Capitolo 19

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Mark era nella sua stanza che stava studiando letteratura Coreana.

Strano? In quel momento sì, perché non era per niente tranquillo, studiava distrattamente e più volte aveva sbagliato una facilissima traduzione da Coreano antico a Coreano moderno.

La mano gli tremava e decise di smettere di copiare gli appunti presi la mattina del giorno precedente in classe.

Scese al piano di sotto e dette uno sguardo alla penombra del salotto, complice del loro litigio avvenuto ore prima.

Si era fatta sera, erano circa le otto, e di Jackson nessuna traccia.

Era sparito da cinque ore e seppur Mark fosse ancora arrabbiato, era molto preoccupato. Aveva provato più volte a chiamarlo, ma squillava a vuoto, per poi dare la segreteria telefonica.

Aveva deciso di non chiamare nessuno dei suoi amici, doveva essere una cosa che avrebbe dovuto sbrigare da solo.

Era ora di mettere le carte in tavola.

Doveva metterle, sì. Ma scoperte.

E doveva fare i conti con i suoi sentimenti.

Mark amava Jackson. Lo amava da morire e probabilmente avrebbe dovuto mettere da parte fin da subito le regole e cercare di vedere il mondo come lo vedeva Jackson.

Ma non ci riusciva.

E forse, in quel momento, pensò che fosse troppo tardi per cambiare idea e pensò anche che avrebbe perso Jackson per sempre.

Provò a richiamarlo, ignorando i messaggi che i suoi amici gli mandavano, ma squillava sempre a vuoto.

"..tornerà. E se non torna entro le  undici. Chiamo la polizia. Semplice." si disse mentre si sedeva sul divano con il telefono appresso.

Erano circa le dieci e mezzo quando il telefono di Mark squillò.

Non guardò nemmeno chi fosse, rispose e basta.

"Pronto?"

"M-Mark" era la voce di Jackson. Ed era spezzata. Stava piangendo?

"Jackson! Dove cazzo sei brutto imbecille sono preoccupatissimo mi hai fatto restare teso per due ore credevo ti fosse successo qualcosa!! Perché non mi hai risposto?" chiese a raffica, alzando la voce.

"M-Mark.. a-aiuto... non l-lo so.. h-ho paura" disse, singhiozzando.

Mark ammutolì, bloccandosi per un momento.

"Cosa significa che non lo sai?" chiese.

"N-non lo so, n-non so d-dove sono. È tutto buio e.." fece una pausa nella quale  tirò su col naso "Mark scusa.. scusa per tutto.." gli disse riprendendo a singhiozzare.

Mark, in quel momento, si agitò ancora di più

"Jackson, sta tranquillo. Dimmi dove sei, per favore."

"Non lo so, ti ho detto. Mark ho paura ti p-prego vieni a p-prendermi" continuava il ragazzo, con la voce spezzata mentre tirava su col naso.

Se prima Mark era agitato, in quel momento era nel pieno panico.

"Jackson, ascoltami. Prima di tutto calmati. E poi dimmi: riesci a vedere cos'hai intorno?" chiese.

"Lampioni, erba e sassi"

Mark sgranò gli occhi, mentre si metteva le scarpe, la giacca e prendeva le chiavi della macchina.

"Ma dove minchia sei finito? Quanta strada hai fatto!?" fece una pausa mentre si passava una mano sulla faccia, cercando di restare calmo "Ascoltami, riesci a fare la strada al reverse?"

"Sì, credo di sì"

Mark tirò un sospiro di sollievo.

"Bene, tu cammina nel verso opposto e appena vedi qualcosa di diverso da sassi, erba o lampioni, dimmelo" disse uscendo di casa.

Sentì, tramite la cornetta, che Jackson stava camminando, lo aveva capito dal rumore dei sassolini sposati dai suoi piedi "C'è un mulino a vento e dei cartelli.. però non li vedo bene"

A Mark si illuminarono gli occhi "Okay ho capito dove sei. Sto arrivando. Dammi dieci minuti e sono lì."

Mark riattaccò e entrò in macchina, mise il telefono sul sedile del passeggero e partì.

"Ti si fatto minimo venti chilometri a piedi. Dico sei scemo?" parlò a sé stesso mentre percorreva la strada per il campo dei mulini a vento. (Nda: DON CHISCIOTTE APPROVA)

Dopo circa cinque minuti richiamò Jackson "Jackson, sto arrivando. Sei ancora al campo dei mulini a vento?"

"No"

Mark sospirò scoraggiato "Ti avevo detto di non muoverti! Dove sei adesso?" chiese.

"Non molto lontano da lì, credo. Ho le gambe completamente indolenzite, sento di stare per svenire e ho il cellulare scarico. Sbrigati ti prego"

"Jackson smettila di camminare fermati. Ho capito dove sei. Tra cinque minuti sarò lì, cerca di rimanere sveglio. Sto arrivando, non addormentarti."

Jackson riattaccò, mentre si rannicchiava su se stesso, seduto su un panchina a circa un kilometro dal mulino.

"Kylie.. dove sei?" chiese al vento che aveva iniziato a tirare.

Rabbrividì per il freddo.

E riprese a piangere, mentre gli occhi iniziavano a farsi pesanti.

Vide, dopo alcuni secondi, due fari in lontananza che si avvicinavano, era una macchina.

E sperò che fosse Mark.

La macchina si fermò di fronte al ragazzo e un altro ragazzo ne uscì.

"Oh mio dio, Jackson eccoti!" era Mark.

Mark era arrivato.

E Jackson non poté che essere felice.

"Mark.." sussurrò mentre il ragazzo si avvicinava. "Temevo che.. non mi avresti cercato. Temevo che sarei rimasto qui tutta la notte. Temevo che tu mi odiassi." disse asciugandosi le lacrime.

Mark lo abbracciò, appoggiando la testa del più piccolo sul suo petto "Stupido.. non ti lascerei mai solo."

"Lo hai fatto però.." rispose l'altro.

"Lo so. Mi dispiace. Mi dispiace da morire. Non sarei mai voluto arrivare a questo.. scusami. Perdonami.."

"Mark ti amo" disse ad un tratto "E ti amo sul serio, so che tu non vuoi. E rispetto la tua scelta, ma almeno non reprimere i sentimenti che provi per me. Odio litigare con te e-"

Non ebbe il tempo di finire la frase perché Mark lo aveva baciato.

"Ne parliamo dopo Jack"

"Torniamo a casa.. ti prego"

Mark sorrise "Torniamo a casa, sì" e lo accompagnò in macchina.

Amatemi, d'ora in poi le cose andranno meglio per i nostri amori 🌶️🌶️

Questo capitolo non è uscito come volevo, però non mi dispiace. L'unica cosa è che è pieno di dialoghi.. però vabbè.

Dunque, ieri sono andata al mare e ho preso un'insolazione e un'ustione, ho la faccia completamente rossa e la schiena e le spalle completamente viola, stamattina a scuola sono quasi svenuta e sto morendo dal freddo nonostante ci siano trenta gradi fuori.

Comunque, appena la storia sarà completa (ovvero con tutti i capitoli scritti anche se non pubblicati) mi dedicherò a una HyunChan, come già avevo detto, e niente, I'm so Happy! Ho anche già iniziato a scriverla 😍😍

Bene, torno a studiare ciaah😘😙🌶️

Stepbrother {Markson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora