Epilogo

416 16 0
                                    

Oxford, Sheldonian Theatre. Sept 23, h. 11 AM

Valeria posò una mano sul ginocchio di Charles.

"Hanno appena avvistato un'onda anomala al largo di Dover."

"Cosa?" Chiese lui.

"Smetti di far tremare la gamba." Lo sguardo di rimprovero di Valeria fu seguito da un sorriso.

"Sì, scusa."

Valeria ritirò la mano. Qualche secondo dopo, la gamba di Charles riprese a tremare.

"Chuck!" Sussurrò lei.

"Sì, scusa...è solo che..."

"È solo che la tua bambina si laurea." Scosse la testa, commossa e divertita dall'apprensione del suo ex marito.

"È anche la tua bambina."

Dalla loro posizione rialzata potevano vedere solo il tocco di Victoria e la sua toga con l'orlo scarlatto. Victoria, invece, dimentica dei suoi genitori che la guardavano dalla galleria, fissava il tavolo dei docenti: in mogano scuro, si stagliava da una parte all'altra della sala, inquisitorio.

Non avrebbe mai pensato di riuscire a mantenere la calma, invece quella mattina si era svegliata con un senso di sollievo ed eccitazione. L'unico dettaglio che tradiva un'ombra di agitazione era la sua gamba destra che tremava incontrollata. Nessuno dei suoi vicini sembrò farci caso.

Gwen era seduta diverse file più avanti e le lanciava sguardi allarmati, segno che l'effetto del fumo della sera prima stava svanendo. Il suo fidanzato, Jamie, le teneva la mano sudata dalla fila dietro, rimproverandosi di non averla fatta fumare di più.

"Insignissime Vice-Cancellarie, vosque egregii Procuratores, praesento vobis hos meos scholares in Facultate Artium, ut admittantur ad Gradum Baccalaurei in Artibus." (1) Recitò il decano, e tutti si alzarono.

Ad uno ad uno, i candidati raggiunsero il tavolo dei docenti, una carovana grigio topo. Alla consegna delle pergamene, stringendole la mano, Monica House strizzò l'occhio a Vicky. Col cuore che le rimbalzava nel petto, Victoria le rivolse un sorriso. Pochi docenti più avanti, Jeffrey osservava la scena. Anche lui accennò un sorriso a Victoria e il breve "congratulazioni" che pronunciò superava di molto il cerimoniale.

Con la pergamena stretta tra le mani, i laureandi ripresero i propri posti. In prima fila, Amanda Roster, la rappresentante della classe 2018, fece un passo avanti e pronunciò il giuramento:

"Vos dabitis fidem ad observandum omnia statuta, privilegia, consuetudines et libertates istius Universitatis, quatenus ad vos spectent." (2)

"Do fidem." (3) Risposero tutti.

Victoria si concesse il tempo per voltarsi e cercare suo padre tra la folla. Non poteva vederlo con chiarezza, ma era certa che stesse piangendo dietro i suoi occhiali di corno.

"Domini, ego admitto vos ad Gradum Baccalaurei in Artibus; insuper auctoritate mea et totius Universitatis, do vobis potestatem legendi, et reliqua omnia faciendi, quae ad eundem Gradum spectant." (4)

Un'onda di cappelli a tocco si levò dalla folla. Un'altra classe si era laureata e congratulazioni.

(1) "Eccellente Vice-Cancelliere e voi, egregi procuratori, vi presento questi miei studenti nella facoltà delle Arti, affinché siano ammessi al grado di Bachelor nelle Arti."

(2) "Voi dovete giurare di osservare gli statuti, i privilegi, i costumi e le libertà dell'Università, al massimo delle vostre possibilità."

Victoria's state of mindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora