Capitolo 37 - Il miglior compleanno

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Holly salta da una parte all'altra della sua cucina, alla ricerca dei biscotti che devo assolutamente assaggiare, perché sono alla cannella e sono buonissimi. Nonostante aprile stia finendo, ho una tazza di the bollente tra le mani e aspetto che la mia amica finisca di parlare, per poter sputare il rospo. I biscotti li ha mandati sua mamma da Galway, per il suo compleanno e Holly li ha strappati dalle mani di James appena in tempo, ne ha salvati solo un paio, perché me li deve proprio fare assaggiare: i biscotti di sua mamma sono i migliori del mondo. Magari è una cosa da mamme. Penso a mia madre, che riscalda il cibo di nonna e nel forno ci mette i maglioni. No, non tutte le mamme fanno i biscotti.

I biscotti di mamma Gardner però sono davvero i più buoni del mondo. Tra un elogio e l'altro, nascondo ciò che dovrei dire.

Sono scesa dalla macchina di Jeffrey come una furia. Di nuovo, la voglia di guardarsi indietro e il sapore di American Spirit sulle labbra. È da venerdì che non digerisco: non mangio, non digerisco, non bevo caffè. Matt se n'è accorto e fa domande, ma sono solo gli ultimi esami, niente di cui deve preoccuparsi. Il fatto che lui risponda sempre che ciò che fa preoccupare me, fa preoccupare lui, non aiuta.

Holly mescola senza scopo il suo caffè non zuccherato. Indossa una camicia di flanella a scacchi blu e verdi: sono quasi certa sia di James. Come ci sei riuscita tu?

Sono scesa dalla macchina di Jeffrey come una furia, ma questo non gli ha impedito di scrivermi poco dopo:

Vivi con me, muori con me, tutto con me. (1)

Poi più nulla. Il suo silenzio è rumoroso, perché ci sono dentro tutte le parole che possono essere taciute. Lui è un tipo asciutto.

"Ah, James si è offerto di guidare per andare da Piper. Tu sai come arrivare ad Abridge?"

"Sì, più o meno. Però guarda che non è obbligato a guidare lui..."

"Tranquilla. – risponde lei, mentre giochicchia con il colletto della camicia di flanella. – Verrà ricompensato."

Rido forzatamente, lo stomaco brucia. La mia amica è felice, i miei drammi un'altra volta, va'.

*.*.*.*

Edward Mandopoke Wheeler ci ha fatto sapere di essersi accordato con la famiglia di Piper per organizzare la festa nel loro giardino. In macchina, Holly spulcia tra tutti i dischi di James prima di trovare un Bruce Springsteen, omaggio all'americanità di Matt. I finestrini sono aperti e fanno entrare il vento di maggio. Matt è al mio fianco, la sua mano sulla mia, a giocare con le mie dita.

But I gotta know how it feels

I want to know if love is wild

Babe I want to know if love is real (2)

Piper mi è mancata da morire in questi due mesi. Ci sono persone da cui puoi stare lontano molto tempo, senza che la cosa scombini i tuoi equilibri interni. Ti senti spesso, poi un po' meno spesso, poi di nuovo continuamente e, quando finalmente ti vedi, non sapresti dire quanto tempo è passato dall'ultima volta. Piper, per me, non è questo genere di persona: non passa giorno senza che io legga di un evento a cui vorrei partecipare con lei o veda un posto dove potremmo andare a mangiare insieme. Soffro d'abbandono.

Holly sporge la testa dal finestrino e James la riporta in macchina, tirandola per un braccio.

"Lasciami fare il labrador!" Protesta.

"Secondo me, saresti più un golden retriver. – Intervengo. – Sai, per i capelli..."

James scuote la testa, il sopracciglio sinistro alzato e un sorriso sghembo che sembra nascondere un segreto.

Victoria's state of mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora