Pov's Hermione
Ron mi riposta alla realtà.
- Ahi! Non c'è bisogno di strattonarmi in questo modo Ron.- gli dico tenendomi il braccio.
- Scusa è che ti parlavo ma tu eri assorta in chi sa quale pensiero.- mi dice Ron
- Herm sei preoccupata per sta sera?- mi dice Harry in modo protettivo.
- No certo che no! Cosa potrà mai farmi? Alla fine è solo una punzione.- la mia voce mi tradisce ma cerco di essere il più convincente possibile.
- Alcuni studenti hanno detto che le punizioni di Piton sono le peggiori. Si narrano cose spaventose, alunni usciti dalle sue punizioni prive delle voglia di vivere come se gli avesse prosciugato l'anima. - ci dice Ginny con la sua nota narrativa che farebbe sembrare qualunque cosa inquietante.
Mi sale un brivido lungo la schiena. Io so che non è come tutti lo descrivono, so che è solo una maschera che porta per non far capire che lui ha dei sentimenti. Sono solo stupide storie di corridoio che lui alimenta perché adora essere odiato e temuto dagli studenti, soprattutto dai Grifondoro. "oh certo Hermione fingi anche di credere a questi tuoi pensieri! Come se l'ultima volta non ti avesse trattata male per avergli detto SOLO grazie" shh! Stupida coscienza ogni tanto potresti anche non intervenire. Ingoio per poter riumidire la gola rimasta secca per quel mix di pensieri. Mi volto un secondo verso il tavolo dei docenti per cercare il suo sguardo ma noto che non è più li. Guardi l'orologio.
- Sono le 19.45 mi devo muovere se no se arrivo in ritardo chi lo vuole sentire. E, comunque, per chiudere il discorso queste sono solo stupide voci di corridoio Ginny. Ritornerò sana e salva. Detto questo vado che è meglio!.-
- Stai attenta! Ti aspetterò sveglio. Mi raccomando.- mi dice Harry prendendomi delicatamente il polso per farmi girare verso di lui prima che io vada via. Gli do un bacio sulla guancia e mi dirigo verso lo studio di Piton.
È vero sarò anche in punizione ma almeno potrò coccolare un po' la piccolina, mi manca! Spero solo che me la faccia vedere e che per non punirmi ulteriormente non mi ci faccia avvicinare. Sono le 19.57 in perfetto orario. Mi guardo per controllare di essere tutta in ordine e sistemata. Tiro fuori uno specchietto dalla tasca per controllare di avere ancora quel po' di trucco che mi ero messa prima di andare a cena. "ah Hermione come ti sei ridotta! Controlli di essere carina per andare ad una punizione? Tu non eri la ragazza tutta libri e intelligenza ?" ignoro la vocina della coscienza e busso alla porta.
- Avanti.- sento la sua voce dirmi dall'interno. Entro e chiudo subito la porta.
- Buonasera Professore.- gli dico cercando con lo sguardo la carrozzina. Non la vedo. Forse la mia coscienza aveva ragione lui è solo uno stronzo!
- Oh Granger come mai puntuale? Aveva paura di un'ulteriore punizione?.- mi dice. Decido di non rispondergli perché so che vuole solo istigarmi. Abbasso lo sguardo per evitare di guardarlo non so se riuscirei a tenere il contatto con i suoi occhi in questo momento.
- Bene noto che abbiamo messo da parte l'arroganza da Grifondoro. Questa sera per punizione dovrai correggere questi compiti.- mi dice indicandomi una pila infinita di fogli sulla sua scrivania, non pensavo avesse tutti questi studenti, e poi continua dicendomi: - dovrai solo segnare gli errori i voti li metterò io. Sono compiti di stupidi mocciosi più piccoli di te non dovresti trovare difficoltà ma se la signorina so-tutto-io non si sente all'altezza può dirlo non subirà alcuna ripercussione.- mi dice con un ghigno e un sorriso beffardo. Perché deve fare di tutto per provocarmi?
- No signore nessun problema.- gli dico andando verso la sua scrivania.
- Se ci sono problemi chiamami sono nel mio appartamento.- mi dice prima di sparire dietro la porta che affaccia su i suoi alloggi.
