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Piove.
Piove da giorni settimane forse mesi. Non lo so. Forse da ore.
Il tempo si è fermato a differenza dello scrosciare continuo dell'acqua che batte sulle finestre.

Colpi a seguire sui fianchi da farti piegare in due. Questa è la sensazione. Mai e dico mai avrei inmaginato una storia del genere. Mai avrei creduto che la brutalità arrivasse fino a questo.

Matteo è sparito. Tanta è la sua assenza da credere che forse sia stato frutto della mia immaginazione.

La rabbia era tangibile quanto la delusione. Ha vissuto per anni privandosi di tutto per un senso di colpa che non lo riguardava e nessuno glieli ridarà mai più.

Anni di bugie e delusioni.
Anni di incessati incubi.
Anni di commiserazioni.

Si è innescata una miccia che ha preceduto una catastrofe.

Gabriela, il padre, il silenzio della madre. Tutti colpevoli. Dannati.

Amore mio. Torna da me, io non ti avrei mai puntato il dito, ti avrei amato e consolato. Amato e sfamato. Amato e protetto. Amato e amato e ancora amato.

Le settimane a seguire sono state tutte uguali. Sotto casa sua il vuoto. Il telefono muto.
E l'assenza. Sentirsi disarmati ma essere sempre e comunque fiduciosi

L'ho amato nonostante i segreti e le menzogne, oltre l'altra donna e quella dopo e quella dopo ancora. L'ho amato quando tentava di far credere a se stesso che non provasse nulla per me. L'ho amato quando mi proteggeva da una donna che nemmeno tale si può definire. Lo amo tanto che non soffro per la sua assenza, deve ritrovarsi e confrontarsi con chiunque voglia.
Io sarò sempre viva nel tuo ricordo amore mio.
Lo amo perché è il padre di mio figlio.

Ho trascorso così tante notti a ricordarlo che mi è difficile contarle, anzi esattamente dall'ultima sera che ci siamo visti non ho fatto altro che proteggere nella testa le sue memorie

"Pronto?"
"Ciao Ari"
"Ciao Andrea"
"Come state?"stringo gli occhi e butto giù il groppone di lacrime
"Bene, solo un po' di nostalgia"
"Ancora nulla" sospira rassegnato
"Vedrai Andrea tornerà. Noi siamo qua ad aspettarlo"
"L'ho sentito diverse volte, non mi ha detto dov'è, ma mi ha chiesto di te. Se non ci fossi stata tu avremmo vissuto tutti in una vita di bugie"
"credo che tua madre abbia visto in me l'unica ancora di salvezza per non far vivere ancora Matteo nel rimorso, e lei?!"
"In carcere"
"Mi dispiace tanto, davvero Andre, per tutto"
"Anche a me Ari, non sai quanto. Spero che mio fratello riesca a riprendere in mano la sua vita. Ne ha bisogno"
"Sii fiducioso. Lo farà. C'è un posto dove credo possa essere. Si starà beando di quella meraviglia" "credi?" "Sì, ne sono sicura"

Una madre che uccide il figlio.

Accarezzo debolmente la mia pancia già visibile, la prossima settimana entrerò nel quinto mese.

Ho trascorso due settimana a casa di mia zia. Sono stata al centro della sua attenzione.
Coccolata e amata, ascoltata e capita.
Volevo che da solo trovasse la forza di andare avanti, di ridarsi una possibilità.
Un pomeriggio Lade mi disse che un uomo era davanti alla porta a chiedere di me.
Inizialmente pensai fosse Matteo, corsì giù per le scale rischiando anche di scivolare e rimasi sorpresa, tanto, quando vidi Luca, con un mazzo di fiori di campo.

La dolcezza fatta a persona.

Abbiamo camminato in riva al mare, lui ad ascoltare ed io a raccontare.

Gli dissi tutto, era giusto che anche lui sapesse.

In silenzio, con i piedi immersi nella sabbia, la salsedine che svolazzava fra i capelli.

Il cuore d'Aria  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora