CAPITOLO 32 pt. 1

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Devon's pov

Il grande giorno di mia sorella è finalmente arrivato. La benedetta sfilata avrà luogo oggi, sabato ventuno maggio e non potrei essere più sollevato di così. Almeno la smetterà di stare in ansia! Ma non è detta ancora l'ultima parola, diamo il tempo a questa giornata di volgere al termine.
Clarissa mi ha fatto uno smoking su misura per l'occasione, e devo ammettere che è davvero molto bello ed elegante. Mi sistemo il papillon davanti allo specchio ed in un attimo sono pronto. La casa è piacevolmente silenziosa e per fortuna posso godermi qualche attimo in pace prima di recarmi all'evento e raggiungere mia sorella. Spero che non sia troppo nervosa, vorrei che si godesse il momento ma immagino come debba sentirsi. É la sua prima sfilata importante.

Arrivo all'Astoria e un'orda di paparazzi e giornalisti quasi mi assale non appena metto piede fuori l'auto. Mia sorella ha organizzato le cose in grande, ma c'era da aspettarselo...
Li schivo senza farmi troppi problemi e mi barrico all'interno. Clarissa dev'essere da qualche parte qui in giro ma c'è troppo silenzio rispetto al caos dell'esterno.

« Signor Reinfield, sua sorella l'aspetta da questa parte. » Mi sorprende una voce alle mie spalle. È il concierge che mi indica la via. Mi affretto a raggiungere la meta ma qualcuno mi sbarra la strada.

« Eccoti Devon! » Richard mi accoglie a braccia aperte nel suo completo blu elettrico. Wow...

« Rick... scelta interessante per l'abito! » Lo derido lasciando che mi abbracci velocemente.
« Ti piace? Lo trovo fantastico! »
« È molto da te. » Gli do una pacca guardando oltre le sue spalle per scorgere mia sorella.

« La contessina se la sta cavando, ma credo le serva decisamente una camomilla...» Alza gli occhi al cielo.

« Fammi andare da lei..»
« Te lo sconsiglio, piuttosto vieni a darmi una mano nel salone! » Cosa dovrei fare nella sua testa? Lo seguo controvoglia chiedendomi se non sia meglio andare da Clarissa.

« Devi dirmi qualcosa o vuoi davvero un mio parere sulla sala...? » Mi apre le porte e ci affacciamo all'interno. È davvero spettacolare. La passerella è stata messa al centro con tanto di luci che mettono in risalto la zona. Le sedie sono disposte ai lati e mi piace la luce soffusa che crea un'atmosfera molto suggestiva. I petali di rose sparsi un po' in giro sono un tocco di classe.

« Entrambe. » Mi fa accomodare ma resto a fissarlo confuso. Adesso cosa c'è che non va?

« Va tutto bene? » Mi chiede prendendomi le spalle per guardarmi negli occhi.
« Sì... certo che sì. »
« Dimmi la verità, sono o non sono il tuo migliore amico? » Sospiro e sputo il rospo.
« Clarissa mi ha dato la lettera... quella lettera.»
« Quella per Cassie?»
« Sì. » Mi scruta attentamente.
« Non l'avevi lasciata a Londra?»
« Sì, infatti. Lo sai che non posso tenerla con me. » Mi guarda perplesso ma poi sospira e mi lascia le spalle.

« Devon devi cercare di andare avanti... So che è successo tutto all'improvviso e che ti senti in colpa, ma devi accettare che non avresti potuto impedirlo in nessuna maniera... Era destino. Se quella lettera ti fa stare male, bene, mettila via e non pensarci più. » Parla come se fosse semplice, come se potessi dimenticare tutto con uno schiocco di dita.

« Richard lo sai che ci sto provando, è inutile che continuate tutti a ripetermi le stesse cose o dannarvi per me. Sto meglio, basta.»

« No, non stai meglio! Se fosse vero, non avresti questa faccia da cane bastonato. Cosa credi che non me ne accorga? Si vede lontano un miglio che stai ancora male! Devi reagire Dev, te lo dico con il cuore in mano. » Alza il tono di voce cogliendomi di sorpresa.

« Lo sto facendo Rick! Non sarei mai venuto qua, altrimenti, e lo sai! Lasciami respirare, te ne prego. »
« No, non ti lascio così! Sono tuo amico e tra l'altro te lo devo per ciò che hai fatto per me in passato. »
« Non mi devi niente Rick. Ne abbiamo già parlato e poi le cose erano molto diverse da ora...» L'ho aiutato ad affrontare la storia del patrigno e sull'assumere la gestione degli hotel, niente che non potesse fare da solo.

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