È odioso perché deve trattarmi così? Però infondo se me li fa correggere senza la sua supervisione vuol dire che sa che posso farlo e si fida di me. Decido di mettermi a lavoro dato l'innumerevole quantità di compiti che ho da correggere. Ogni tanto alcuni rumori provenienti dai suoi alloggi mi distraggono. Cerco di sentire se la bambina piange o fa anche solo dei versetti per poterla almeno sentire dato che non me la fa vedere. Sbuffo! Era l'unica cosa che mi aveva portata qui con piacere. Volevo rivederla. Mi rendo conto di aver corretto una gran parte dei compiti e mi permetto di dare uno sguardo al suo ufficio più accurato. C'è un'enorme libreria che ogni volta che vengo qui mi piace ammirare per quanto è imponente. Noto diversi libri di pozioni, ma è ovvio che ci siano dato che per anni è stato il docente di pozioni, ma il mio sguardo viene catturato da alcuni testi che conosco molto bene e che ami profondamente. Romeo e Giulietta, Amleto e molti libri di Shakespeare. Non posso crederci i miei libri preferiti! Non avrei mai pensato che Piton conoscesse questi testi babbani. Mentre fantastico sento Hope piangere e ricomincio a guardare sui fogli d'istinto. Poco dopo sento la porta aprirsi, mi volto. Vedo il professor Piton solo con una camicia bianca aderente che gli fa risaltare il suo corpo e un paio di pantaloni neri che anche questi lasciano poco spazio alla fantasia. Mmm però sta veramente bene vestito così, è così sexy. Cerco di non far vedere ciò che penso dalla mia espressione, so che non può leggere nella mia mente ma so che la mia espressione spesso parla da sola. Noto che ha Hope imbraccio che piange. Lui è rigido e nervoso, si vede che non sa cosa fare.
- Non so che cos'abbia, ha mangiato e ha il pannolino pulito ma piange. È la seconda sera che piange in questo modo. Si dispera ma io non so cosa fare più di questo. Ti prego aiutala!- mi dice tutto in un fiato. È preoccupato e si vede. Gli sorrido capisco che è in difficoltà e la piccolina piange disperatamente. Mi alzo dalla scrivania e vado verso di loro.
- Per prima cosa si calmi, Hope capisce se lei è nervoso e questo la fa innervosire ancora di più. Respiri se no finirà per svenire per mancanza d'ossigeno.- gli dico e lui per un secondo si irrigidisce ancora di più e di scatto Hope fa uno strillo che fa saltare in aria entrambi.
Mi avvicino a lui e la prendo in braccio. Si calma leggermente ma continua a lamentarsi. In effetti cosa abbia per certo non lo so neanche io. La cullo ma poco dopo eccola di nuovo che piange disperatamente.
- Ha detto che anche ieri sera faceva così vero?
- Si stessa ora, ma ieri sera dopo un 20 minuti si è calmata. Sta sera invece più passa il tempo più si agita e non so il perché.- mi dice e noto di nuovo quel tono preoccupato.
Metto Hope a pancia in giù e inizio a massaggiarle il pancino. Poi vado verso di lui e gli dico dolcemente:
- Tranquillo non è colpa sua è normale! Ha solo le coliche. Ormai ha l'età per averle e piange perché le fa male il pancino.- poco dopo Hope ha un'altra colichetta più forte e piange.
- Vede professore, quando piange e muove così le gambine è perché ha la colica deve prenderla imbraccio e fare così.- gli do Hope in braccio a pancia in giù. Mi fa sorridere che sia così piccola da starle in un braccio. Prendo la sua mano delicatamente. È cosi calda e morbida. Gli e la porto sotto la pancia di Hope e con la mia mano sulla sua massaggio il pancino di Hope.
È così strano questo contatto. La sua mano si muove sotto la mia ma sembra che questo contatto quasi ci bruci ma che sia necessario allo stesso tempo. Lo guardo negli occhi. Ha degli occhi così belli e profondi. Due occhi neri come la pece che sembrano essere lo specchio della sua anima, ma non è così. Io vedo una luce in fondo ai suoi occhi, una luce come quella infondo al tunnel, quella che quando la vedi gli corri incontro anche se è lontana pur di salvarti. Non riesco a smettere di guardarlo o di tenere la mia mano sulla sua. Purtroppo Hope si è calmata e dobbiamo interrompere questo contatto.
- Grazie Hermione!- mi dice e io non so cosa rispondergli. Mi ha chiamata di nuovo per nome e questo serve a farmi sciogliere e a farmi fantasticare.
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Insegnami ad amare
FanfictionSnamione ambientata al sesto anno. I fatti narrati tengono in parte conto della storia originale e in parte sono di fantasia.