Capitolo 32

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Jackson e Mark non avevano più parlato con i loro genitori e continuavano a stare insieme anche di fronte a loro e probabilmente i due coniugi avevano anche capito in che modo i due erano legati e sapevano che nessuno li avrebbe divisi: il loro era un legame troppo forte, molto difficile da spezzare.

Era passato un po' di tempo da quel giorno di metà maggio e Mark si era diplomato, aveva appena finito l'esame orale ed era uscito dall'aula tirando un sospiro di sollievo misto al nervoso.

"Ancora teso sei?" gli chiese Jackson, notando il nervosismo del ragazzo.

"Eh? Oh.. no, no. Come sono andato?" chiese leggermente titubante.

Jackson sorrise e gli accarezzò i capelli per poi baciargli le labbra "Amore sei andato benissimo" gli disse "Ti sei diplomato e ti sei tolto un peso, per tutta l'estate sarai libero"

"Non so ancora se sono passato" mormorò Mark prendendo lo zaino a terra e mettendolo in spalla.

Jackson si fermò e lo guardò "Madonna quanto sei stupido, mio caro. Hai passato tutti gli scritti con il massimo dei voti e all'orale sei andato da Dio, i professori avevano i cuori agli occhi! Rilassati." gli disse avvolgendogli la vita con un braccio e camminando verso l'esterno.

"Come minimo riprenderò a maggio dell'anno prossimo a studiare." disse ridacchiando Mark.

Jackson rise "Dovrai aiutare me, sarò io quello che avrà l'esame di fine anno, l'anno prossimo" poi fece una pausa "Farà molto strano non averti a scuola, non vederti nei corridoi e non trovarti accucciato a leggere alla quercia del cortile che non si fila mai nessuno"

"Mi avrai a casa, non è uguale?"

"No, non lo è" fece una pausa nella quale gli baciò una guancia "Però è più bello averti a casa, anche se ci sono i nostri genitori e non abbiamo tante libertà."

Mark sospirò e si fermò guardandolo negli occhi "Non mi interessa. Diremo loro le cose come stanno realmente. Che a loro piaccia o no. Mio padre sa che voglio andarmene dalla Corea, voglio tornare in America, quello è il mio posto e poi c'è anche mio fratello che studia biologia a Los Angeles. Lui è ancora minorenne, avrebbe bisogno di qualcuno che stia lì, vicino a lui. D'altronde... è anche il tuo di fratello."

Jackson sorrise "Uh giusto.. fratellone. Sembra il titolo di un video porno" disse e rise, seguito poi da Mark.

Tornarono a casa e i genitori di Mark e Jackson chiesero al più grande tutto ciò che riguardava l'esame.

"L'esame è andato bene, credo. Però.. volevo parlarvi di un'altra cosa" disse sedendosi al tavolo vicino a Jackson.

"Ti ascoltiamo caro" mormorò Dorine con un dolce sorriso.

Mark doveva esserle molto devoto: Dorine aveva sostituito perfettamente la figura della madre e delle sorelle maggiori e pensò, in un piccolo momento, che stesse facendo la cosa sbagliata. Ma l'America 

"Quando ero in terza superiore avevo deciso che dopo aver finito la scuola sarei andato a studiare in America.. e la mia idea non è cambiata di una virgola. Ho sempre pensato che il mio posto fosse a Los Angeles, la mia città natale e inoltre lì c'è mio fratello Joey e penso che abbia bisogno di qualcuno, da quando Grace e Tammy si sono trasferite Joey è rimasto solo a Los Angeles e ha soltanto quindici anni." disse giocherellando con le dita delle sue mani, leggermente nervoso.

"Cosa stai cercando di dirci, Mark?" chiese suo padre poi, con un tono stranamente calmo.

Mark lo guardò deglutendo "Voglio andare dritto al punto, non voglio fare giri di parole con voi perché non capireste. Voglio dirvi che io voglio passare il resto della mia vita con lui." e indicò il ragazzo accanto a sé "E a me non interessa se voi non volete, io tengo al vostro matrimonio ma se questo vuol dire non poter stare con la persona che amo allora potete anche darmi dell'immaturo e-"

Mark fu interrotto da suo padre "Abbiamo capito, tu non sei mai stato molto combattivo Mark e vedere come ti batti per la vostra relazione ci ha fatti ragionare e ci siamo resi conto che se non rendiamo felici voi non lo siamo neanche noi. Avete il nostro appoggio"

A Mark si illuminarono gli occhi "Sul serio papà?"

Dorine annuì "Certo e se Jackson vuole può raggiungerti in America, una volta finito il Liceo."

Mark scosse la testa "Ne abbiamo parlato. Aspetterò un anno e partiremo insieme, anche se perderò un anno non mi interessa. Ho bisogno della sua presenza e poi.. lui ha l'esame di fine anno l'anno prossimo. Devo aiutarlo."

I due genitori si guardarono poi guardarono i due "Va bene, ma siate prudenti ragazzi" disse Dorine.

"Parlate come se dovessimo partire domani, mamma!" disse Jackson e rise "Ci avrete tra i piedi ancora per un po'  di tempo" disse poi.

Quando si congedarono dalla cucina i due andarono nella camera di Mark per riposarsi, Mark era sfinito perché quella mattina si era alzato prestissimo per poter ripetere la tesina e fino a un minuto prima di finire di parlare con i professori si sentiva teso come una corda di violino. Notarono però che si era fatta l'ora di pranzo.

Jackson spalancò le finestre della stanza per far passare l'aria perché faceva caldissimo e poi si sedette sul letto portando il ragazzo sulle sue gambe e baciandogli la guancia.

"Ancora teso?" chiese poi.

Mark si girò con il viso verso di lui e gli sorrise baciandogli le labbra a stampo e scuotendo la testa "No, adesso non lo sono più. E' passato e sono felicissimo"

Jackson sorrise e poi poggiò la testa sulla sua spalla, stringendolo a sé.

"Amore cosa ne dici di uscire stasera per festeggiare la tua uscita dall'inferno?"

Mark annuì "Non mi sembra una cattiva idea, chiama Kunpimook e Yugyeom. Io chiamo Jaebum, Youngjae e Jinyoung" disse e si alzò prendendo il cellulare e componendo il numero del primo nominato, mentre Jackson scriveva a Bambam.

Jaebum rispose dopo poco "Bum? Sei libero stasera?... Bene, chiama anche il tuo ragazzo e il terzo incomodo, stasera usciamo!.. sì, tranquillo. Lo so. Perfetto." e riattaccò guardando Jackson che aveva messo il cellulare in tasca.

"Bam e Yugy ci sono." disse e Mark sorrise sedendosi nuovamente sulle sue gambe e baciandogli la guancia.

"Stasera ci daremo all'alcool e sarò io a portarti a casa ubriaco fradicio, me lo sento." disse ridendo.

Jackson rise "Naaah.. non penso berrò molto, stasera voglio ballare con te. E quando torniamo a casa voglio fare l'amore fino a domattina. Tanto la scuola è finita."

Anche Mark rise "Il tuo programma mi attira moltissimo". e lo baciò a stampo sulle labbra.

E sì, quella sera (e soprattutto quella notte) si divertirono davvero tanto. 

I FINALI SCHIFOSI AHAH.

Comunque il prossimo capitolo è l'epilogo.

Mi vien da piangere.

Boh, ciauu!

Stepbrother {Markson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora