In totale sincerità volare è molto più difficile di quel che sembra e credo di aver sopravvalutato fin troppo le mie abilità pretendendo di venire fin qui con l'armatura e non in macchina.
Lungo il tragitto sono andata a sbattere contro un paio di alberi e devo aver abbattuto anche parecchi cartelloni pubblicitari, per non parlare del fatto che appena provavo ad avvicinarmi a Tony il mio "mezzo di trasporto" spariva nel nulla, comparendo solo quando eravamo a qualche metro di distanza ,e a dirla tutta non se se ciò sia stato un bene o un male.Dato che la palestra era abbastanza vicina io e il miliardario riusciamo ad arrivare qualche minuto prima di Clint, così decido di approfittarne per parlare un po' con Stark, solo che appena tocco terra e mi avvicino a lui oltre che all'armatura sparisce anche il mio reattore
«Hey, perché è scomparso anche il-»
«Senti, dolcezza, lo so che sono un genio, ma non posso sapere tutto!» mi risponde in fretta, cercando di soffocare quella rabbia che ha nella voce ma non riuscendoci più di tanto.
Immagino sia nervoso, cosa che in fondo posso ben comprendere: non deve essere per niente facile rivedere Steve dopo tutto questo tempo, ancor meno considerando ciò che ha scoperto recentemente.
«Beh, come primo volo non è andata tanto male» riprende la conversazione lui, più per distrarsi nell'attesa che altro
«Sempre meglio del tuo primo volo. Ricordi?»
Lui in risposta alza gli occhi al cielo, ricordando perfettamente quel momento e iniziando a ridere per tutte quelle disastrose figuracce, riuscendo a contagiare anche me col suo sorriso e facendomi scoppiare una fragorosa risata.
«Hey, ragazzi!» ci interrompe Clint, raggiungendoci di corsa «Che succede? Stark, perché ridete?»
«Nulla, Barton, lascia stare. Che dite, entriamo?»
Senza farmelo ripetere due volte mi piombo all'interno dell'edificio, sentendo il cuore iniziare a battere sempre più forte e le gambe tremare leggermente dall'agitazione.
Non riesco a credere che sto per incontrare veramente Captain America, praticamente il mio modello di ragazzo perfetto e il mio simbolo della resistenza contro tutti coloro che hanno cercato di allontanarmi dal Fandom, nonché eroe preferito di mio fratello Luca e motivo di discussione in famiglia, dato che l'altro mio fratello, Mattias, ha un piccolo grande debole per Tony.Appena gli altri due Avengers sono dietro di me inizio a cercare il supersoldato con lo sguardo, vedendolo allenarsi con un sacco da box in fondo alla palestra ma smettere non appena si accorge della nostra presenza, aspettando che noi lo raggiungiamo e guardandoci parecchio sorpreso
«Ciao...» saluta, cercando di sembrare naturale «Cosa... Che ci fate qui?»
«Ah nulla» inizia a rispondere Tony, caricando un po' troppa ironia nella sua voce «Siamo passati a fare un giro e vedere come sta un vecchio amico. Qualche problema?»
Dal tono che usa si capisce sta cercando di istigarlo, di scatenare un litigio e avere un pretesto per mettersi a gridare, cosa che fa ben capire che devono parlarsi e chiarirsi entro la fine della giornata.
Lentamente prendo per mano Stark, cercando di calmarlo e ricordargli, anche se con un semplice gesto, il motivo per cui siamo qui, sentendolo però tremare dalla rabbia e percependo la voglia di insultarlo e picchiarlo trasparire dai suoi gesti.«In realtà siamo passati perché abbiamo una proposta da farti» irrompe Clint, prendendo in mano la situazione «Ecco, vedi, ci siamo resi conto-»
«Vi siete resi conto?» lo correggo
«D'accordo, è vero, con un piccolo aiuto abbiamo capito che non aveva senso rimanere divisi. Il progetto Avengers funzionava; e vorremmo riformare la squadra»
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MONDI PARALLELI [In Revisione]
FanfictionE se tutto ciò che c'è nelle storie per la quale ogni fangirl/fanboy sclera esistesse davvero? Se non fosse soltanto"una storia"? Solo perché non possiamo dimostrare l'esistenza di qualcosa non vuol dire che è impossibile... Giulia è una ragazza che...