Matteo

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"Che cosa le è successo di preciso?" domanda al mio fianco

Dopo la visita di due ore circa stiamo passeggiando lungo il sentiero che costeggia il fiume. Nulla di speciale, ma per Arianna è come se l'avessi portata dentro un castello.
Io non so come fa ad essere sempre cosi radiosa.

Meravigliata da arbusti spogli e salici piangenti che ci fiancheggiano riflettendosi sul piano vitreo dell'acqua.

"Sin dalla nascita di mio fratello ha manifestato degli squilibri mentali. Spesso si isolava. Entrava in una sorta di letargo psicologico con sprazzi di lucidità anche duraturi. Io ho praticamente conosciuto mia madre così, quindi non ne ho mai fatto un dramma.
Poi una mattina, senza nessun motivo apparente, mio padre ha deciso di fare i bagagli e di non ritornare.
Le ha scritto una lettera e ricordo vividamente i singhiozzi del suo pianto, perché fu l'ultima volta che sentì la sua voce.
Non gliene faccio tanto una colpa, a mio padre, se non esser stato un codardo. Sapevamo tutti che la coppia madre e padre o Chiara e Francesco ormai non funzionava, ma lei si ostinava in tutti i modi possibili. Lo rincorreva sempre. La notte non ritornava a casa perché trascorreva il tempo tampinando mio padre.
Ma lui non l'amava. Non l'ha mai fatto credo ed era solito tradirla"racconto smarrito tra i fantasmi del passato
"Da quando è rimasta sola non ha mai più parlato. Si è chiusa in un mutismo tutto suo. Lei è sulla terra fisicamente ma con la testa ormai non più.

Ti sembrerà naturale, ma oggi quando le parlavi e lei ti guardava è stato un momento emozionante. Vengo spesso a trovarla ma non riesce più a guardarmi neglio occhi, non solo" rammarico "e con la sparizione di mio padre è successa un'altra cosa che.." mi rabbuio subito

Ci provo?
Che faccio?
Glielo dico?
Poi scappa e finisce tutto.
Ancora un po', un altro poco e poi glielo confesserò ciò che ho fatto

"beh.. un passo alla volta ok?", mi fa un cenno d'intesa.

"È davvero una bella cosa quella che hai fatto oggi Matteo, te ne sono grata"

"È la prima volta che porto qualcuno a conoscerla sai. Avevo timore per come la potesse prendere. Ogni tanto ha degli scatti di ira violenti e magari subito dopo canta a squarciagola, balla o piange disperata"

"E coloro che furono visti danzare vennero considerati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica" *  recita.

"Mi piacerebbe ritornare a farle visita" continua ed io soddisfatto le accarezzo il palmo della mano con il pollice

"Ho sentito bene o hai detto di amarmi" la stuzzico afferrandole il collo

Inclina il capo nascondendo il viso fra i capelli. Le guance le si imporporano di rosso

"Oh oh oh, la dura e forte Arianna è arrossita" dichiaro sogghignando

"Smettila di prendermi in giro" brontola scocciata divincolandosi dal mio braccio

"Ogni tanto libero il fanciullino che è in me" giustifica. La afferro con più pressione e le stampo un bacio a fior di labbra

"Mi piaci. In tutti i modi" sottolineo palpandole il sedere.

E per la prima volta, dopo tempo, che ho la testa libera, leggera.
Giochiamo come se fossimo una semplice coppia di findanzati che scherzano e si stuzzicano.

"Hai scelto il quadro da far esporre?"

"Non ancora, pensavo di abborzarlo una di queste notti" sorride timida.

Ed è cosi bella maledizione.

Ma tu hai qualche difetto?

"Hai piu sentito Gabriela?", seria in volto.

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