La Stanza Delle Necessità (parte2)

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Pov’s  Hermione
Salgo ai dormitori per una doccia, ma soprattutto per prepararmi psicologicamente. Metto una tuta rossa e oro, non fa parte della divisa, l’avevo comprata io a Londra per scorta per il cosí detto "non si sa mai!". Mi dirigo verso il settimo piano, sono in anticipo di 15 minuti, sempre meglio che in ritardo. Sono davanti alla porta: entro o non entro? Sto creando dilemmi che Shakespeare togliti. Ho deciso entro, spero solo che Piton sia già qui.
Apro la porta e lo vedo. Ha un pantalone di tuta nero e una t-shirt dello stesso colore. Da sotto la tunica non si notano così tanto i suoi bicipiti e gli addominali scolpiti. “Hermione contieniti, è un tuo insegnante, che ti odia per di più”. È vero, devo calmarmi, non ho mai avuto gli ormoni attivi cosí tanto nella mia vita. Non va bene, mi fanno distrarre troppo facilmente.
-Buonasera Signore!- azzardo a dire
-Ti stavo aspettando Granger- dice girandosi, il mio sguardo sii ferma involontariamente sul suo braccio sinistro. Inaspettatamente gira il braccio verso di me permettendomi di guardarlo meglio.
-Posso coprirlo se ti crea disagio- Nella sua voce non c’è la solita nota acida o il suo sarcasmo, sembra imbarazzato, quasi impaurito del mio giudizio.
-No, non si preoccupi. Fa parte del suo passato. Tutti facciamo scelte sbagliate prima o poi, l’importante è saper rimediare ai propri errori- gli dico a bassa voce sfiorando il tatuaggio. Guardandolo cosí da vicino sembra quasi che si muova. Fa un sussulto, ma mi lascia fare.
–Perché deve farle male? Non è già sufficiente che si veda?- continuo senza rendermi conto di star camminando su un sentiero minato.
-Credo sia quello il suo vero scopo, fare male costantemente in modo da ricordarti chi sei e a chi devi obbedire- sembra che stia parlando di un patibolo, un marchio che non ti permette via di usicita o di cambiamento.
-Non è giusto-
-Non c’è nulla di giusto in questo mondo. L’universo è diviso in due: da un lato quelli con il potere, dall’altro quelli costretti ad ubbidire-
-Ma se lo si vuole si può cambiare-
-Non basta volerlo. Bisogna anche essere liberi di farlo- mi dice. Poi continua –Ma ora non siamo qui per parlare di me. Dai prendi una corda e inizia a riscaldarti.-
Faccio ciò che mi dice. Dopo qualche minuto mi dice di fermarmi, per mia fortuna anche perché sono già senza fiato. Forse avrei dovuto ascoltare Harry negli anni passati e dedicare un pò di tempo all'attività fisica. Sul pavimento ci sono dei tappeti, quelli morbidi per fare yoga.
-Sai fare una capriola?- mi chiede dal nilla.
-No, Signore- dico. Mi fa cenno di provare. Continuo:-credo di non esserne in grado, Signore.-
-Granger, sei una strega, sei sicuramente in grado di farlo.- mi dice. Vedendomi ferma sbruffa. Si avvicina al tappeto, piega le ginocchia, poggia le mani, abbassa la testa, si lancia e si ritrova in piedi. Quest'uomo sa essere elegante anche mentre fa esercizio fisico.
-Ora tocca a te-
Cammino lentamente fino al tappeto ma al momento di appoggiare le mani crollo a quattro zampe. Mi vergogno a confessargli che non sono capace, che mentre le mie amiche facevano danza o ginnastica aritistica io leggevo libribe chiedevo ai miei genitori di accompagnarmi ad una mostra piuttosto che in un museo. Sento Piton avvicinarsi, mette le mani sui miei fianchi e mi sussurra di riprovare. Non so perché ma con lui che mi tiene mi sento più sicura. Appoggio le mani e mi tuffo. Senza rendermene conto mi ritrovo dall’altra parte. Sorrido.
-Ok, per oggi va bene così con gli esercizi. Prendi la bacchetta che iniziamo ad usare la legimazia-. Corro a prendere la bacchetta e aspetto che mi dia qualche nuovo ordine.  Mi fa segno di procedere. Punto la bacchetta alla sua tempia e sussurro “legiliment”. Spero di essere all'altezza delle sue aspettative.

Pov’s Severus
Rivedo come un film alcune parti della mia vita. C’è una scena di quando ero piccolo, non mi sarei mai fidato di uno studente ma non so perché di lei mi fido e la lascio fare. Rivedo mia madre piangere per terra e mio padre venirmi incontro. Avevo appena rotto involontariamente un vaso, usando la magia senza saperlo. “ora insegno io al mostro come ci si comporta” dice mentre si avvicina ad una me bambino, ha una cintura in mano e sa come usarla. Nel ricordo inizio a piangere sapendo cosa mi sta per fare, i suoi scatti d'ira erano frequenti. La scena sfuma e mi vedo insieme a Lily, forse la Granger ha capito come cambiare ricordo. Di nuovo il nulla, poi io che parlo con Silente. Questi sono ricordi che non dovrebbe vedere ma non riesco a fermarla, o non voglio. Forse il mio egoismo ha bisogno che qualcuno mi capisca, qualcuno che non sia Albus. Rivediamo io che trasmetto al Signore Oscuro le informazioni passate dall’ordine, io che faccio il resoconto al preside, Silente che mi chiede di ucciderlo e io che faccio il giuramento infrangibile con Narcissa. Hermione esce dalla mia mente. È appena finita questa dose di dolore conosciuta come ricordi. La guardo e la vedo con gli occhi lucidi. Sto per urlarle contro ma lei mi precede:
-Tutti facciamo scelte sbagliate professore, l’importante è saper rimediare e lei lo sta facendo nel migliore dei modi- si avvicina, mi da un leggero bacio sulla guancia e va via. Pensavo che mi urlasse contro, che mi prendesse a sberle, invece mi ha consolato. Forse è vero che la luce arriva per tutti, e se la mia fosse lei? Forse la mia luce è solo qualcuno che mi sappia comprendere senza darmi ordini, senza chiamarmi mostro, senza giudicarmi. Qualcuno che mi accetti per quello che sono, luce ed ombre senza avere bisogno di qualcosa da me solo perché sono io.

Ciao a tutti! 💋💋💋
Come state? Io molto influenzata😥!  Ecco la seconda parte del capitolo che ne pensate? Preparatevi fra poco ci sarà un bel colpo di scena😍
Come sempre mi fa piacere sapere cosa ne pensate e se volete lasciate stelline e commenti un bacio😘😘😘

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