CAPITOLO 29 - INIZIAMO

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AVVISO:  L'epilogo sarà diviso in due parti, che verranno pubblicate lo stesso giorno e che sarà o domani o, più probabilmente, dopodomani, dal momento che ci dovremo tutti riprendere da capodanno. ;) Per ora vi auguro buona lettura!

Ollie

Scesi le scale del piano superiore, tornando nel salone dove andai ad accomodarmi sul divano davanti al camino ancora acceso, avvolgendomi nella coperta di pile azzurra con pois bianchi.

Meg e Henry erano andati via da più di un'ora, dovendo tornare dagli altri che li stavano attendendo al locale di Luke per festeggiare Capodanno tutti insieme. Avevano provato a convincermi a seguirli ma, come gli avevo fatto giustamente notare, preferivo restare di guardia alla casa; conoscendo i miei genitori sarebbero stati in grado di cambiarmi la serratura alla porta e finché non avessi chiamato un fabbro dopo le feste non mi sarei mossa di lì neppure per sotto tortura, preferivo evitarmi altri casini.

Mi portai le gambe, coperte da uno dei miei amati pigiamoni, al petto per scaldarmi ulteriormente. Fuori aveva iniziato a nevicare da parecchie ore e il freddo in quella casa rimasta chiusa così a lungo si stava intensificando, nonostante i riscaldamenti accesi.

Afferrai la lettera di mia nonna rimasta poggiata sui cuscini color panna del sofà, rileggendo ancora una volta gli ultimi consigli lasciatimi da lei.

"Spero di fare la cosa giusta, nonna."

Avevo deciso di chiamare Luke il giorno dopo per mettere un punto definitivo a quella nostra situazione che stavamo procrastinando da troppo tempo. Non sapevo se fosse la scelta giusta, ma mi augurai che lui avrebbe capito il mio punto di vista.

La vibrazione del mio cellulare mi fece sobbalzare, prendendomi in contropiede. Allungai il collo per vedere chi fosse il mittente dalla tendina di bianca delle notifiche di WhatsApp, scorgendo il nome di Ale. Ma non feci in tempo a premere sullo schermo per leggerne il contenuto, che due colpi forti alla porta mi gelarono con l'indice sospeso sul display.

Volsi lo sguardo in direzione del corridoio alle mie spalle, accigliandomi per quella visita inaspettata e iniziandomi a domandare chi potesse essere. Esclusi i miei amici, poiché non avevo notato in giro nulla che potessero aver dimenticato, oltre al fatto che erano partiti ormai da troppo tempo; stesso ragionamento feci per i miei genitori, i quali avevano una copia delle chiavi di casa, motivo per cui non mi ero mossa da lì.

Spaventandomi non poco, mi alzai dalla mia postazione, lasciando cadere la coperta sul tappeto ai miei piedi. Mi diressi in direzione della cucina, aprendo tutti i cassetti in legno di ciliegio alla ricerca della mia personale arma di distruzione di massa. Quando scorsi in fondo a quello dedicato alle tovaglie il mio fedele mattarello, lo estrassi senza indugio, avanzando in punta di piedi in direzione dell'ingresso, per non farmi sentire da chi si trovava all'esterno e che stava praticamente cercando di sfondarmi la porta con quei colpi insistenti.

Arrivata a destinazione, alzai l'oggetto che tenevo tra le mani come fosse una mazza da baseball, guardando attraverso lo spioncino. Ciò che scorsi oltre quella lastra di legno laccata di verde mi fece quasi strozzare con la mia stessa saliva per la sorpresa, ma mi ripresi in fretta, sbloccando il chiavistello e abbassando la maniglia.

Quando spalancai l'uscio mi ritrovai davanti un Luke con il respiro affannato, come se avesse appena terminato una maratona, mentre la neve che gli era caduta addosso lungo il tragitto dal furgoncino, che vedevo in fondo al vialetto, a lì si stava sciogliendo sopra una misera felpa che mi domandai, come al solito, come facesse ad andare in giro conciato così in pieno inverno senza beccarsi una polmonite.

Ma, tralasciando i miei dubbi in merito alla sua temperatura corporea non consona per qualunque essere umano, dischiusi le labbra per domandargli che cosa ci facesse lì e perché non fosse al locale, impegnato come era con i vari preparativi. Tuttavia lui non mi diede modo di esporgli i miei quesiti, iniziando a squadrare da capo a piedi il mio pigiamone da gufo.

RICOMINCIAMO/INIZIAMO (VOL.3 - COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora