Mi ha descritto come una puttana.

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''F-Federico?'' Balbettai il suo nome quasi spaventata.

''Erika scusa, ti ho svegliato?'' Domandò ritraendo la mano.

Mi sollevai su mettendomi a sedere, un po' disorientata, attenta a coprirmi bene il petto. Mi aspettai di risvegliarmi ancora accanto a Emi in quella distesa verde, ma nulla, lui non c'era. ''E' già mattina?''

Mise le mani a pugno sul mio letto accanto a me lasciando il peso del suo corpo su di esse. ''Veramente sono le 11 di sera.'' Sorrise. ''Erano solo le 7 quando sei venuta in camera.''

Oh.

Lo squadrai un attimo assotigliando gli occhi. ''E tu invece che ci fai in camera mia?''

Fede fece una smorfia giocosa, la quale mi fece sorridere, poi salì sul mio letto affiancandomi. Che vuole questo adesso? Si accomodò per bene appoggiando le spalle e la testa sulla testata e mettendo una gamba sopra l'altra ignorando le scarpe che mi sporcavano le lenzuala. ''Dai racconta.'' Mi guardò preparandosi ad una storia lunga.

Alzai un sopracciglio non capendo quello che voleva dire.

''Intendo... per quale motivo te la sei presa con Guè... non mi sembrava avesse tante colpe come gli hai dimostrato.'' Spiegò e aspettò in silenzio la mia risposta.

Rimasi a fissarlo. ''Te stai male.'' Non avrei mai raccontato a nessuno la verità, quella era la mia debolezza e la mia debolezza non doveva mai venire fuori. Sennò ero spacciata.

''Dai!'' Sorrise. ''Sai, a volte fa bene parlare con qualcuno di quello che hai paura di dire.'' Mi incitò, ma io ero determinata. ''Senti Fede, vai fuori di qui per favore.'' Dissi acida.

Incrociò le braccia al petto. ''Non mi muovo.'' 

''Allora predimi la maglia per terra laggiù, che me ne vado io.'' Non si mosse. ''Fede!!'' 

''Te l'ho detto, non mi muovo!'' Borbottò. ''Se proprio ci tieni prendila da sola, ci potevi pensare prima invece di toglierti la maglietta.''

Stronzo.

Lo fulminai con lo sguardo. ''E poi vai tranquilla, ti ho già vista solo in reggiseno.'' Sorrise malizioso.

Sentii le mie guance avvampare di calore. Merda! Poi mi alzai senza preoccuparmi tanto, ma gli davo comunque le spalle. Presi la maglietta da terra e feci per infilarmela velocemente, sentendo gli occhi fastidiosi di Fedez addosso, ma qualcuno aprì la porta. Ma per Dio! Ci tenete tutti quanti a vedermi nuda?!

'''Fede sei qu...'' Mi voltai velocemente coprendomi il petto, non riconoscendo la voce di quella ragazza. Quella si interruppe, non riuscendo più a parlare vedendo Fedez sul mio letto e me  senza maglia, mentre però cercavo di indossarla disperatamente il più in fretta possibile.

Rimase scioccata, ecco, e uscì quasi mettendosi a piangere richiudendosi la porta dietro. ''Giulia!'' La chiamò gridando Fede mentre si alzò per raggiungerla.

Io sbuffai consapevole di aver rovinato una love story del cazzoRiuscii finalmente a mettere quella fottuta maglietta e uscii anche io.

Scesi le scale in fretta e già iniziai a sentire le grida e i singhiozzi dal salotto. ''Non è come pensi!''

''Io non penso affatto, quello che ho visto è già una dimostrazione sufficente!'' Urlò Giulia in preda alle lacrime.

Li raggiunsi e rimasi ferma a guardarli, mentre dall'altra parte c'erano Natalia e Guè. ''Amore non è così, stava solo...'' Cercò di difendersi Federico, ma fu interrotto da lei. ''Non mi interessa sapere altre cazzate, ti auguro una vita felice insieme a lei.'' Fece una piccola pausa per poi dire due parole atroci, per lui... mica per me. ''Addio Federico.'' Prese la borsa dal divano e uscì di casa.

Decisamente ero stronza, perchè non mi interessava minimamente quella situazione.

''Giulia, per favore!'' Tentò di seguirla, ma era troppo tardi.

Mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e Natalia mi seguì. ''Cos'è successo?''

Riempii il bicchiere e bevvi un sorso, facendola aspettare. ''Quella si è montata la testa.'' Dissi.

''Erika ti rendi conto di quello che dici?!'' Mi spaventai quando Nata alzò la voce. Eppure un secondo prima era tranquillissima.

''Non è successo un cazzo!'' Gridai a mia volta.

Il campanello suonò subito dopo ed io andai ad aprire, giusto per allontanarmi da Natalia. Quando aprii apparvero la crew di rapper-amici-di-guè con delle birre in mano. Lì, capii che si sarebbero messi a guardare i mondiali di calcio in tv. ''Ciao Eri!'' Ma quanto entusiasmo! Tra di loro vidi Emis che mi fissava con uno sguardo malizioso, il quale odiavo a morte.

Entrarono tutti assalendomi, mentre Emi si fermò mettendomi un braccio attorno alla vita mentre con le labbra cercava il mio collo. Lo allontanai, stavolta ci riuscii e ne fui contenta quando lo feci. ''Stammi 10 metri distante!'' 

Sorrise. ''Arg.'' Disse accattivante per poi raggiungere gli altri. 

Lo avrei fatto prima o poi. L'avrei ucciso sicuramente. Dovevo appuntarlo.

''Fede, ho visto Giulia andarsene rattristita, è successo qualcosa?'' Quando sentii quelle parole mi voltai. Fabio, ovvero Marracash, era preoccupato per lui.

Federico non rispose, mi lanciò uno sguardo da lontano, ma dentro quegli occhi non vedevo alcun tipo di emozione. Non era arrabbiato con me, affatto. Era triste, ok, ma sembravano più che altro vuoti, privi di luce.

Adesso iniziavo a sentirmi davvero male e ciò significava che la mia debolezza stava venendo fuori per colpa di Federico, anzi per colpa mia: in fondo era stata tutta colpa mia se era successo questo.

Alzai gli occhi al cielo e andai verso di loro, rubai due birre e mi voltai per tornarmene in camera, ma la voce di Guè mi fermò. ''Eri?''

''Che vuoi?'' Chiesi fredda girandomi. Guè si avvicinò a me e mi aspettai un'altra predica da parte sua. ''Non so cos'è successo, però...''

''Però?'' Lo incitai a continuare, ma non disse nulla. ''Senti Cosimo, se ci tieni così tanto a farmi innervosire ci riesci benissimo ogni volta, però ti chiedo per favore di finirtela!'' Assunsi un tono da dura che non piacque nemmeno a me.

''Non so che cazzo ti sta prendendo Erika, prima scappi e non rispondi alle telefonate, poi ti metti a pomiciare con Emi al vialetto e alla fine fai una tentata scopata con Fede. Chi sei?''

Deglutii trattenedo quelle fottute lacrime che minacciavano di uscire. Mi stava prendendo per una puttana? Dopo le parole di Cosimo tutti fecero silenzio, non si sentiva più nessuno fiatare. Una birra mi cadde dalla mano che alla rottura fece un rumore assordante per quel momento, ma nessuno prestò attenzione alla birra. Tutti fissavano me.

Mi sentivo così umiliata che volevo sparire e tutto il cazzo che stavo subendo riuscì a tirarmi fuori una lacrima che velocemente mi rigò il viso.

''Guè non esagerare adesso...'' Mi difese Emi. ''Sono stato io a baciarla, da come l'hai descritta è sembrata una puttana e non lo è affatto.'' Si avvicinò a me.

''E non c'è stata nessuna tentata scopata, Guè. Giulia ha capito malissimo tutto quanto.'' Disse Fede affiancandomi dal lato opposto a quello di Emi.

Le loro difese non cambiarono quasi nulla però, Guè non si lasciava convincere in questo modo.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora