Capitolo 10

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La chiesa era stra colma di gente, Mark e Jackson erano rispettivamente con Dorine e Raymond, in attesa dell'entrata dello sposo e, successivamente, della sposa all'interno della chiesa.

Mark indossava un frac blu scuro, mentre Jackson ne indossava uno nero. Entrambi avevano la camicia e il panciotto bianchi, i capelli tirati verso l'alto e una voglia matta di aversi che andava oltre le stelle.

La notte precedente avevano dormito insieme, non fraintendete però, avevano dormito realmente; ma era successo che durante le piccole chiacchierate notturne scappasse qualche bacio o qualche lacrima. Mark aveva pianto durante la notte, anche all'oscuro di Jackson, mentre quest'ultimo dormiva.

Lo sposo entrò accompagnato dal ragazzo cinese e successivamente la sposa accompagnata dal ragazzo taiwanese, dopo i due ragazzi si misero seduti in prima fila a osservare la cerimonia come tutti gli invitati.

La mano di Jackson, però, cadde accidentalmente sulla coscia di Mark, mentre stava guardando suo padre pronunciare il "Sì", e la strinse un po' per poi accarezzarla lievemente.

Mark lo guardò un po' allarmato, con il respiro corto e, notando la tensione negli occhi del coetaneo mentre vedeva i loro genitori scambiarsi gli anelli, gli mise una mano sulla sua per poi sorridergli quando il ragazzo lo guardò.

Al bacio di Dorine e Raymond ci fu un boato.

Si erano sposati.

E Mark e Jackson erano diventati fratelli, legalmente.

Uscirono dalla chiesa e in davvero pochissimo tempo si ritrovarono tutti a festeggiare in un qualcosa che poteva sembrare un mega villa.

"Siamo fratelli quindi.." aveva mormorato Jackson seduto su una sedia in un angolo della casa, tenendo fra le mani il suo bicchiere di Champagne e osservando il pavimento, mentre Mark vicino a lui sospirò e annuì, togliendosi la giacca e piegandola sulle sue gambe.

"Già.. siamo fratelli. Ma era inevitabile Jackson" gli rispose con il solito tono di voce.

"Lo so.. ma avrei voluto qualche altro giorno in più, giusto per guardarti senza pensare che adesso veramente non possiamo essere più niente." ammise.

Mark sospirò di nuovo e mise una mano sulla sua spalla ma appena aprì bocca per rispondergli, la mamma di Jackson si avvicinò ai due accompagnata da una giovane e bella ragazza.

"Mark, voglio presentarti ChoHee, la cugina di Jackson." disse lei con un sorriso e la giovane fece un piccolo inchino.

"Ma ChoHee non era andata a studiare in Europa?" chiese Jackson e la donna annuì, seguita dalla ragazza che poi prese la parola.

"Sì, infatti sto studiando a Berlino. Ma il matrimonio di mia zia si ripete una volta sola e inoltre morivo dalla voglia di conoscere Mark. Zia mi ha detto che era bellissimo e- aveva proprio ragione!!"

Mark ridacchiò un po' imbarazzato "Ehm.. ti ringrazio" e le sorrise, osservando Dorine allontanarsi.

"Ehi Jackson, posso rubarti Mark per qualche momento?" fece una pausa mentre osservava il giovane Taiwanese "Vorrei ballare con lui. E magari parlare. Per conoscerlo.."

Jackson guardò Mark e poi guardò ChoHee, per poi scuotere le spalle e annuire.

La ragazza ne fu visibilmente felice, prese Mark per il polso e lo trascinò in pista.

Jackson osservava dal posto in cui era rimasto, oramai solo, i due che ballavano: la ragazza aveva avvolto il collo di Mark con le braccia, mentre il ragazzo aveva posato delicatamente le mani suoi suoi fianchi.

Era una visione che non gli piaceva molto, erano molto vicini. Troppo vicini.

E Jackson era geloso.

SURPRISE!!
Aggiornamento straordinario!!

Dunque non so perché volevo aggiornare, ma avevo voglia.

E poi questo capitolo è quello di "svolta" perché di qui in poi succederà del casino tra Mark e Jackson e il suo contributo lo darà anche la cugina di Jackson.

Che io odio alla stragrande.

E la odio così tanto che non le darò nemmeno un'identità.

Facciamo così. Se una k-idol vi sta particolarmente sulle scatole, associatela a ChoHee. Così vi starà ancora di più sulle scatole🎈🎈♥️

Allora. Volevo condividere con voi una cosa che mi sta succedendo recentemente.

Dunque, in questo periodo mi sento molto asessuale: ovvero non mi interessa né il genere maschile, né quello femminile; solo che provo comunque attrazione per il genere umano. Quiiiindi, non sono asessuale.

E niente, mi sono invaghita di un commesso di 25 anni tipo (e io ne ho quasi 18 rip) che lavora in un supermercato vicino casa mia che è aperto da tipo due mesetti.

E boh, ogni volta vado con mia mamma al supermercato solo per vederlo.

È bellissimo e soprattutto è alto. Sapete.. io sono 1.80 di altezza.

Morale della favola? Io odio profondamente andare al supermercato per fare la spesa e non so neanche il suo nome.

I'm sad.

Però sono felice del fatto che voi leggiate questa storia♥️ spero che questo capitolo lo votiate e che lo commentiate, ci tengo troppo al vostro parere ♥️♥️

Ciau♥️ 

Stepbrother {Markson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora