Capitolo 16

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Prima di allontanarmi per raggiungere Ikuto dissi <Yaya, nell'auto c'è un kit di primo soccorso. Prendila e inizia a disinfettare le ferite di Kyle, io arrivo subito.> e corsi via.

Ikuto si allontanava a grandi passi e, anche correndo, non riuscivo a raggiungerlo.

<Ikuto!> lo chiamai ad alta voce senza fermarmi <Ikuto fermati!> esclamai ancora ma lui parve non ascoltarmi <Mi dispiace!> aggiunsi dopo qualche minuto passato a rincorrerlo <Ho detto che mi dispiace!>

Lo stavo raggiungendo. No, era lui che stava rallentando fino a fermarsi.

<Non ho pensato.> dissi una volta fermi entrambi.

<è questo il punto.> disse calmo e senza girarsi <Tu non pensi mai quando si tratta di Kyle. Gli corri dietro senza pensare a niente e nessuno, e non per farmi qualche tipo di dispetto, ma perché è una delle cose più naturale che ti riesce.>

Mi zittì. Non sapevo cos'altro dire.

<è  sai perché?> chiese con una tale rabbia negli occhi che nella voce non c'era.

Non risposi.

<Perché tu provi qualcosa per lui.> disse poi aggiunse <Ho visto come ti guarda. Lui prova lo stesso.>

Ma cosa...? No, non era vero...io non provavo nulla per Kyle...o no?

I suoi occhi perforarono i miei. 

All'improvviso la rabbia si impossessò di me.

<Che diavolo ti prende?!>  esclamai io <Ho visto Kyle completamente coperto di sangue e Yaya mi ha detto che sei stato tu a ridurlo così! Non appena mi avvino a lui per capire cosa sia successo, tu te la prendi e mi accusi di chissà cosa. E' tutto questo dopo che siamo stati lontani per tutto questo tempo!> avrei tanto voluto piangere ma non l'avrei mai fatto finché ci sarebbe stato Ikuto a guardarmi.

<Kyle mi ha detto delle cose...> disse inespressivo, anche se gli occhi tradivano la tempesta che aveva dentro.

<Cosa?> chiesi spazientita.

<La prima volta che hai incontrato Kyle...nel suo appartamento...> disse lui.

<Non ci siamo incontrati nel suo appartamento.> sottolineai.

<Ha detto che quella volta voi...> continuò, mentre il viso gli si sbiancava.

<Cosa?! Mi sembra che ci fossimo chiariti quella volta!> dissi io.

<Lo so, però...> stava abbassando le difese. Mi sembrava un cucciolo bastonato. <Kyle ha detto che...>

<Kyle ha detto.> ripetei sbuffando <Da quando stai a sentire Kyle?>

Lui abbassò lo sguardo. 

Si era sentito ferito, così aveva reagito arrabbiandosi, poi, una volta chiari i suoi dubbi, si sentiva in colpa. Lo potevo capire. 

Senza dire nulla, mi avvicinai e lo abbracciai. Lo strinsi forte. All'inizio rimase fermo, come se stessi abbracciando un albero. Poi però, con insicurezza, iniziò a stringermi, mentre delle lacrime calde gli rigavano il viso.

Piangeva in silenzio, come se non volesse farsi sentire. Ed era, probabilmente, così.

Lo strinsi più forte, poi alzai il viso verso il suo e lo baciai.

Quel contatto, fu come l'esplosione di una bomba. Il desiderio che fin a quel momento avevamo represso sgorgò fuori talmente velocemente da far male. 

Amu & Ikuto#3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora