{Astrid} 6. Il Varco

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Astrid non aveva fatto altro che pensare alla decapitazione del mago, così cruda e veloce da domandarsi se quell'uomo avesse sentito o meno il dolore della morte provocata. Era stato un lungo giorno ma alla fine aveva deciso di ignorare la decisione presa dall'Alto-comandante arrivando a credere che sicuramente avesse preso la scelta con giudizio. Aveva quindi passato l'intera giornata ad allenarsi da solo, solo all'ora di cena aveva deciso di unirsi a Caius e gli altri. Quando il giovane amico gli chiese cosa avrebbe fatto l'indomani, Astrid rispose che doveva fare la guardia al Varco durante tutta la mattina.

Caius annuì in maniera silenziosa e distratta, forse nella sua testa pensava di passare un po' di tempo con l'amico ma Astrid non disse nulla al riguardo comportandosi come sempre fatto.

L'indomani si svegliò prima del sorgere del sole, era ancora buio nonostante in lontananza il cielo cominciasse ad avere sfumature di rosso, arancio e viola che terminavano col blu della notte. Le stelle scomparivano e Astrid indossò la propria corazza di cuoio nero prendendo la spada e indossandola al fianco.

Uscì dalla stanza assicurandosi che in un piatto nell'angolo ci fosse quello che era riuscito a portarsi dietro per il gatto grigio e bianco che tanto accudiva. Aveva spesso pensato di dargli un nome, ma essendo una creatura selvaggia non aveva la certezza che sarebbe tornato da lui, quindi per non affezionarsi più di quanto avesse già fatto, Astrid aveva deciso di lasciarlo privo di nome.

Sarebbe stato più semplice, in caso non fosse tornato, a lasciarlo andare per sempre. Almeno così credeva.

Il ragazzo attraversò i corridoi di marmo della grande Cattedrale spostandosi verso le scale che scendevano in uno degli angoli della struttura. Si mosse in maniera rapida visto che voleva arrivare in anticipo sul posto, superò l'ultimo corridoio che lo separava dalla gigantesca stanza e quando si trovò sotto l'arco sentì i brividi attraversagli la schiena: non ci faceva ancora l'abitudine.

Quando entrò venne subito accolto da una larga balconata e poco distante dall'ingresso la balaustra curvava in maniera ampia verso l'interno. A distanza di alcuni metri una gigantesca fenditura sovrastava l'aria sollevata da terra di alcuni metri.

Il Varco aveva l'aspetto di una grande e allungata opera di cristallo, era quasi evanescente ma abbastanza tangibile da avere dei contorni ben definiti e delineati, proprio come una statua. I colori del portale per l'Abisso tendevano a compiere delle sfumature di luce a seconda dell'ora della giornata; solitamente la mattina aveva delle sfumature rosse e nere simili ai carboni ardenti, era il momento migliore per osservare il Varco, a detta di Astrid.

In quanto Osservatore dell'Abisso, il suo compito era principalmente quello di vegliare sul Varco, non a tutti però era concesso di poter entrare in quella che veniva chiamata "Sala dell'Abisso", solo pochi cavalieri dell'ordine compivano la ronda nella stanza e ognuno faceva un turno di circa sei ore.

Astrid non aveva mai pensato che potesse essere un'esperienza mistica stare nella Sala dell'Abisso: quando faceva da guardia al Varco si sentiva stranamente leggero e privo di pensieri. In tutta la stanza si poteva respirare un'aria sacrale che il ragazzo faceva entrare in sé, se c'era qualcosa di potente e divino doveva di certo avere quell'intensità e mai nessuno che avesse scritto un testo sacro parlava di quell'incredibile purezza. Anche per questo Astrid non riusciva a credere in una religione, perché nessuno l'aveva vista.

« Finalmente sei arrivato! Mi sto pisciando addosso! » disse l'Osservatore al quale Astrid avrebbe dovuto dare il cambio, il ragazzo fece un mezzo sorriso tendendo il pugno al nuovo arrivato per salutarlo, lo stesso fece quello in risposta.

« E io che pensavo di essere in anticipo abbastanza. » disse Astrid a mo' di scuse, non si preoccupò davvero di quello che gli era stato detto visto che era in tono scherzoso. « Qualche anomalia da riferire? » chiese rivolgendo lo sguardo al Varco.

Trincee di FuocoWhere stories live. Discover now