Non puoi chiamarlo errore

5.5K 267 30
                                    

"Grazie a tutti per essere venuti qua oggi a festeggiare insieme a me e Natalia il nostro quarto anniversario e..." Guè si fermò un secondo guardando Nata sorridente. "Ultimo giorno da fidanzati."

Lei fece una faccia incomprensiva, così come la mia e di tutta quella gente presente. La voleva lasciare proprio al loro anniversario?!

Guè sorrise ancora poi tirò fuori dalla tasca dei pantaloni qualcosa di rosso e quadrato. Si inchinò davanti a lei e glielo aprì, mostrando un anello in diamanti bellissimo. "Mi vuoi sposare?"

Nata aveva gli occhi pieni di lacrime, con una mano tremante si copriva la bocca, noi invece eravamo rimasti senza fiato in attesa di una sua risposta.

L'agitazione prese in possesso il suo corpo, ma riuscì ad annuire ancora in lacrime. L'abbracciò, si scambiarono dei baci e vissero tutti felici e contenti.
Ok.

Questa sceneggiata mi aveva messo fame.

Feci zig-zag tra la folla fino a raggiungere Fede che mangiava come un porco un pacchetto di patatine. "Da stamattina non riusciva a togliersi dalla testa questa serata. Si faceva le paranoie su come sarebbe andata."

Presi un po' di patatine in mano. "Tu lo sapevi?"

Annuì.

Lo agghiacciai con lo sguardo. "Dovevi dirmelo."

Buttò il pacchetto vuoto nel cestino accanto. "Beh, fortuna che sono riuscito a tenerti lontano dalla tua camera tutto il pomeriggio."
Per questo mi era stato così appiccicato. Natalia gli aveva chiesto di non farmi vedere il vestito.

La festa iniziò, con musica ad alto volume e gente che ballava a ritmo di essa. La proposta di Guè era stato un inizio decisamente azzeccato.

Io piuttosto andai a cercare il bagno di sopra accompagnata da Fede che me lo avrebbe indicato; facevano schifo quei bagni.

Mi fermai davanti allo specchio e mi guardai: ero ancora dell'idea che il vestito era troppo corto.

Sul riflesso vidi una porta del box bagno aprirsi per sbaglio e apparire qualcuno da dentro.

Mi voltai e riuscii a riconoscere Emis, con un'altra di fronte, che stavano avendo un intenso rapporto sessuale.
Ma andava bene. Fino ad un certo punto...

Fino a quando Emi si accorse di me.

Rimasi lì immobile a fissare i suoi occhi che non si staccavano un attimo dai miei. Ci stava facendo apposta a non smettere, anzi iniziò a baciarle il collo mentre continuava a guardarmi sorridendo maleficamente.

Il mio respiro si fece irregolare, continuavo a deglutire tentando di buttare giù quel grosso nodo alla gola.

"Erika? Hai fatto?" Fedez si affacciò alla porta e mi vide lì ferma. Preoccupato avanzò di qualche passo raggiungendomi affinchè non gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Intensamente.

Dovevo fargliela pagare in qualche modo.

Quel bacio durò abbastanza da togliere il fiato e nel mentre Federico fece scivolare la sua mano lungo la mia schiena.

Riuscii a vedere Emis alzarsi e spostare quella ragazza con una spinta.

Mi staccai da Fede e me ne andai seguita poi da lui. "Che ti è preso?" Mi domandò scendendo le scale.

"Scusa, è stato un errore." Risposi secca senza guardarlo.

Mi tirò per il braccio facendomi voltare. "Non puoi chiamarlo errore." Gridò per farsi sentire.

Lo ignorai e mi allontanai da lui: mi feci schifo da sola.

Non m'interessava molto come se la era presa Fede, in quel momento no, ripensavo più che altro all'immagine di Emi con quella troia e a come ci faceva apposta a provocarmi, guardandomi in modo orribile.

Avevo bisogno di rompere qualcosa oppure urlare, tutto pur di alleviare quel dolore mostruoso.

Scordarmi chi ero (Emis Killa and Fedez fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora