Finalmente la festa

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[Instagram: @scordarmichiero_ff]

''L'ho capito che ti interessa eh'' Mi disse Nata quando fummo davanti casa.

La guardai fingendo di non capire cosa volesse dire. ''Eh?''

''Dai! Emiliano, Emis. So che ti interessa, l'ho capito dai tuoi sguardi.''

Alzai un sopracciglio e la ignorai.

Quando entrammo non c'era nessuno e dato che eravamo sole avevamo tutto il tempo per dedicarci a roba da donne, che palle.

''Erika, dato che non piove più potremo cominciare intanto ad organizzare la festa! Che ne dici?''

Fui stupefatta alla sua proposta. Mi aspettavo tipo ''Andiamo a fare shopping?''

Sorrisi a trentadue denti annuendo contenta.

Cominciammo intanto a trascrivere tutti i numeri dell'elenco telefonico di casa Fini, erano infiniti, ma ce la facemmo e Nata li chiamò uno per uno invitandoli.

Io mi occupai delle 'decorazioni', più che altro misi solo luci, luci e luci, colorate, led, le lucine per l'albero di Natale... tutti i tipi insomma.

Passarono circa 1 ora e mezze ed eravamo sfinite. Lei era sfinita.

Ci buttammo sul divano.

''Quanta gente ci sarà stasera?'' chiesi.

''Ho perso il conto, ma credo sui 110'' rispose.

''Dormiamo?''

Nata mi guardò alzando un soppracciglio. ''A volte mi chiedo se sei davvero una ragazza.''

Feci una finta risata, ma poi scoppiammo insieme a ridere veramente.

Il campanello non so quante volte suonò quella sera, ma di sicuro più di 110 volte. Io, Nata e Guè facevamo a turni per aprire, e quando diventò straziante lasciammo la porta aperta.

C'erano diversi rappers e mi chiesi se ci sarebbe stato anche Emis.

Mi buttai sul buffet stracolmo di dolci e alcolici, poi andai in piscina, dove in quel momento non c'era nessuno. Volevo stare da sola, la musica assordante mi faceva male alla testa.

Mi sedetti sul bordo della piscina infilando i piedi dentro. Che Dio benedica l'acqua calda.

Comiciai a pensare a Emis, e se Nata aveva ragione?

''Erika?''

Quella voce... L'avevo sentita. Mi voltai di scatto: Emiliano.

Il cuore cominciò a battermi veramente forte, strani brividi mi percorsero il corpo e un sorriso mi spuntò sulle labbra.

''Emiliano o Emis'' Dissi in risposta indecisa sul nome da dargli.

''Che ci fai qui da sola?'' Mi chiese.

''Niente, avevo bisogno di allontanarmi dalla musica assordante. Tu?''

''Pure.''

Si sedette accanto a me alzandosi i pantaloni della Frankie Garage fino alle ginocchia e infilando i piedi dentro l'acqua.

''Sono venuto da Guè diverse volte, ma non ti ho mai vista qui.'' Cominciò a parlare aspettandosi una storiella da parte mia che raccontava del mio trasferimento.

''Beh, mi sono trasferita qui a Milano 3 giorni fa. Prima abitavo in una cittadina delle Marche insieme ai miei nonni, ma dopo averli persi sono tornata dai miei genitori qui a Milano. Fine della storia.'' Raccontai secca. Non volevo andare nei minimi particolari e raccontare della sofferenza che ho provato perdendoli.

''Mi dispiace...''

''Non dispiacerti.'' Sorrisi.

''Sei tosta.'' Fece un mezzo sorriso.

Annuii seguendo il ritmo della musica poco lontana da noi. Era partito un pezzo proprio di Emis.

''Canti davvero bene.'' Complimentai.

''Grazie'' Un altro mezzo sorriso.

Non avevamo proprio un cazzo da dirci in quel momento, eppure io parlavo sempre, SEMPRE.

Mi sentii in imbarazzo a causa di quel silenzio che si era creato. ''Comunque Natalia è fidanzata.''

Mi guardò strano. ''Lo so''

Mi sentii avvampare le guance stavolta. Che deficiente che ero.

''Perchè questa affermazione?''

''Beh... oggi alla Blocco... quando l'hai vista non riuscivi più a cantare.'' Dissi.

Lui non rispose ed io lo guardai.

''Nah macchè, mica per Nata.''

Lo guardai. ''E...'' sgranai gli occhi, forse capii cosa intendeva dire.

Si sdraiò mettendosi le mani sotto la nuca e sorrise.

Cavolo che fisico.

''Quindi... non... Nata non...'' Balbettai.

''No'' sorrise espirando dal naso. ''Semmai per te'' mi guardò sorridente.

Deglutii imbarazzata, in parte contenta, ma dato che io non dovevo essere una di quelle che si lasciavano trasportare in questo modo, cercai di bilanciare la situazione. ''Ah giusto! Le cazzate! Le avevo dimenticate per un attimo. Comunque ti ricordo che oggi non è il primo aprile. Siamo ancora a febbraio ricordati, ad aprile ci vogliono altri due mesi.'' Mi alzai per andarmene rendendomi subito conto delle stronzate che sparavo.

''Scappi così?'' Disse fortunatamente ignorando il tutto. ''Ti credevo più tosta.'' sorrise.

''Mi stai provocando per caso?'' Mi voltai verso di lui.

''Abbastanza... Ma se scappi così quando ti imbarazzi dovrei farmi tutt'altra idea su di te.''

Alzai un sopracciglio. ''Imbarazzata, io? Ma non farmi ridere.''

''Allora torna a sederti qua e vediamo se hai ragione.'' Mi sfidò.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora