{Astrid} 30. ...Colui che sorride alla morte.

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Il giovane Osservatore rimase pietrificato dalla scena che stava vivendo: non solo Neferi era un traditore e un assassino visto che aveva ucciso Agis probabilmente senza sentire rimorso. C'erano altre persone negli Osservatori dell'Abisso che tramavano contro le alte gerarchie, lo Studioso era uno di quelli.

« Allontanatevi dal Varco prima che io sia costretto a farvi del male! » disse Astrid puntando la spada contro i due Osservatori nemici, il mago non sembrò neanche sentirlo visto il suo stato di trance dovuto alla connessione spirituale col Varco.

« Provaci pure. Renderesti tutto superfluo. Ormai il Varco è attivo e tra meno di un'ora la Cattedrale verrà rasa al suolo e ogni Osservatore verrà ucciso nell'esplosione oscura che questo evento genererà. » disse lo Studioso guardando con sfida gli occhi di Astrid, il ragazzo non resistette più, fece per correre in avanti quando lo stesso Studioso allungò una mano facendola brillare.

Un piccolo cerchio comparve attorno all'arto e cominciò a ruotare mostrando alcune rune, quando quella strana magia si fermò anche Astrid sentì il proprio corpo irrigidirsi. Sentiva un potente flusso di magia intorno a sé, penetrava fino alle ossa e stringeva talmente tanto forte da fargli provare dolore al minimo movimento. Il giovane ragazzo fu costretto a fermarsi mentre Neferi gli si avvicinava con fare minaccioso, non per ucciderlo però visto che non erano quelle le intenzioni dello Studioso.

« Come hai potuto tradirci, Neferi? Sei un viscido verme! » disse Astrid stringendo i denti per la rabbia, il ragazzo scuro gli fu ormai vicino, incrociò le braccia e ancora una volta Astrid si soffermò sul sangue del tirapugni indossato dal ragazzo. « Come hai potuto uccidere Agis dopo tutto questo tempo!? » chiese ancora.

Neferi parve immobilizzarsi a quell'accusa, i suoi occhi rivelavano la chiara verità e distolse lo sguardo. « Non sarebbe dovuto morire. Non doveva neanche trovarsi con me quando sono sceso alle segrete per liberare il mago. » non provò a cercare scuse e Astrid sentì quasi una sensazione di liberazione sapendo che Neferi era davvero l'omicida di Agis.

« Era un tuo amico! » urlò Astrid carico di rabbia.

« Non pensare che non lo sapessi! Agis non sarebbe dovuto essere con me. L'ho incontrato per un puro caso e quando ha insistito per scendere con me nelle segrete ho cercato fino all'ultimo di fargli cambiasse idea. Ma avevo un compito, » disse guardando alle proprie spalle e rivolgendo al mago libero. « ho scortato il mago fuori dalla prigione e quando abbiamo ucciso gli altri due gli ho dato la possibilità di arrendersi e di lasciarci passare ma ha insistito. Ha cercato di combattere e sapevo che se l'avessi lasciato vivere non saremmo potuti arrivare qui. »

Ancora una volta Astrid provò fitte di dolore in tutto il corpo, aveva cercato di muovere il braccio per dare un pugno in piena faccia dell'altro e questo gli aveva fatto subire l'effetto della magia costringendolo nuovamente al restare fermo. « Mi hai fatto tante storie perché a Fossa Profonda avevo cercato aiuto in una spia. Eri offeso a morte con me per la relazione che ho con Caius... fin quanto le tue azione sono da ritenersi migliori delle mie? » chiese Astrid parlando con rabbia nella voce, Neferi chinò il viso senza guardare lo Studioso che si godeva la scena in silenzio.

« Perché tu sei sempre stato parte del nostro grande piano. Fino all'ultimo speravo di riuscire a convincerti che il Varco è un limite ai domini degli uomini. Che il mondo degli spiriti oscuri e quello degli umani sono la stessa cosa e non serve questa barriera. » spiegò Neferi senza alzare il volto. « Ma le tue azioni e il tuo modo di vivere mi hanno fatto capire che non ci sarà mai la possibilità di farti aprire gli occhi. Inoltre sono sempre più convinto che saresti un anello debole nella nostra catena. »

Trincee di FuocoWhere stories live. Discover now