Capitolo 22

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Quando tornarono a casa pranzarono insieme e poi fecero una videochiamata con i loro genitori, per avvertirli dell'arrivo imminente di ChoHee. La chiacchierata durò all'incirca due ore, dopodiché i due ragazzi si rintanarono nella stanza di Jackson per studiare.

"Cos'è che devi studiare?" chiese Mark a Jackson sedendosi alla scrivania e aprendo il libro di matematica controllando i vari capitoli, per poi posare gli occhi altrove. 

Ne aveva abbastanza di matematica e sperò con tutto il cuore che Jackson non dovesse studiare quella.

Osservò la camera e fece caso solo in quel momento che ci era entrato davvero pochissime volte  in quella stanza e notò che era molto illuminata, sebbene la tenda fosse tirata e sebbene il sole penetrasse a malapena.

Il letto era posizionato su un angolo, le coperte erano color bordeaux ed erano tirate su fino al cuscino, vicino al letto c'era un comò con una lampadina, una foto incorniciata e dei cassetti e davanti al letto un enorme armadio a muro color crema, a terra c'era un tappeto, anch'esso bordeaux e sulle pareti alcune foto incorniciate e alcuni poster.

La stanza di Jackson era, stranamente a detta di Mark, molto ordinata.

"Permettimi una domanda, da quando sei così ordinato?" chiese Mark guardandosi poi intorno.

Jackson rise e poi scosse le spalle "Non saprei. Questa stanza mi piace e mi dispiace lasciarla in disordine" rispose. "Comunque. Oggi abbiamo iniziato le traduzioni da Coreano antico a Coreano moderno e io non ho capito una beata minchia. Poi ho da fare anche matematica e sai che lì sono una frana." gli disse e Mark annuì.

Studiarono per circa tre ore, nella quale Jackson riuscì a capire il meccanismo delle traduzioni e della risoluzione dei sistemi di disequazione di secondo grado.

"Mark che ore sono?" chiese Jackson chiudendo il libro di matematica e passandosi una mano fra i capelli scuri.

Mark controllò l'orologio "Mh.. sono le cinque e un quarto" rispose.

Jackson annuì e poi si alzò per poi avvicinarsi a lui e baciargli la guancia e successivamente le labbra, Mark ricambiò quel bacio avvolgendo il ragazzo più piccolo con le braccia e stringendolo a sé.

Il telefono di Jackson squillò.

"Jack il telefono.." mugolò Mark sulle sue labbra staccandosi poco.

"Mh?"

"Il telefono, sta suonando" disse e Jackson lo cacciò dalla tasca per rispondere.

"Pronto?" domandò.

Dall'altra parte si sentì una risatina e poi un "Jackieee"

Jackson sospirò "ChoHee che minchia vuoi? Spero tu abbia una scusa credibile perché mi hai interrotto in un momento importante" rispose.

Era ChoHee, di nuovo.

Mark ridacchiò e Kylie, apparsa in quel momento, pure.

Jackson li guardò male.

"Niente. Ma ho sentito Mark ridere, quindi è lì. MARK OPPAAA ARRIVO DA TEE, sei felice? Così Jackson non ti importuna più! E ci sono io a coccolarti!!"

Mark rise di nuovo e scosse la testa per poi poggiarla sulla spalla di Jackson che rispose "ChoHee stai zitta, Mark non ha bisogno di una cagnetta come te. Perché mi hai chiamato?"

"Ma quanto sei stronzo Dio! Sembra che tu sia geloso del tuo fidanzatino quando per te non è niente! Oh calmo eh, è solo tuo fratello!!"

"Magari perché il suo "fidanzatino" lo è veramente?" parlò Kylie mentre la ragazza parlava.

Stepbrother {Markson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora