{Dantos} 25. L'ultima spiaggia

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La sala del trono era vuota quando Dantos era arrivato all'interno di essa, era ancora molto presto e il sole non era neanche sorto, si era svegliato nelle mattinate dopo un leggero riposo, aveva voluto stare là in mezzo alla grande navata guardando gli arazzi e i dettagli delle colonne, non ne capiva molto di arte ma apprezzava la bellezza del posto come si trattasse delle curve di una bella donna.

Aveva bisogno di silenzio e pace, guardava i due troni dei sovrani, il più piccolo per la Regina mentre il più grande e ornato era per il sovrano maschile; Dantos si chiese che effetto facesse sedersi sul trono del Re e osservare l'intera stanza, la sua curiosità non arrivò però a spingere il suo interesse, essendo poco più che un mercenario non aveva alcuna ambizione al potere o interessi politici.

Ma in quei tre mesi al castello aveva rivoluzionato il suo modo di pensare e molte cose erano cambiate. Quando ne ebbe abbastanza del silenzio, decise di spostarsi verso la camera del Re per accompagnarlo nella sala da pranzo dove il sovrano avrebbe fatto colazione con la moglie per poi più tardi spostarsi ancora una volta nella sala del trono per il processo a Velasco.

Dantos era chiaramente sotto tensione, Drustan sembrava anche preoccupato, ma in qualche modo il suo giudizio avrebbe creato rancori, qualunque cosa avesse scelto per il condannato.

"Tutta sta nelle prove che Karpos dice di avere. Potrebbero essere dei collegamenti con le Lame. O potrebbe essere un modo per incastrare lui al mio posto." Pensò Dantos mentre camminava insieme a Drustan verso la sala in cui si sarebbe tenuto il giudizio, tutti gli ospiti del castello erano già all'interno della sala e le voci echeggiavano fino ai corridoi degli alloggi privati.

« Se reputerò che le prove incastrino il tuo amico, non avrò altra scelta che condannarlo a morte. Lo sai questo, vero? » chiese Drustan con tono preoccupato, i suoi occhi non si mossero dalla porta, come se rifiutasse di guardarsi intorno.

« Lo so, ma spero che riuscirai a vedere la verità oltre le prove che ti porteranno. » disse Dantos in risposta mantenendosi vago come mai prima d'ora, fu ovviamente notato dal Re che preferì il silenzio al chiedere cosa gli passasse per la mente.

A distanza di poche ore, la sala del trono era piena ed altri ospiti rispetto ai soliti si erano aggiunti, c'erano molte facce nuove che il cavaliere pensò venissero dai distretti della città o dai villaggi intorno come rappresentanti.

Quanto il silenzio piombò in sala, il ciambellano dichiarò l'identità di Velasco facendolo entrare all'interno della sala. « Quest'uomo, mio Re, è accusato di tentato omicidio nei confronti della corona. Di fatti, l'Alto-comandante dichiara di avere le prove del fatto che sia stato assoldato per regicidio. » continuò Lady Saisyll che in qualità di Maestro diplomatico, aveva il compito di esporre la causa in tutta la sua pienezza.

« Voglio analizzare le prove prima di parlare con l'imputato. » disse Drustan osservando la donna, Dantos non staccò gli occhi dalla bella madre della Regina che si voltò lasciando spazio al Maestro delle spie, solo allora Dantos aveva notato che la Lady aveva i capelli raccolti, anziché sciolti come sempre.

« Le mie spie operano in tutto il regno, mio Re e mia Regina. Chiaramente ho anche delle spie all'interno della città e insieme al Maestro della guerra abbiamo fatto sì che i nostri soldati abbiano trovato le prove di questo tentato omicidio. » un forte vento sbatté contro le alte finestre ai lati della sala, il suo ululato fece rabbrividire Dantos che osservò la luce grigiastra provenire dall'esterno.

« Che prove avete trovato? » chiese il Re nuovamente, fu il Maestro della guerra stesso a portare il fascicolo di documenti che vennero direttamente consegnati nelle mani del Re. L'uomo in armatura tornò quindi al suo posto accanto ad Ollyson Gatling.

Trincee di FuocoWhere stories live. Discover now