Appena la luce si affievolisce e scompare del tutto sbatto più volte le palpebre e apro lentamente gli occhi, rendendomi immediatamente conto di non trovarmi più a casa mia.
La stanza in cui mi sono risvegliata è decisamente grande, con pavimenti lucidi e pareti scure tendenti al blu, ma tutto ciò mi è terribilmente familiare, come se...No, no, piano. Sto sognando, non vi è altra spiegazione. Devo aver sbattuto la testa e...
«Hey, tu» mi chiama una voce maschile, mentre un uomo si avvicina a me con passo sicuro «Come hai fatto ad entrare qui?»
Socchiudo appena le labbra per rispondere, ma non appena lui è abbastanza vicino da riconoscerlo le parole mi si bloccano in gola, ritrovandomi a sgranare più volte gli occhi e riuscire solo a pronunciare il nome della persona che ho di fronte
«C-CLINT?!» grido per la sorpresa, con una voce un tantino più acuta del normale
«Tu come fai a...?»
«Beh, ho sentito il tuo nome in giro» rispondo in fretta, cercando di tenere la voce ferma e non far trasparire l'emozione
«Già, probabile»
«Senti... Sapresti dirmi dove sono?» chiedo, abbassando lo sguardo per nascondere il rossore improvviso e alzandomi goffamente in piedi
«Mi sembra abbastanza ovvio: sei in una base dello S.H.I.E.L.D.!» risponde lui, riducendo gli occhi a due fessure e studiandomi con lo sguardo «Perché? Non sei venuta di qui di tua spontanea volontà?»
«N-non proprio... È complicato, ecco»
«Sì... Vabbè, non importa. Non puoi stare qui. E... perché ti porti dietro quella scatola?»
Guardo ai miei piedi, notando che effettivamente con me è arrivata anche la famosa scatola, solo che non ci penso troppo e, prendendola nuovamente tra le braccia, mi affretto a tallonare Clint, che si avvia lungo i corridoi e mi fa cenno di seguirlo
"Come se ci fosse bisogno di dirtelo. Lo seguiresti ovunque!" mi ricorda la voce della mia coscienza, che subito ignoro per poter prestare totale attenzione all'Avenger.
Non riesco a credere che sia lui, che sia il vero Clint Barton! Beh, se è un sogno non è realmente lui, ma in tal caso voglio godermi fino in fondo questo momento«Allora, perché quella scatola?» ripete l'agente, dato che inizialmente non gli ho risposto
«Ah, non è nulla di importante, lascia stare. Piuttosto, se tu sei qui e questa è la base dello S.H.I.E.L.D., dove sono gli altri Avengers?»
«Tu... Non sei di queste parti, vero?»
«Non proprio, no. Perché?»
«Gli Avengers non esistono più da molto tempo. Ci siamo sciolti e ognuno è andato per la sua strada-»
«COSA?!» esclamo, alzando nuovamente troppo la voce e rischiando di far cadere a terra la scatola «Perché?»
«Queste sono informazioni riservate, ragazzina» risponde freddamente, non degnandomi neanche di uno sguardo e continuando a condurmi fuori da questa struttura
Tutto nei suoi gesti sembra calcolato e gelido; e pure il suo sguardo appare spento e privo di ogni emozione. Non sembra il Clint che conosco, neanche lontanamente. Inoltre la storia degli Avengers separati non regge. Insomma, sì a volte litigano e discutono, ma sono una famiglia e non possono dividersi!
Devo scoprire cosa è successo realmente. Io devo sapere!Poi, se questo è un sogno, ho il totale controllo dei fatti se voglio, no?
«Quindi...» riprendo il discorso, roteando gli occhi e cercando di non far trasparire la curiosità dalla mia voce «Immagino che tu sia andato a casa con tua moglie e i tuoi fi-»
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MONDI PARALLELI [In Revisione]
FanfictionE se tutto ciò che c'è nelle storie per la quale ogni fangirl/fanboy sclera esistesse davvero? Se non fosse soltanto"una storia"? Solo perché non possiamo dimostrare l'esistenza di qualcosa non vuol dire che è impossibile... Giulia è una ragazza che...