Wrong

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L'aeroporto è molto affollato e le persone continuano a muoversi con molta fretta, perché oggi è il primo giorno dell'anno nuovo e dopo aver passato le feste a divertirsi bisogna tornare alla vita normale.

Mi guardo attorno in cerca del mio gate e quando lo trovo mi precipito dietro la fila che sta aspettando di salire su quel aereo che ci porterà in New Jersey.

Dopo aver superato i vari controlli salgo gli scalini ed entro dentro l'aereo che brulica di persone. Mi vado a sedere al mio posto che sfortunatamente non è vicino al finestrino, bensì in mezzo. Speriamo che le persone che avrò al mio fianco non siano asfissianti, perché purtroppo devo passarci più di 4 ore vicino.

Dopo degli infiniti minuti che sembravano più lunghi del solito l'aereo decolla dandomi un leggero fastidio allo stomaco che si attorciglia facendomi mancare per un secondo l'aria nei polmoni, ma dopo pochi secondi la sensazione passa lasciando lo spazio alla felicità di tornare nel campus lontano da questa maledetta città che mi porta solo infiniti problemi.

I due ragazzi vicino a me fortunatamente sono entrambi impegnati al computer e non fanno nemmeno il minimo rumore, così appoggio la testa al sedile e mi addormento all'istante, stanca di tutto lo stresso che ho avuto questi giorni.

Qualcuno tocca la mia spalla interrompendo il mio profondo sonno e quando apro i miei occhi vedo uno dei due ragazzi che avevo vicino che mi fissa con un sorriso sulle labbra.
"Siamo atterrati"

Annuisco ancora assonnata e dopo essermi stiracchiata i muscoli indolenziti delle braccia prendo il mio bagaglio a mano e scendo dall'aereo.

Cammino verso la fila per i controlli e dopo un paio di minuti li supero uscendo finalmente dall'aeroporto. Entro dentro un taxi e dopo poco tempo raggiungo i cancelli del campus.

Prendo i miei bagagli e mi dirigo a passo svelto verso la mia camera che trovo vuota, Taylor non è ancora tornata, però dovrebbe essere qui a momenti. Ho bisogno di lei più di qualsiasi altra persona in questo momento. Ho bisogno che lei mi abbracci e mi consoli dicendomi che non sono una persona di merda, che ho soltanto sbagliato, ma tutti sbagliano, tutti siamo peccatori, perché Dio ha creato i peccati per tentarci e io casco sempre nel tranello.

Mi passo una mano tra i capelli disordinati così come il resto del mio corpo trascurato e senza vita. Mi avvicino al letto dove poi mi siedo cominciando a massaggiarmi le tempie che fanno troppo male.

All'improvviso la serratura della porta scatta facendomi intravedere Taylor con il suo bellissimo sorriso che mi si lancia letteralmente addosso stringendomi in uno dei suoi abbracci che sono uno degli antidoti migliori per il male che mi circonda.

Non ho mai saputo cosa fosse la vera amicizia prima di conoscere lei, non ho mai saputo che avrei veramente potuto considerare un'estranea mia sorella, però eccomi qui ad abbracciare quella persona che rende al mia vita migliore soltanto con la sua presenza.

"Mi sei mancata tantissimo stecchino"

"Anche tu giraffa"

Si siede vicino a me e mi guarda intensamente negli occhi.

"Quale cazzata ha fatto ora?"  Come fa a sapere sempre tutto?

"Come?"

"Ha detto Cameron che non riuscivano a trovarti poi hanno saputo che eri andata in aeroporto e ha detto che Shawn è praticamente corso da te superando tutti i limiti di velocità per non farti partire da sola, ma eri già salita sull'aereo quando loro sono arrivati. Per quale motivo sei partita da sola?"

"È complicato" ammetto con un fil di voce. Ed è la verità, è tutto molto complicato, quando c'è lui di mezzo tutto il mondo sembra complicato e non riesco nemmeno a collegare il cervello con il mio corpo e commetto azioni di cui mi pento e che mi porto dietro come enormi macigni pronti a schiacciarmi.

Bad reputation•2 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora