Dove Sei Giulia?

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Tony's pov
Quando consegnai il telefono a Giulia l'ho trovata un po' strana, come se cercasse di nascondermi qualcosa. Certo, non dico che debba fare i salti di gioia ogni volta che mi veda o acclamarmi come fossi la sua celebrità preferita, ma solitamente ha uno sguardo sognante e una luce negli occhi in grado di catturare chiunque, facendoti perdere il contatto con la realtà per un istante e farti sentire speciale; pero quando la incontrai poco fa pareva quasi infastidita, nervosa. Non so, si vede che aveva fame o stava poco bene per motivi suoi, credo.

Raggiungo la mia scrivania, buttandomi sulla sedia e prendendo a giocherellare con un cacciavite, iniziando però ad annoiarmi parecchio, dato che mi ero preso la giornata libera per dedicarmi ad Ultron ma sinceramente ora, dopo aver visto la faccia della piccola stalker alla mia idea, ci sto ripensando. Credo ancora in quel progetto, sinceramente, e non vedo cosa possa esserci di male in un'intelligenza artificiale che faccia da scudo alla Terra per proteggerla da future invasioni aliene, ma forse dovrò rifare qualche calcolo e rivedere quanto rendere "intelligente" Ultron, quindi meglio che per ora me lo tolga dalla testa.

«Jarvis, che stanno facendo gli altri?» chiedo, iniziando ad annoiarmi particolarmente

«Il Capitano Rogers si trova nella palestra ad allenarsi insieme agli agenti Barton e Romanoff; il dottor Banner sta ascoltando musica classica nella sua stanza e Thor si trova in cucina a frugare tra i vari cassetti»

«Vuole mangiare senza di me? Ah, e io che pensavo che ad Asgard fossero educati! Giulia?»

«Non è nella torre signore. È uscita quindici minuti fa»

Smetto di giocare col cacciavite, riflettendo su quest'ultima frase e non prendendola per niente bene.
Non voglio apparire come un padre iperprotettivo o cose simili, anche perché bisogna dire che la conosco appena, ma non mi piace il fatto vada in giro per New York completamente da sola, in balia di chissà quali pericoli e criminali! Forse sto diventando pazzo, non so, però inizio ad avere una brutta sensazione, un nodo alla bocca dello stomaco che mi impedisce di respirare.
Ordino a Jarvis di chiamare tutti gli altri e dirgli di raggiungermi, cosa che fanno nel giro di pochi minuti, mentre io inizio a percorrere la stanza a grandi passi nella speranza di calmarmi, anche se ciò mi agita ancor di più.

«Che succede?» chiede Rogers, parlando a nome di tutti anche se è stato l'ultimo ad arrivare

«Giulia è scappata»

«Magari voleva solo visitare la città in pace» suggerisce Clint, non mostrando alcuna preoccupazione «Lo sai che noi ogni volta che usciamo veniamo fermati dai passanti ogni due per tre per foto e autografi, cosa che può essere davvero snervante nel lungo andare. E poi è una ragazza abbastanza modesta, magari voleva prendere una boccata d'aria senza attirare l'attenzione»

«No, se fosse come dici tu ce lo avrebbe detto semplicemente, invece quando l'ho incontrata prima che uscisse voleva proprio liberarsi di me, cosa insolita visto che ci adora. Inoltre, sempre per questo motivo, non le importa se le persone ci vedono con lei, anzi, ne va fierissima. Ah, per di più gli Avengers sono tutti qui presenti, quindi possiamo escludere l'idea che sia andata a pescare qualche altro folle ragazzo in calzamaglia dagli hobby strani»

«Ora che ci penso mi aveva accennato al fatto che aveva intenzione di andarsene» riflette Nat «Ma dopo che il capitano le aveva parlato non l'avrebbe fatto neanche se l'avessimo pagata»

Mi volto verso Steve, solo che lui pare ignorare l'attenzione ricaduta su di lui e tiene gli occhi fissi verso il pavimento, standosene completamente zitto e con un velo di preoccupazione ad oscurargli il volto, finché tutt'un tratto pare venire catapultato bruscamente nella realtà e corre verso il corridoio, senza dare spiegazioni

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