Sei bellissima

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Erano più o meno le 10 quando Guè e Nata tornarono, non osavo immaginare come avevano passato la gionata, tipo yot, shopping e cazzate varie.

"Fede, hai fatto quello che ti ho detto?" Domandò Nata a Fedez sdraiato in modo strano sul divano: si sentiva troppo a casa.

Lui annuì senza guardarla, era impegnato a fare zapping. Io li ignorai senza farmi troppe domande sui loro segreti.

Il pomeriggio Federico era diventato troppo assillante, mi stava attaccato e non mi lasciava mai in pace, rispetto alla mattina si era trasformato in una specie di FedeStick, ma non m'innervosii o almeno non lo dimostravo.

Natalia diede importanza a me. "Eri vieni un attimo?"

"Perchè?

Tutti questi misteri...

La seguii fino a raggiungere la mia camera. Lei aprì la porta e sorrise.

Si fermò davanti a me. "Tu lo sai cosa succede ogni nostro anniversario."

Che voleva dire?

Volete arrivare tutti al dunque?!

Che stress.

"Spiegati." Lei rimase in silenzio aspettando che mi ricordassi, io però gli ultimi anni non ci ero stata con loro e mi ero dimenticata tutto.

"Che memoria pessima Erika!"

Scusa se non ho le tette rifatte come le tue per ricordare meglio.

La incitai a continuare a parlare. "Feste...? Ti ricorda qualcosa?" Continuò lei agitando le mani per farmi capire.

No.

Ad un certo punto sbuffò. Quanto era inutile parlare con me? "Organizziamo delle feste." Concluse.

Alzai un sopracciglio. "Voi organizzate feste per il vostro anniversario? Non sarebbe meglio passare la serata da soli?"

"Infatti dopo la festa stia..." Si fermò e alzò gli occhi al cielo. "Ooh! Arrivo dritta al punto che è meglio."

Si spostò da davanti a me e ci trovai un vestito sul letto con un paio di tacchi altissimi per terra. E quella roba?

"Stamattina ti ho comprato questo." Prese il vestito in mano e me lo mostrò, era più eccitata lei che me nel vederlo.

"E te lo devi mettere... stasera."

Strabuzzai gli occhi. "Te sei matta!"

Era un vestito troppo... troppo. Era senza bretelle, interamente in pizzo nero con sotto la seta che copriva la pelle. Era cortissimo. E questo era fin troppo per me. Odiavo i vestiti corti. Quello arrivava poco sotto il fondoschiena: non potevi nemmeno piegarti che ti usciva fuori il sedere.

"Io quello non me lo metto." Protestai.

"Invece sì! È il vestito più bello che abbia mai visto e non ho problemi a rubartelo, però... ci tengo che te lo metta, per favore. Sul tuo corpo starebbe benissimo!" Sembrava invidiosa e la sua faccia mi fece ridere.

Non mi sarei messa mai però una cosa del genere. "Nata, no. Prenditelo pure, mi spiace, ma non me lo metto."

Lei rimase un attimo in silenzio, poi sorrise. "Non ne hai il coraggio? Non ci credo, hai paura di metterti un vestito simile?"

Corrugai la fronte. "Ricordami di preparari la tomba più tardi." Le strappai il vestito dalle mani innervosita.

Lei rise. "Mettitelo e aggiustati un po', tra poco andiamo." Poi uscì dalla camera soddisfatta.

Sbuffai e mi buttai sul letto inciampando su quei tacchi giganteschi.

Ci impiegai un ora per prepararmi e avevo seri problemi con il vestito, cercavo di abbassarlo il più possibile, ma ritornava sempre sù. Per non parlare dei tacchi poi.

Smokey Eyes nero, piastra ai capelli ed ero pronta.

Uscii dalla camera imbarazzata al massimo, c'era Fede di sotto e mi vegognavo a mostrarmi a lui. Alla festa sarebbe stato diverso, almeno sarei stata immersa in un mare di gente e nessuno avrebbe prestato attenzione a me.

Mi avvicinai alla rampa di scale molto lentamente e ad ogni passo evitavo qualsiasi tipo di rumore con quei maledetti tacchi. Iniziai a scendere scalino per scalino.

"Nat..." Immaginavo che qualcuno si sarebbe accorto, infatti Federico mi vide.

Merda.

Stava chiamando Natalia e quando mi notò diciamo che rimase letteralmente a bocca aperta. "Wow... Erika..."

Sorrisi fintamente. "Prendimi in giro ti prego." Lo supplicai sentendomi arrossare le guancie.

Mi stava osservando fin troppo. "Sei bellissima..." Disse, ma poi si accorse di cioè che la sua bocca aveva pronunciato. "Cioè, stai bene, sì. Carino il vestito."

Continuai a scendere le scale, più velocemente di prima. "Stavi cercandando Nata?" La mia scarsa abilità nei portare i tacchi era talmente ovvia che proprio all'ultimo gradino inciampai.

Riuscii a vedere Fede correre verso di me e tirarmi sù di peso evitando la caduta. "Non ho più bisogno di Nata..." Sussurrò.

Rimanemmo a fissarci troppo intensamente per secondi che sembrarono infiniti in quel momento.

"Puoi lasciarmi ora." Dissi per uscire da quella situazione. Lui mi fece scendere sorridendo.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora