Twentyfour.

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I pensieri mi hanno assillata tutta la notte, ho dormito poco, e quel poco é stato grazie alle braccia di Lauren, ancore lei dorme beatamente. Sono le sette meno un quarto ed io sono sveglia da crica mezz'ora, solo poco dopo essermi svegliata mi sono resa conto di essere ancora tra le braccia di Lauren, ma mi sono spostata per evitare che al suo risveglio si crei imbarazzo. Le sue parole continuano a rimbombarmi in testa, ma mi ha fatto piacere sentirle, mi piace sapere che con me é se stessa, non mi importa se in passato mi ha tratta male o altro, perchè un motivo c'è sicuro ed io devo andare in fondo per scoprirlo. Mi volto per guardarla, cosí tranquilla mentre dorme, ma cosa le passa per la testa? Cosa ha dentro, che nasconde e si fa del male? Vorrei che si fidasse di me, vorrei poterla aiutare. Nei suoi occhi c'é di tutto, dolore, sofferenze, delusioni, tutto. Qualcosa la afflige, qualcosa la tortura fino a farla scoppiare, questo non é stare bene. Il mio sguardo é perso ne vuoto quando sento il letto muoversi e quando abbasso lo sguardo vedo due occhi verdi guardare i miei.

«Tutto bene?». Chiede con voce roca, che mi fa letteralmente impazzire, e assonnata.

«Si». Le rispondo sorridendo. Lei annuisce semplicemente per poi voltarsi cerso il piccolo comodino accanto al suo lato del letto per prendere il telefono e guardare l'ora.

«É presto ancora». Afferma girandosi verso di me e guardandomi.

«Si». Le rispondo.

«Da quanto sei sveglia?».

«Da una quarantina di minuti».

«Perché?». Pronuncia la sua domanda in modo distratto, guardando il vuoto.

«Non so, non c'é un motivo in particolare». Rispondo guardandola.

«Ti ho svegliata?». Chiedo timorosa, sentendomi in colpa.

«No». Mi sollevo.

«Non dormo troppo per ora». Risponde e capisco che non vuole dilungarsi, perció non le chiedo nulla su questo argomento. Per qualche minuto non abbiamo una discussione. Raggiunto un certo orario entrambe ci alziamo e ci prepariamo, io dopo essermi lavata mi vesto, lo stesso fa Lauren e poco prima di uscire bussano alla porta. Quando la apro Dinah, Normani entrano salutandoci euforiche poco dopo entra anche Ally.

«Perché tutta questa euforia?». Domando ridacchiando.

«Siamo euforiche?». Chiede Dinah guardando Normani e lei fa spallucce.

«Ragazze ho fame, andiamo a fare colazione». Afferma Lauren.

«Agli ordini capo». La appoggia Normani per poi uscire dalla stanza insieme a tutte noi. Durante il tragitto noto Lauren fissarmi alcune volte ma quando mi volto verso di lei, fa finta di nulla ma non le domando nulla. Arrivate nella sala ci sediamo al nostro tavolo e iniziamo a servirci, i tavoli sono giá forniti di cibo e ognuno prende ció che vuole.

«Scusami». Guardo Lauren confusa. Si avvicina di piú al mio orecchio per non farsi sentire dalle altre.

«Per prima, so che hai visto che ti fissavo a volte, non so neanche io il motivo, perdonami». Dopodiché mi guarda.

«Oh no, tranquilla». Le sorrido e lei annuisce, rimane a fissarmi ancora per qualche secondo e dopo scuote la testa per poi tornare a mangiare. Sono abbastanza confusa al riguardo. Non mi interesso molto del programma, a dir la veritá vorrei stare sola con Lauren, quando parla mi blocco ad ascoltarla, é molto intelligente e i suoi discorsi sono profondi.  Ma credo che dovró aspettare di arrivare in Hotel.

Passano alcune ora e dopo aver camminato un intera giornata, rientriamo per mangiare e poi tutte nelle nostre camere.

«Allora ci vediamo dopo nella mia stanza?». Chiede Dinah.

«Io non so Dj, sono abbastanza stanca». Ld sorrido e lei annuisce.

«Concordo, ci vediamo domani». Continua Lauren e dopo aver salutato Dinah entriamo nella nostra stanza. Sfinita mi butto sul latto facendo un lamento che provo la risata di Lauren che di conseguenza provoca un mio sorriso, ma non si vede dato che la mia faccia è schiacciata contro il letto.

«Sono stanchissima». Affermo alzandomi.

«Bhe, adesso sei in camera e puoi dormire». Afferma accennando un sorriso Lauren.

«Esattanente». Sorrido per poi andare in bagno e cambiarmi, darmi una rinfrescata e poi tornare in camera dove Lauren è giá sistemata sul letto, noto che ha chiuso le tende e ha accesso la piccola lucce sul comodino per non essere totalmente al buio, anche se poi la spegne. Mi distendo sul letto accanto a lei e mi stringo al cuscino.

«Potevi dirmelo che hai una relazione segreta con quel cuscino, vi lascio soli?». Domanda Lauren facendomi ridere seguita con lei.

«No, puoi stare, a noi non dai fastidio». Continuo ridendo.

«Perfetto». Afferma posando il telefono e mettendosi comoda sotto le coperte. Continua a guardarmi ed io mi perdo nei suoi occhi.

«Continuo a sentirmi in colpa». Afferma guardandomi.

«Di cosa?». Domando non capendo.

«Per tutto quello che ti ho fatto e anche alle altre, mi sento un mostro o meglio, sono un mostro. Scusami, Camz».

«Non devi scusarti, un motivo c'è sicuro, te lo leggo negli occhi». Lei mi guarda con occhi lucidi, come se per la prima volta qualcuno la capisse davvero e infatti abbasa lo sguardo.

«Camz?». Sorrido al soprannome. Lei mi guarda.

«Si, non so neanche io perchè ti hi chiamata cosí».

«Non preoccuparti, Lolo». Ridacchio e lei sorride.

«Grazie». Continua.

«Di cosa?».

«Di avermi fatto sorridere veramente dopo tanto tempo. Grazie Camila». Io le sorrido e dopo la abbraccio sperando che non senta i miei battiti accellerati mentre mi stringe forte.



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Perdono, chiedo solo perdono. Sono scomparsa, non ho avuto tempo e ho abbandonato tutto. Da qui spero di essere costante, mi dispiace tanto. Ma spero che questo capitolo vi piaccia e scusate se ci sono errori ma volevo essere veloce.

Ice Heart ||Camren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora