Tutto mi riportava a lui

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Dieci minuti dopo corsi ad aprire la porta, finalmente Fede si era fatto vivo. Mi buttai tra le sue braccia lasciandolo parecchio sorpreso.

Si sedette sul divano aspettando che io parlassi. "Allora? Che cos'è successo?" Chiese annoiato.

Facevo avanti e indietro da un pezzo. "La tua ex è pazza!" Gridai fermandomi di fronte a lui.

Sollevò un sopracciglio.  "Perché?"

"È stata lei a separare Guè e Nata ieri! L'ha drogata!" Mi misi una mano sulla fronte guardando in alto.

"E come lo sai?" Domandò poi credendo poco a quello che dicevo.

"Era qui poco fa! Mi ha minacciata, ti rendi conto? Credeva che tra noi ci fosse qualcosa dato che aveva visto ciò che era successo in bagno."

Sbuffò. "E per quale ragione hai chiamato me? Potevi benissimo chiamare anche il tuo adorato Emiliano visto che lo hai perdonato così in fretta." Era decisamente arrabbiato perchè l'avevo ignorato per colpa di Emi.

"Ma lascia perdere quello stronzo, ti sto parlando di una cosa seria Fede! Giulia ha rovinato Guè e Natalia e non so che altro combinerà!"

Era sorpreso dalle mie parole infatti diede più importanza alla prima parte di ciò che avevo detto. "Che ha fatto Emi stavolta?"

"Si prende gioco di me, ecco cosa." Gli risposi arrabbiata.

Si alzò in piedi e sorrise avvicinandosi a me. "Comunque tranquilla, Giulia non ti farà proprio niente finchè ci sarò io." Mi prese il viso tra le mani. "Starò sempre al tuo fianco, Eri."

Troppa dolcezza.

Rimasi a fissarlo come di solito fissavo i miei adorati coco pops, e fidatevi, non lo faccio con tutti. "Di me non m'importa, penso piuttosto a ciò che farà agli altr..."

Mi interruppe accarezzando le mie labbra con il pollice segnando i contorni. "Lascia perdere tutto." Disse prima di baciarmi appassionatamente.

C'erano stati diversi tentativi in precedenza, ma mai avrei creduto che un suo bacio fosse così bello e passionale.

Mi lasciai andare, forse anche fin troppo, ma la rabbia c'era ancora; mi faceva indietreggiare sempre di più finchè poi non mi prese in braccio e salì le scale, senza staccarsi un attimo da me.

Mi buttò sul letto premendo il suo corpo contro il mio. Anche lui aveva un bel fisico, ma mai nessuno avrebbe raggiunto il livello di Emi per ciò che quel corpo mi provocava al solo contatto.

Prese a togliermi la maglietta senza che io glielo impedissi, sapevo dove voleva arrivare, ma ripensando a Emi e Giulia non avevo affatto problemi.

Buttò la maglietta per terra e sorrise godendosi quella scena, riprese a baciarmi le labbra poi scese al collo e infine al petto. Sentivo il suo caldo respiro sulla mia pelle.

Passai una mano tra i suoi capelli, molto diversi da quelli di Emi, i suoi erano più crespi. Feci scivolare poi la mano lungo la sua schiena e arrivata alla base gli sollevai la maglietta, lui si alzò mettendosi in ginocchio facilitandomi il lavoro.

Gliela sfilai e la buttai per terra come aveva fatto Fede con la mia, anche lui era pieno di tatuaggi come Emi, poi si rimise su di me e riprese a baciarmi mentre tentava di togliermi anche i pantaloncini. Ciò mi fece pensare a Emiliano, anche lui ci aveva provato senza risultati.

Era tutto inutile. La rabbia non poteva farmi vendicare di lui.

Tutti questi gesti mi facevano pensare a Emis. Tutto mi riportava a lui.

Gli presi le mani fermandolo, poi girai la testa staccandomi dalle sue labbra.

"Che hai?" Domandò.

Tornai a guardarlo negli occhi. "È inutile Fede... scusa." Sollevò il suo corpo dal mio tenendosi il peso con le braccia ai miei lati. "Nonostante tutto... non lo so, tutto mi fa pensare a lui."

Sbuffò roteando gli occhi e si alzò in piedi, prese la maglietta da per terra e se la infilò. "Sai che c'è? Emis mi ha rotto il cazzo."

Io mi misi a sedere. "Ma che ti prende? Non dovresti avercela con lui!"

Posò quei pesanti occhi su di me.  "Ancora non l'hai capito? Mi sono innamorato di te come un coglione pensando di avere via libera dato che avevi lasciato perdere Emiliano, ma no! Tu non riesci a deciderti, prima fai tutta l'incazzata e poi ci dormi insieme."

Rimasi stupefatta da quelle parole, in parte perchè ero veramente una scema a non aver capito ciò che provava Fede per me e poi aveva anche ragione riguardo Emi.

Non parlai, non sapevo cosa dire. Per una volta ero rimasta senza parole.

Mi diede la maglietta tirandomela ed io me la misi velocemente.

"Io me ne vado." Uscì di fretta dalla mia camera ed io lo seguii.

"Fede mi dispiace, ma che ci posso fare?"

Si fermò davanti alla porta d'ingresso.  "Niente. Non voglio costringerti a forzare il nostro rapporto. Ciao. " Stavolta se ne andò davvero.

Io invece rimasi lí, a fissare il punto in cui c'era lui prima.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora