"Stai scherzando?"
Questa storia stava andando avanti da troppo tempo. Guè non ci credeva e mi aveva pure detto di volerlo sapere.
"Non sto scherzando Guè, te l'ho ripetuto almeno un milione di volte." Risposi esasperata.
Rimase in silenzio mentre rideva tra se e se.
Forse era meglio se non glielo dicevo, ma tempo fa l'avevo promesso e non dovevano esserci segreti tra noi, quindi eccomi qui a ripetergli per la millesima volta di aver perso quella fottuta verginità.
"Sicura che non ci sarà un bambino?" Chiese a bassa voce.
Roteai gli occhi prima di mollargli una sberla.
"Cosimo finiscila, sa quel che fa." La dea delle donne con le tette rifatte, seduta sul sedile del passeggero, venne in mio soccorso. Grazie.
Guè parcheggiò l'auto fuori dall'edificio dove si trovava la Blocco Recordz che appena vidi mi sentii pervadere il corpo di emozioni diverse, per non parlare di quando entrammo: mi percorsero la mente i primi ricordi che avevo di Emi.
Mandai via quei pensieri e mi concentrai sul seguire Guè. Stavamo entrando nella sala video dove finalmente avrei sentito e visto per la prima volta quella benedetta canzone: weekend.
Seduti sui divanetti ci stavano aspettando Don Joe e Jake, noi ci mettemmo vicino a loro mentre Guè fece partire la canzone.
Già dall'inizio si metteva male, Natalia non era affatto contenta della scena iniziale e per farsi perdonare il mio adorato cuginetto le mostrò una faccina dolce. Pessimo, amigo.
Per il resto invece era tutta una figata, faceva star bene quella canzone, ti metteva una voglia di fare cazzate assurda.
"Allora?" Mi chiese Guè alla fine.
Non avevo molto da dire. "Wow, è pazzesca." Sorrise. "Ma la mia preferita rimane sempre la stessa, ricordalo."
Sorrise a 82629 denti e mi abbracciò giocosamente. "Ovvio."
Il resto dei giorni passò bene, avevo visto Fede un paio di volte e ci parlavo tranquillamente nonostante tutto, mi faceva piacere. Con Emi andava tutto alla grande: niente discussioni, sgridate e tradimenti, o almeno spero, tutto andava a gonfie vele finalmente, forse anche troppo, anche se sentivo che lui mi stesse nascondendo qualcosa dietro quegli sguardi.
Mi ritrovai a suonare alla porta di casa sua alle 8 di sera per chiamarlo, sapevo che avrebbe dimenticato questa serata e non rispondeva nemmeno alle telefonate.
Poche volte andavo a trovarlo a casa sua, i suoi pittbull mi spaventavano anche troppo, ma stranamente oggi non li avevo sentiti abbaiare.
Suonai ancora, ma nessuno rispose.
"Lui non c'è."
Mi voltai spaventata ritrovandomi Fede alle spalle con le braccia incrociate. Mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo.
"Sai dov'è? Devo vederlo." Gli domandai.
Fede annuì. "Ti accompagno, non è molto lontano."
Raggiungemmo un bar che non avevo mai visto, poco distante da Vimercate. Scesi dall'auto scrutando attentamente il bar, non mi piaceva quel luogo, sembrava una versione milanese delle strade abbandonate di New York. "Che ci fa qua?"
Federico mi affiancò. "Non so, mi ha solo detto che avrebbe fatto un salto qui..."
Entrammo in quel bar di malfamati, camionisti ciccioni che bevevano durante la pausa e ragazze vendute. Che cazzo ci faceva Emi qui?!
Iniziammo a giraci un po' intorno senza risultati, perciò chiesi al tabaccaio informazioni.
Nascoste tra diversi tavoli e sedie salimmo le scale che ci portarono direttamente in un corridoio non molto grande. Mi stavo preoccupando seriamente.
"Emi sei qui?" Gridai per farmi sentire.
Quando aprii una porta di lato lo trovai, assieme ad un'altra, che si baciavano. Ottimo. Beh almeno non erano a letto no?
Deglutii e finalmente lui si accorse di me, balbettando poi un 'Erika'. Spostava velocemente lo sguardo tra me e Fede.
"Mi fai schifo cazzo! Dovevo immaginarlo! Mi hai sempre mentito, bastardo!"
Lui rimase immobile mentre quella puttanella fuggì via dalla stanza. "I-io... non... non m'interessi." Guardò in basso.
Quelle parole mi ferirono tremendamente.
"Ora hai capito e scoperto tutto." Continuò.
Deglutii sentendo gli occhi appannarsi. "Ti sei preso gioco di me?"
Annuì senza rimpianti. Avevo un mix di rabbia e tristezza, ma soprattutto rabbia.
"Ti ricordi quando mi dicevi che mi amavi? Eh? Te lo ricordi?" Gridai sul punto di piangere.
"Non è facile dimenticare le cose che abbiamo fatto insieme! Sei stata troppo importante per me!"
"Beh e allora perchè eri con un'altra se ero così importante?!"
Non ricevetti risposta. "Vorrei solo non averti mai conosciuto, Emis."
"Vorrei solo scordarmi chi ero con te, Erika."
Uscii da quel posto di merda scoppiando a piangere appena fuori. Stronzo! Bastardo! "Sei stata troppo importante per me" ma se poco prima aveva affermato il fatto che si stava prendendo gioco di me!
Avrei dovuto non fidarmi di lui già dall'inizo, avrei dovuto non innamorarmi e mantenere quella cazzo promessa con Guè. Ero una cretina, quanto idiota e cogliona.
Salii in macchina di Fede urlando diversi vaffanculo e pezzo di merda. Non riuscivo a calmarmi in nessuno modo, non volevo più vederlo. Cogliona io che ho scelto lui al posto di Fede, cogliona io che mi sono innamorata di un tipo simile. Porca troia!
Federico mi raggiunse un paio di minuti dopo senza trasparire emozioni in volto e mi riportò a casa.
Salii in camera mia sbattendo la porta il più forte possibile, ancora il lacrime e arrabiatissima. Iniziai a fare quella valigia del cazzo in fretta, dovevo andarmene sin dall'inizio, da quando me l'avevano detto i miei genitori. Fanculo!
"Che ti prende Erika? Calmati!"
Alzai lo sguardo su mio cugino. "Mi spiace Guè, ma me ne voglio andare da qui."
"Per quale motivo?! Che cazzo è successo?" Urlò.
Finito di mettere i vestiti dentro, chiusi la valigia. "Fanculo Emis!"
Iniziai a scendere le scale portandomela dietro.
Guè mi seguì. "Erika non puoi scappare così dai problemi! Non fare la scema Eri!"
Mi girai e lo abbracciai. "Ciao Guè, saluta Nata. Io vado dai miei, ci vediamo presto."
Non feci in tempo a vedere la sua espressione, l'unica cosa che fece è stato stringermi sapendo che non sarebbe riuscito a farmi cambiare idea.
Finalmente me ne sarei andata via, lasciandomi tutti i problemi alle spalle.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Manca davvero pochissimo! Ovvero i due POV di Emi e Fede e l'epilogo.
Mi dispiace davvero per sti due, ma tranquilli che nei prossimi capitoli capirete meglio tutto quello che è successo :*
STAI LEGGENDO
Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)
Fanfiction''Ti ricordi quando mi dicevi che mi amavi? Eh? Te lo ricordi?'' Gridai sul punto di piangere. ''Non è facile dimenticare le cose che abbiamo fatto insieme! Sei stata troppo importante per me!'' ''Beh e allora perchè eri con un'altra se ero così im...