Capitolo 5

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Jackson aspettò con molta ansia la fine della lezione, mentre la professoressa spiegava un argomento dei tanti che riguardavano un filosofo che Jackson non capiva e alla quale non interessava neanche capire, non ricordava neanche il suo nome.

Fatto sta che Jackson non riusciva a non pensare a quello che Mark gli aveva scritto poco prima.

Di solito il "dobbiamo parlare" porta rogne...

Ed ecco di nuovo la voce. Jackson roteò gli occhi, poggiando poi la testa fra le braccia. In poco tempo di fronte a lui si materializzò una ragazzina.

"...dico bene Jackson?"

Jackson alzò lo sguardo verso lei, doveva essere pazzo. Adesso aveva anche le allucinazioni, strizzò gli occhi e non disse niente e la ragazzina continuò "Non credi che io sia vera?" chiese lei.

Jackson continuò a ignorarla"Devo essere pazzo." pensò.

"Come se non potessi sentirti." continuò lei.

La tipa si appoggiò al banco e si sostemò i capelli all'indietro "Lo sai Jackson? La tua zucca è talmente vuota che se la scuoti senti le tue ossa fare confusione. Sei talmente stupido che vai ancora dietro a Mark Tuan."

Jackson roteò gli occhi "Vaffanculo brutta bastarda." mormorò.

"Prego Wang?" la voce della professoressa giunse alle sue orecchie e la ragazza svanì nel niente. Probabilmente doveva mantenersi concentrato per parlare con lei.

Ma perché diavolo era uscita dalla sua mente?

Jackson guardò finalmente la prof e notò che la classe intera lo guardava.

"Oh scusi, è che non sto bene.. potrei uscire?" chiese.

La professoressa lo guardò e si addolcì un po' "Già. Non hai una bella cera, Wang. Hai bisogno di qualcuno che ti accompagni?"

Jackson scosse la testa "No grazie." e uscì.

Si diresse in bagno e si sciacquò la faccia, per poi guardarsi allo specchio e notare che dietro di lui sostava la figura della tipa che precedentemente gli era apparsa davanti, quando era in classe.

"Si può sapere che cazzo vuoi?" chiese lui girandosi verso di lei.

"Dici a me?" chiese lei con fare innocente.

"No dico a quella dietro, è ovvio che dico a te."

La ragazzina ridacchiò civettuola.

"Io non voglio niente, mio caro Jackson. Sono la tua coscienza, in realtà sei tu che mi dai voce. E ti sto dicendo le cose come stanno, cosa pensi che ti dirà Mark, eh?" disse lei con la solita voce.

Jackson si morse il labbro "Io ti odio."

"Solo perché dico la verità e tu non la accetti? Oh Jackson, sai quante persone odierai allora? Lo hai detto anche tu ieri sera a Mark, prima del vostro bacio di riconciliazione. Avete fatto male, mio caro. Non dovevate baciarvi.." fece una pausa nella quale si avvicinò leggermente "..perché da quel momento" si avvicinò ancora "da quel preciso istante in cui i vostri corpi si sono toccati" e si ritrovò a pochi centimetri dal suo naso "il desiderio in voi si è riacceso. E non va bene. Pensate ai vostri genitori, su."

Jackson restò zitto. Non sapeva che dire.

Aveva ragione.

La ragazza si allontanò "Comunque chiamami Kylie." disse.

"Perché Kylie?" chiese Jackson.

"Perché mi piace." rispose lei.

Jackson si sentiva estremamente stupido in quel momento, stava davvero immaginando la sua coscienza di fronte a sé? E poi perche proprio una ragazzina?

Stepbrother {Markson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora