Mezzogiono arrivò in fretta con Fedez tra i piedi, mi stava simpatico quell'umano, al contrario dell'altro umano soprannominato Emiliano che faceva salire i nervi con i suoi modi di fare.
Cosimo quando arrivò ci trovò sul divano a guardare 'Lo straodinario mondo di Gumball' e riuscii a vedere nei suoi occhi il sollievo che provò trovandomi lì.
Ci rimasi malissimo.
Mi alzai dal divano e mi allontanai da lui trovandomi la scusa di andare a cambiarmi.
"Erika..." Cosimo mi seguì fino al piano superiore, io mi fermai trattenendo la rabbia. Non riuscivo a guardarlo negli occhi. "Perdonami, davvero. Ieri mi sono fatto schifo da solo, non ho chiuso occhio ripensando a come ti avevo trattata e alle lacrime che non vedevo da anni."
Deglutii.
"Mi sono preoccupato a morte quando sei scomparsa, ci siamo preoccupati tutti. Mi dispiace se te l'ho dimostrato in questo modo." Si passò una mano tra i capelli.
Dopo quelle inutili parole lo guardai finalmente in faccia. " 'ci siamo preoccupati tutti'? Ma stai dicendo sul serio? No perchè non so se crederti."
Lui annuì non capendo molto bene il motivo del mio comportamento troppo spontaneo.
"Ne sei sicuro? I miei se ne sono andati a fanculo mangiando quella merda a quel cazzo di ristorante, si saranno divertiti, fatti quattro risate, non pensandoci minimamente a me. Stamattina non sono tornati qui, se ne sono sicuramente tornati a casa loro, e dico loro perchè non so se definirla anche mia." Gesticolai tutto, la voce mi tremava. Quelle parole erano uscite spontaneamente e nemmeno io sapevo di averle trattenute dentro. "Nel registro delle chiamate vedo solo il tuo nome, del loro non c'è traccia." Mi fermai un attimo per riprendere fiato, e a ogni respiro la voce tremava sempre di più. "E tu Cosimo, non credo ti sia preoccupato così tanto. Non vedevi l'ora di passare la serata a guardare la partita, i tuoi amici li hai chiamati quando io non c'ero no?"
Era rimasto immobile. Non aveva sicuramente niente da dire.
"Vedi?" Un'altra fottuta lacrima mi scese sul viso. "Non sai cosa dire perchè ho ragione."
Chiusi gli occhi e abbassai la testa per non mostrargli i miei occhi lucidi.
"Non sapevo che la pensassi così..." Mi sollevò il viso e mi asciugò le lacrime. "Cerco solo di mantenere quella promessa... ricordi?"
Lo guardai e sorrisi.
"Sei stata tu a supplicarmi di non farti innamorare mai più di nessuno per non soffrire poi... è quello che sto cercando di fare. Mi dispiace se ho preso la cosa troppo alla lettera, ma nemmeno io sopporto di vederti piangere." Sorrise.
Lo abbracciai e lui mi strinse a se come mai prima d'ora. Era il mio eroe e cercava solo di mantenere il ruolo.
"Emis ti piace, lo vedo nei tuoi occhi e lui ricambia, non sai quanto." Bisbigliò al mio orecchio.
Mi staccai da lui. "Non fare il cazzone Guè, lo sai quanto lo odio."
Fece quella faccia che diceva: 'sì ceeerto', io invece gli feci la linguaccia.
Quando stava per tornare giù si fermò un attimo. "Ho due cose da dirti: la prima è che non sopporto quando mi chiami Cosimo perchè lo fai solo da incazzata e la seconda invece... te la dico più tardi." Scappò giù lasciando la curiosità pervadermi il corpo.
Il pomeriggio Guè se ne andò di nuovo per festeggiare l'anniversario con Nata, io rimasi ancora con Federico, ma non lo presi affatto come un babysitter, più che altro come un qualcuno che mi facesse compagnia: le stesse parole di Guè.
Fedez si era messo a giocare con i miei capelli, forse contava le doppie punte. Li stava guardando molto attentamente. "Guè ti ha detto di stasera?"
Alzai un sopracciglio. "Stasera? Che succede perchè?"
Mi guardò un attimo. "Ah, no no niente." Evitava il mio sguardo.
Quel ragazzo era troppo facile da capire, poco furbo. "Fede ti farò dire anche questo stai tranquillo."
"No!" Stavolta sembrava più determinato a non dirmi niente rispetto a stamattina. "Non ho nulla da dirti."
"Federico Leonardo Lucia!"
Scattò in piedi. "Ti prego no, ho un cognome di merda."
Risi. "È proprio per quello che ti ci chiamo." Mi divertivo a provocarlo.
Si avvicinò a me e sorrise prendendomi il viso in una mano. "Non ti dico un cazzo."
STAI LEGGENDO
Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)
Fanfiction''Ti ricordi quando mi dicevi che mi amavi? Eh? Te lo ricordi?'' Gridai sul punto di piangere. ''Non è facile dimenticare le cose che abbiamo fatto insieme! Sei stata troppo importante per me!'' ''Beh e allora perchè eri con un'altra se ero così im...