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Via XX settembre 201 dice il messaggio. Sono le 22.30 e con largo anticipo passeggio tranquilla fino alla destinazione.

Non c'è nessuno con me. Ho preferito venire da sola, come sempre nella vita.
Non essendo a conoscenza se l' evento sarebbe stato formale o meno ho deciso di indossare un body nero trasparente ed un pantalone. Decoltè e cappotto.

Il locale ha ancora le transenne perciò entro nel bar in prossimità e mi faccio servire un calice di vino bianco per iniziare a rilassare i nervi

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Il locale ha ancora le transenne perciò entro nel bar in prossimità e mi faccio servire un calice di vino bianco per iniziare a rilassare i nervi.

Controllo il quadrante dell'orologio, pago il conto e inforco la pochette sotto il braccio.

Mi ci vogliono diversi minuti per comprendere la situazione.

Da sola e imbambolata fisso Matteo che disinvolto stringe il fianco di una donna.

Un'altra donna.

È questa la pena che vuoi infliggermi?

Ridono e scherzano dinnanzi a me che da spettatrice li osservo.

Per un attimo il suo sguardo si posa sul mio, ma che subito distoglie facendo finta di non conoscermi.

"Prego signorina, vuole entrare?" Il butta fuori mi invita a distogliere l'interesse sulle due figure

Sento che al posto del sangue, nelle vene, inizia a scorrermi il ghiaccio. Impassibile ed inespressiva come una statua accenno un flebile sorriso di cortesia ed acceto l'invito. Sfilo la giacca che lascio nel guardaroba ed entro nella grande sala.

So di avere del potenziale, perché principalmente sono donna, che questa sera mio caro Matteo, ho intenzione di usare.

Raggiungo quello che è il bancone ed aggrazziata mi accomodo sul morbido sgabello accavallando le gambe.

Il locale inizia a riempirsi di persone ma non troppo per fortuna. Non amo gli ambienti particolarmente affollati.

Utilizzo il seggiolino mobile per ispezionare la sala, il gruppo di Matteo ha preso posto sui divanetti più alti.

Non gli scollo un attimo gli occhi di dosso.

E lui non è da meno.

Mi ha localizzato cercandomi fra la mischia. Ordino un amaro e lo sorseggio inumidendomi le labbra.

Sapevo di essere come miele per le api, soprattutto in una situazione come questa

Come predatori, gli uomini, studiano se sono in compagnia prima di azzardare ad avvicinarsi.

Padrona della scena ordino un altro drink che mando giù in un colpo solo

Ci provano ad abbordarmi, ma non sono qui per conquistare qualcuno, anzi tutt'altro, sono qui per prendere ciò che è già mio ma che tenta in tutti i modi, persino più squallidi, di allontanarmi.

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