Jeffrey e io prendiamo subito a vederci quasi tutti i giorni, in un modo o nell'altro: talvolta vado nel suo studio, tal altra lo raggiungo a casa sua, dove passiamo le ore nel suo comodo letto con le lenzuola di seta scura. Ormai ho anche imparato a non perdere la concentrazione a lezione: per quanto bello e intrigante sia, specialmente quando parla di ciò che ama, riesco a mantenere il filo delle sue parole, anche grazie alla qualità assoluta delle sue lezioni. È l'unico corso con cui sono perfettamente in pari, anche perché ho intenzione di dare il tutto e per tutto all'esame, per me e per lui. Voglio prendere il massimo dei voti, per renderlo fiero di me, e ho intenzione di essere preparata come nessun altro prima, per essere certa di essermelo meritata.
Dicembre è arrivato e le decorazioni natalizie illuminano tutta la città. Il sole cala presto e già alle quattro del pomeriggio le luminarie si accendono, donando alle vie una luce fatata e festosa, calda e accogliente nonostante il freddo e l'umidità nell'aria. Entro in caffetteria dopo la lezione del pomeriggio: Piper è rimasta in biblioteca, ma io preferisco studiare qui, con le decorazioni di Natale tutte attorno. Al bancone ordino una cioccolata e poi mi rintano al mio solito tavolo vicino alla vetrina, dal quale posso osservare il via vai di gente sulla strada. D'un tratto sento una voce maschile chiamarmi.
"Hey, Vicky!"
"Pat!" Mi alzo, gli vado incontro e lo saluto con un caldo abbraccio. Patrick è il figlio di un caro amico di papà e lo conosco da tutta la vita. Siamo andati in vacanza insieme per più di dieci anni e, confesso, ho anche avuto una cotta per lui, per un breve periodo. Studia fisica qui ed ora è fidanzatissimo. Quando sono arrivata ad Oxford e non conoscevo nessuno mi è stato molto vicino, poi ognuno ha creato il proprio giro di amici e abbiamo finito per allontanarci.
"Come te la passi?"
"Solito! Tu?"
"Bene, dai! Torni in Italia per le feste?"
"Sì, parto il 23."
"Be', ma allora che ne diresti di venire ad una festa pre-natalizia a casa mia? La facciamo il 14, ci sarà anche gente che conosci e puoi portare le tue amiche, se vuoi."
"Perché no? Verrò volentieri!"
"Fantastico! Allora ci vediamo il 14 alle 7, o magari ci scontreremo anche prima. – Il suo sorriso rassicurante mi porta a chiedermi perché ci siamo allontanati. Mi manca avere un amico come Pat. – Mi ha fatto tanto piacere vederti."
"Anche a me, davvero." Ricambio il suo sorriso e lui mi saluta con un bacio sulla guancia, un gesto così atipico per un inglese.
Torno a sedermi e dopo un breve calcolo scopro che mancano solo otto giorni al 14 dicembre. Ho appena aperto il libro quando sento il trillo di un messaggio sul cellulare.
Le bevande calde sono più buone bevute in due.
Se vieni a casa mia, ti offro un thè. Se poi hai ancora
freddo ti scaldo anche.
J
Spaesata, guardo d'istinto fuori dalla vetrina: dall'altra parte della via c'è Jeffrey con una mano nella tasca del cappotto e l'altra a sorreggere il cellulare, gli occhi nei miei occhi e il solito sorriso carico di sottintesi stampato sulle labbra.
Inizia a scaldare l'acqua, poi scalda me.
Arrivo.
Nike
Aspetto che si incammini, poi raccolgo le mie cose e mi avvio verso casa sua. Trovo il portone aperto e, in cima alle scale, c'è lui che mi sta aspettando con addosso ancora tanto il cappotto quanto il sorriso. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio senza dire una parola. Lui con un braccio mi stringe a sé e con l'altro apre la porta. Percorriamo il corridoio senza staccarci l'uno dall'altra, con le mani intrecciate e una dannata voglia di non lasciarci andare, fino a che, davanti al divano, lui non mi sbilancia per farmici cadere sopra e poi seguirmi. Lanciamo in giro le borse e i cappotti, le mie mani sul suo viso, le sue ad alzarmi il maglione a collo alto, per poi lasciarmi baci morbidi e umidi sul ventre. Il suo sguardo lascivo mi scalda più della cioccolata infatti, quando mi toglie il maglione, gli unici brividi che sento sono quelli di eccitazione all'idea di avere un tale uomo, il mio uomo del mistero, chino sopra di me.
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Victoria's state of mind
RomanceVictoria sta per cominciare il suo terzo anno alla facoltà di Lettere di Oxford. Ha la sua amica Piper, litri di caffè e tanta voglia di fare. Il primo corso del nuovo anno è quello di filologia classica. Quello che ancora non sa è che il professore...