sgancio i ferretti del reggiseno, scivola dalla spalla una bretella poi l'altra.
Sodi. Pieni. Duri.
E guarda, l'armonia del corpo di una donna che custodisce una vita.
Non sorride. Mangia. Beve.
Si avvicina, pochi millimetri dalla mia faccia.
"Ti amo" sussurra prima di inginocchiarsi. Bacia e soffia sulla mia pelle, avvicina entrambe le mani che poggia insieme alle labbra sull'ombellico.
Annaspa, odora, come quella mattina, quì sul mio letto. Quì dove non c'era più uno, o forse sì
"Ciao. Io sono il tuo papà"
Pizzicano ai lati degli occhi
Piango.
Lacrime.
Spesse e salate e piene.
E li richiudo
Potrei morire ma d'amore.Mi scoppia
Cosa? Il cuore."Fai l'amore con me" lo invito stringendogli le ciocche fra le mani
E riprende.
Bacia. Soffia. Cattura. Sale.
Prosegue con dita leggere accarrezzando tutte le linee. Delicato."Dio quanto ti desiderio"
"Non smettere" ansimo
"Lo voglio"
"Che cosa?" soffio in estasi in un delirio tremendamente piacevole
"Dillo, dimmi che lo vuoi che ti sposo"
E piango.
Gli ormoni. Forse."Lo voglio" sighizzo, gli stringo le braccia al collo e ci divoriamo.
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Il cuore d'Aria
ChickLit• 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝘁𝗮 • Arianna, ragazza torinese, lavora presso una galleria d'arte e trascorre gran parte del suo tempo libero dipingendo. Orfana e delusa dalle esperienze passate, ha immagazzinato negli anni il dolore e la sofferenza sigillandoli er...