CAPITOLO 29

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Ella's pov

Oggi è il compleanno di Richard. Non credevo fosse il tipo da festa, ma Audrey ed io abbiamo ricevuto un invito al suo hotel nel quale è promessa "una notte che non potremmo mai dimenticare, segnatevi sul calendario questo quindici maggio". Molto ambigua, lo so.
Non vi dico nemmeno com'era entusiasta Audrey in merito a questa notizia, anche se è già passata alla fase dei complessi mentali come da copione. Secondo me esagera ma sono la prima a non riuscire ad essere completamente me stessa di fronte alla persona che mi piace, quindi...
Devon non potrà mancare all'appuntamento di stasera e rivederlo dopo ciò che è successo ieri a casa mia, non è proprio ciò che avevo intenzione di fare. Ho bisogno di un po' di tempo per metabolizzare e decidere come comportarmi ed agire nei suoi confronti. Le mie conferme le ho avute, così come è evidente che qualcosa è cambiato tra noi e l'ho percepito alla perfezione quando eravamo soli in cucina, prima che i miei amici ficcanaso ci interrompessero.
Quanto vorrei non dover sempre pensare ai "cosa sarebbe successo se..."
Inizia a diventare snervante e mi sta contorcendo la mente più di quanto non lo sia già normalmente.

« Ella a che punto sei? Fra dieci minuti dobbiamo essere in macchina. »
« Vieni a darmi una mano per favore...»
La imploro sostando di fronte allo specchio cercando invano di tirare su la zip del vestito che ho deciso di indossare questa sera. La bionda mi ha vietato di mettere pantaloni perciò la scelta è ricaduta su un semplice tubino nero che però mi sta dando dei problemini tecnici.
La mia amica entra come una furia nella mia stanza facendomi sobbalzare. Ha un occhio truccato e l'altro no.

« Forse è un po' azzardato come make-up... » La prendo in giro per smorzare la tensione che emana il suo corpo teso, ma non sembra apprezzare particolarmente l'ironia al momento.
Mi tira violentemente la zip verso l'alto chiudendo l'abito definitivamente. Rude ma efficace!

« Pensa a sistemarti quel cespuglio che chiami capelli prima di giudicare il mio trucco... » Mi risponde acida scomparendo nel bagno. Cavolo, è parecchio nervosa la signorina. A quanto ho capito, ci sarà anche la sorella di Devon che dovrà discutere con Audrey sui dettagli della sfilata e tutto il resto approfittando della festa di Richard.
Mi do una spazzolata veloce ai capelli e alla frangia aggiungendo un tocco di rosso alle labbra, niente di esagerato.
Esattamente dieci minuti dopo, siamo in macchina per raggiungere il Waldorf Astoria che stasera brillerà di una luce diversa o almeno è così che ha lasciato intendere il festeggiato.

« Mh.. Audrey sei troppo nervosa... dovresti scioglierti un po'. » È un pezzo di legno, in pratica. La mia amica ha deciso di indossare un abito corto che arriva poco più su del ginocchio di un rosa antico molto bello. È stretto fino alla vita e poi scende più morbido incorniciando perfettamente il suo corpo. Le scarpe sono nude ed il tacco alto slancia ancora di più la sua figura. Alla fine è riuscita a completare il trucco che le fa risaltare gli occhi celesti mentre la chioma bionda ondulata le ricade come una cascata d'oro sulle spalle. Non ha nulla di cui preoccuparsi, è semplicemente stupenda.

« Lo so... Però mi gioco molto con questa serata e per quanto cerchi di darmi una calmata, non riesco a farlo... »

« È normale, ma se vai in panico è peggio. Comunque siamo arrivate. » Accosta l'auto di fronte all'entrata porgendo le chiavi all'uomo che ci apre servizievolmente la portiera per farci scendere.
Entriamo nel lussuoso hotel, ricordando perfettamente l'ultima volta che ci abbiamo messo piede. Era per la prima di Sebastian, Summer mi minacciò e quasi svenni tra le braccia di Devon. Senza contare quella maledetta foto. Che serata memorabile...
Veniamo accolte dal festeggiato che ci riscalda con un abbraccio di benvenuto.

« Tanti auguri vecchietto! » Esordisco lasciandogli il segno del rossetto di proposito sulla guancia.
« Ehi, sono giovanissimo compio appena ventott'anni! »
« Dicono tutti così... » Lo prendo in giro e lascio spazio ad Audrey che contrariamente al solito, è restia a fare qualsiasi mossa con Richard. Perché non ascolta i miei consigli qualche volta?
Alla fine si decide a dire qualcosa, anche se Rick non sembra particolarmente attento alle sue parole. Spero si stia soffermando su altro, almeno se lui farà il primo passo, mi auguro che la mia amica non si farà troppi problemi sul resto.
Dopo i convenevoli, il padrone di casa ci scorta, non nella sala ricevimenti come credevo, ma in un'altra stanza più piccola ma molto elegante. È illuminata da un lampadario di cristallo appeso al centro del soffitto che fa da protagonista. I divani di pelle bianca sono disposti ai lati della stanza e fanno da contorno all'enorme tavolo di cristallo posto al centro sul quale si riflettono le luci creando un effetto molto artistico che non dispiace mai.
La mia attenzione viene poi catturata dalle altre due persone che fanno il loro ingresso poco dopo di noi.
Devon accompagnato dalla sorella, indossa un completo giacca e cravatta sul grigio abbinato ad un paio di scarpe classiche nere lucide. Clarissa ha optato per un tailleur giacca e pantalone, molto grazioso, di un colore rosso acceso che le dona molto. Un paio di scarpe con tacco dodici nere slancia ulteriormente la sua figura già snella. Improvvisamente mi sento inadeguata e a disagio. Spero che questa sensazione passi con il trascorrere della serata e con l'aiuto di un goccio di vino.
Richard saluta anche i nuovi arrivati e poi sparisce solo lui sa dove. Bene, diamo inizio alle danze.

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